L’analisi del comportamento individuale per il miglioramento della gestione e dell’erogazione dei servizi pubblici sembra trovare ancora scarsa attenzione tra gli studiosi di public management che, a questo scopo, continuano da sempre a privilegiare l’analisi e la progettazione di strutture organizzative e sistemi di controllo direzionale, piuttosto che i temi più vicini alle politiche di gestione e sviluppo delle risorse umane (Hinna, 2009; Cepiku e Meneguzzo, 2011) Eppure, come noto, nel settore pubblico più che in altri settori sia le strategie sia le potenzialità di miglioramento e innovazione organizzativa devono necessariamente misurarsi con gli orientamenti e, quindi, le intenzioni di coloro i quali sono chiamati quotidianamente alla gestione del servizio (Borgonovi 2005). Ciò è particolarmente vero in ambito sanitario dove proprio l’impegno delle persone nell’accurato svolgimento dei propri compiti rappresenta un fattore fondamentale di mediazione o determinazione della qualità dei servizi resi (Franco et al, 2002). In questo quadro, ma senza entrare nel merito del più vasto dibattito su cause e riflessi dell’agire individuale in contesti pubblici, il presente contributo si concentra sulla motivazione al lavoro in quanto fattore determinante del comportamento individuale ed elemento condizionante la qualità del servizio pubblico. Più precisamente, le analisi e le riflessioni che seguiranno si inseriscono in quel filone di studi che si interessano di Public Service Motivation (PSM) (Balk, 1974; Buchan, 1975; Behn 1995; Perry e Porter, 1982; Rainey e Steinbauer, 1999) e, quindi, di analizzare gli effetti di una particolare forma di “motivazione altruistica” che rende le persone particolarmente predisposte a servire gli interessi della comunità, di uno stato, di una nazione o, più in generale, dell'umanità (Crewson 1997, Perry e Wise, 1990; Rainey, 1982). Quello della PSM è un ambito di ricerca che finora non ha trovato grande spazio nel dibattito italiano ma che, invece, vanta ormai una sua consolidata tradizione di studi interessati ad approfondire quella particolare combinazione di fattori razionali, normativi e affettivi, (Brewer e Selden, 1998; Perry e Wise, 1990; Taylor, 2007) che possono spiegare e guidare il comportamento degli operatori (dipendenti o collaboratori) della pubblica amministrazione, rendendolo unico e quasi esclusivo (Perry e Wise, 1990). A partire, dunque, da questo filone di studi e volendo contribuire alla riflessione circa le problematiche e le condizioni che meglio potrebbero garantire la qualità ed il miglioramento dei servizi in ambito sanitario, si cercherà di comprendere se e fino a che punto, in questi contesti, la motivazione al lavoro (misurata attraverso la soddisfazione e l'impegno siano guidati da motivazioni intrinseche, qui misurate per mezzo della PSM e quindi strettamente legate alla “persona”, o da fattori che riflettono la cultura, i valori e le relazioni sociali che caratterizzano l’agire nelle amministrazioni pubbliche e che, di fatto, definiscono il “contesto” nel quale il singolo individuo opera.

Decastri, M. (2014). Le determinanti della motivazione al lavoro nel servizio pubblico: la rilevanza del contesto organizzativo e degli attributi personali in ambito sanitario. AZIENDA PUBBLICA, 1-18.

Le determinanti della motivazione al lavoro nel servizio pubblico: la rilevanza del contesto organizzativo e degli attributi personali in ambito sanitario

Decastri, Maurizio
2014-01-01

Abstract

L’analisi del comportamento individuale per il miglioramento della gestione e dell’erogazione dei servizi pubblici sembra trovare ancora scarsa attenzione tra gli studiosi di public management che, a questo scopo, continuano da sempre a privilegiare l’analisi e la progettazione di strutture organizzative e sistemi di controllo direzionale, piuttosto che i temi più vicini alle politiche di gestione e sviluppo delle risorse umane (Hinna, 2009; Cepiku e Meneguzzo, 2011) Eppure, come noto, nel settore pubblico più che in altri settori sia le strategie sia le potenzialità di miglioramento e innovazione organizzativa devono necessariamente misurarsi con gli orientamenti e, quindi, le intenzioni di coloro i quali sono chiamati quotidianamente alla gestione del servizio (Borgonovi 2005). Ciò è particolarmente vero in ambito sanitario dove proprio l’impegno delle persone nell’accurato svolgimento dei propri compiti rappresenta un fattore fondamentale di mediazione o determinazione della qualità dei servizi resi (Franco et al, 2002). In questo quadro, ma senza entrare nel merito del più vasto dibattito su cause e riflessi dell’agire individuale in contesti pubblici, il presente contributo si concentra sulla motivazione al lavoro in quanto fattore determinante del comportamento individuale ed elemento condizionante la qualità del servizio pubblico. Più precisamente, le analisi e le riflessioni che seguiranno si inseriscono in quel filone di studi che si interessano di Public Service Motivation (PSM) (Balk, 1974; Buchan, 1975; Behn 1995; Perry e Porter, 1982; Rainey e Steinbauer, 1999) e, quindi, di analizzare gli effetti di una particolare forma di “motivazione altruistica” che rende le persone particolarmente predisposte a servire gli interessi della comunità, di uno stato, di una nazione o, più in generale, dell'umanità (Crewson 1997, Perry e Wise, 1990; Rainey, 1982). Quello della PSM è un ambito di ricerca che finora non ha trovato grande spazio nel dibattito italiano ma che, invece, vanta ormai una sua consolidata tradizione di studi interessati ad approfondire quella particolare combinazione di fattori razionali, normativi e affettivi, (Brewer e Selden, 1998; Perry e Wise, 1990; Taylor, 2007) che possono spiegare e guidare il comportamento degli operatori (dipendenti o collaboratori) della pubblica amministrazione, rendendolo unico e quasi esclusivo (Perry e Wise, 1990). A partire, dunque, da questo filone di studi e volendo contribuire alla riflessione circa le problematiche e le condizioni che meglio potrebbero garantire la qualità ed il miglioramento dei servizi in ambito sanitario, si cercherà di comprendere se e fino a che punto, in questi contesti, la motivazione al lavoro (misurata attraverso la soddisfazione e l'impegno siano guidati da motivazioni intrinseche, qui misurate per mezzo della PSM e quindi strettamente legate alla “persona”, o da fattori che riflettono la cultura, i valori e le relazioni sociali che caratterizzano l’agire nelle amministrazioni pubbliche e che, di fatto, definiscono il “contesto” nel quale il singolo individuo opera.
2014
Pubblicato
Rilevanza nazionale
Articolo
Esperti anonimi
Settore SECS-P/10 - ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Italian
Decastri, M. (2014). Le determinanti della motivazione al lavoro nel servizio pubblico: la rilevanza del contesto organizzativo e degli attributi personali in ambito sanitario. AZIENDA PUBBLICA, 1-18.
Decastri, M
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/271855
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