Nel romanzo di Adalbert Stifter, Nachsommer (La tarda estate) la presenza degli antichi sopravvive come traccia, espressione di una continuità i cui segni sono destinati con il tempo a svanire. L’epifania di una statua antica, che finisce per divenire una vera e propria mise en abyme del romanzo, marca un particolare momento nella formazione del giovane protagonista, il suo accesso al mondo dell’arte. La storia stessa della statua , del suo ritrovamento e ricezione, fanno parte tuttavia dell’ambivalenza che il recupero del passato porta con sé: le lacune, così come le modalità espositive, diventano garanti della sopravvivenza estetica.
Catalano, G. (2009). Griechische Spuren in Stifters Nachsommer. In E.A. Gilbert Heß (a cura di), Graecomania. Der europäischen Philhellenismus (pp. 99-115). Berlin : Alter de Gruyter.
Griechische Spuren in Stifters Nachsommer
CATALANO, GABRIELLA
2009-01-01
Abstract
Nel romanzo di Adalbert Stifter, Nachsommer (La tarda estate) la presenza degli antichi sopravvive come traccia, espressione di una continuità i cui segni sono destinati con il tempo a svanire. L’epifania di una statua antica, che finisce per divenire una vera e propria mise en abyme del romanzo, marca un particolare momento nella formazione del giovane protagonista, il suo accesso al mondo dell’arte. La storia stessa della statua , del suo ritrovamento e ricezione, fanno parte tuttavia dell’ambivalenza che il recupero del passato porta con sé: le lacune, così come le modalità espositive, diventano garanti della sopravvivenza estetica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.