Una società che non si basi più sui combustibili fossili, una società post carbon, è uno degli obbiettivi dichiarati dell’Unione che lo ritiene un obbiettivo raggiungibile nei prossimi 30 anni. Le motivazioni di questa scelta sono note: la riduzione delle risorse non rinnovabili; l’impatto cumulativo sugli ecosistemi e sul sistema globale, sia dei residui della combustione sia dell’aumento della C02; l’insicurezza nell’approvvigionamento in relazione ad instabili quadri geopolitici. L’insieme dei fattori spinge a promuovere in ogni settore efficienza e risparmio energetico, l’uso di fonti energetiche rinnovabili ma anche supporto all’introduzione di nuove tecnologie. Tuttavia la costruzione di politiche efficaci non implica esclusivamente l’individuazione di soluzioni tecnologiche efficienti ma anche la valutazione degli impatti economici e sociali dei differenti approcci di policy in differenti contesti. Si tratta di promuovere la decarbonizzazione dell’economia per promuovere la competitività dei sistemi economico-territoriali, dove la sostenibilità del sistema energetico costituisce la chiave dello sviluppo. La spinta complessiva verso la green economy dovrebbe aiutare gli approcci settoriali a non entrare in conflitto e contemporaneamente ad inserire la dimensione territoriale nelle politiche energetiche. In un quadro di incertezza la costruzione di scenari che prefigurano gli effetti di tali scelte sono uno strumento utile per descrivere le modalità con le quali la transizione energetica sta avvenendo e potrà avvenire nel medio lungo periodo. Il contributo è articolato in tre parti: La prima parte introduce al tema della decarbonizzazione e delle sue implicazioni per il modello di sviluppo presente, analizza gli elementi principali della transizione energetica identificando i drivers del processo e gli ambiti strategici e interdipendenti dell’azione: istituzionale, finanziario, territoriale, tecnologico. Il sistema di governance e il comportamento dei consumatori sono fattori trasversali a questi ambiti. La seconda parte approfondisce la politica energetica europea come un complesso di politiche (dal lato della domanda e da quello dell’offerta) connesse con gli ambiti strategici identificati e declinate nel rapporto con altre politiche settoriali con dimensione territoriale (trasporti, edilizia sostenibile..). Infatti le determinazioni di indirizzo dell’Unione sono adottate e tradotte nelle scelte strategiche nazionali e vengono ‘recepite’ e conformate alle diverse realtà regionali per produrre propri peculiari pattern di sviluppo energetico. La terza parte mette in relazione il processo di decarbonizzazione dell’economia con la cosiddetta green economy utilizzandone alcuni indicatori (OCSE) per evidenziare gli effetti che le politiche europee hanno avuto sulle dinamiche in corso.
Coronato, M., D'Orazio, A., Prezioso, M. (2020). L'energia in Europa. In I.G. Angela Cresta (a cura di), Energia e Territorio. Per una geografa dei paesaggi energetici italiani (pp. 73-108). Roma : Società Geografica Italiana.
L'energia in Europa
Maria Coronato
Membro del Collaboration Group
;Angela D'Orazio
Membro del Collaboration Group
;Maria Prezioso
Membro del Collaboration Group
2020-12-01
Abstract
Una società che non si basi più sui combustibili fossili, una società post carbon, è uno degli obbiettivi dichiarati dell’Unione che lo ritiene un obbiettivo raggiungibile nei prossimi 30 anni. Le motivazioni di questa scelta sono note: la riduzione delle risorse non rinnovabili; l’impatto cumulativo sugli ecosistemi e sul sistema globale, sia dei residui della combustione sia dell’aumento della C02; l’insicurezza nell’approvvigionamento in relazione ad instabili quadri geopolitici. L’insieme dei fattori spinge a promuovere in ogni settore efficienza e risparmio energetico, l’uso di fonti energetiche rinnovabili ma anche supporto all’introduzione di nuove tecnologie. Tuttavia la costruzione di politiche efficaci non implica esclusivamente l’individuazione di soluzioni tecnologiche efficienti ma anche la valutazione degli impatti economici e sociali dei differenti approcci di policy in differenti contesti. Si tratta di promuovere la decarbonizzazione dell’economia per promuovere la competitività dei sistemi economico-territoriali, dove la sostenibilità del sistema energetico costituisce la chiave dello sviluppo. La spinta complessiva verso la green economy dovrebbe aiutare gli approcci settoriali a non entrare in conflitto e contemporaneamente ad inserire la dimensione territoriale nelle politiche energetiche. In un quadro di incertezza la costruzione di scenari che prefigurano gli effetti di tali scelte sono uno strumento utile per descrivere le modalità con le quali la transizione energetica sta avvenendo e potrà avvenire nel medio lungo periodo. Il contributo è articolato in tre parti: La prima parte introduce al tema della decarbonizzazione e delle sue implicazioni per il modello di sviluppo presente, analizza gli elementi principali della transizione energetica identificando i drivers del processo e gli ambiti strategici e interdipendenti dell’azione: istituzionale, finanziario, territoriale, tecnologico. Il sistema di governance e il comportamento dei consumatori sono fattori trasversali a questi ambiti. La seconda parte approfondisce la politica energetica europea come un complesso di politiche (dal lato della domanda e da quello dell’offerta) connesse con gli ambiti strategici identificati e declinate nel rapporto con altre politiche settoriali con dimensione territoriale (trasporti, edilizia sostenibile..). Infatti le determinazioni di indirizzo dell’Unione sono adottate e tradotte nelle scelte strategiche nazionali e vengono ‘recepite’ e conformate alle diverse realtà regionali per produrre propri peculiari pattern di sviluppo energetico. La terza parte mette in relazione il processo di decarbonizzazione dell’economia con la cosiddetta green economy utilizzandone alcuni indicatori (OCSE) per evidenziare gli effetti che le politiche europee hanno avuto sulle dinamiche in corso.File | Dimensione | Formato | |
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