Le commedie di P. Ch. De Marivaux, L’Isola degli schiavi (1725) e di D. Diderot, È buono? È malvagio? (1781) hanno molti tratti filosofici comuni 1. I due testi appartengono alla grande tradizione della cultura illuministica europea del secolo XVIII, con i suoi temi caratteristici – la libertà, i legami di servitù-signoria, i privilegi, il peso delle ineguaglianze, le false convenzioni sociali ecc. – e le sue utopie: un mondo giusto, senza servi né padroni (come insegnava Voltaire: essere liberi significa, nella pratica, «non avere né servi né padroni, voilà la vraie vie» 2), relazioni umane improntate al rispetto dei diritti, dei sentimenti di umanità, della dignità reciproca degli esseri umani ecc. Il nuovo teatro borghese di Diderot – e prima ancora già in certe pièces di Marivaux – mette in scena un universo di rappresentazioni e di valori che “sfida” l’ordine sociale costituito, impone la critica dei pregiudizi e l’autonoma riflessione dello spettatore.
Quintili, P. (2020). Diderot: teatro e libertà. Filosofia, censura, scrittura clandestina. DIANOIA, 31, 251-267.
Diderot: teatro e libertà. Filosofia, censura, scrittura clandestina
Paolo Quintili
2020-12-01
Abstract
Le commedie di P. Ch. De Marivaux, L’Isola degli schiavi (1725) e di D. Diderot, È buono? È malvagio? (1781) hanno molti tratti filosofici comuni 1. I due testi appartengono alla grande tradizione della cultura illuministica europea del secolo XVIII, con i suoi temi caratteristici – la libertà, i legami di servitù-signoria, i privilegi, il peso delle ineguaglianze, le false convenzioni sociali ecc. – e le sue utopie: un mondo giusto, senza servi né padroni (come insegnava Voltaire: essere liberi significa, nella pratica, «non avere né servi né padroni, voilà la vraie vie» 2), relazioni umane improntate al rispetto dei diritti, dei sentimenti di umanità, della dignità reciproca degli esseri umani ecc. Il nuovo teatro borghese di Diderot – e prima ancora già in certe pièces di Marivaux – mette in scena un universo di rappresentazioni e di valori che “sfida” l’ordine sociale costituito, impone la critica dei pregiudizi e l’autonoma riflessione dello spettatore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.