Il saggio parte direttamente dai contenuti proposti dagli allegati al DM n. 616/17, riflettendo sul ruolo delle tecnologie nella didat- tica, intesa non solo come insieme di strumenti e metodi per con- sentire l’acquisizione di conoscenze e abilità, ma come sistema co- municativo che possa indurre il soggetto in apprendimento a una costante riflessione su di sé e sull’ambiente circostante. In questo senso, le tecnologie si posizionano su un doppio confine: il primo è quello tra realtà scolastica (le dinamiche matetiche e relazionali del contesto formativo) e realtà extrascolastica (la vita “vera”, fatta di storie, esperienze, orizzonti socioculturali e politici); il secondo è quello tra ciò che sta dentro e fuori il soggetto, da un lato l’acquisizione di conoscenze, disciplinari e trasversali, sfruttabili al di fuori (nel mondo del lavoro, nella vita sociale, etc.), dall’altro il lavoro sull’interiorità, sulla cura sui, sul concetto di base che esseri umani non si nasce ma si diventa. È fondamentale ripensare l’agire didattico in direzione di un consapevole operare tecnologico, svin- colandolo da una funzione meramente strumentale per accogliere un’ottica maieutica e di negoziazione continua.
Ceccherelli, A. (2019). In limine. Le tecnologie come ponte per l’apprendimento. I PROBLEMI DELLA PEDAGOGIA, 59-76.
In limine. Le tecnologie come ponte per l’apprendimento
Ceccherelli
2019-01-01
Abstract
Il saggio parte direttamente dai contenuti proposti dagli allegati al DM n. 616/17, riflettendo sul ruolo delle tecnologie nella didat- tica, intesa non solo come insieme di strumenti e metodi per con- sentire l’acquisizione di conoscenze e abilità, ma come sistema co- municativo che possa indurre il soggetto in apprendimento a una costante riflessione su di sé e sull’ambiente circostante. In questo senso, le tecnologie si posizionano su un doppio confine: il primo è quello tra realtà scolastica (le dinamiche matetiche e relazionali del contesto formativo) e realtà extrascolastica (la vita “vera”, fatta di storie, esperienze, orizzonti socioculturali e politici); il secondo è quello tra ciò che sta dentro e fuori il soggetto, da un lato l’acquisizione di conoscenze, disciplinari e trasversali, sfruttabili al di fuori (nel mondo del lavoro, nella vita sociale, etc.), dall’altro il lavoro sull’interiorità, sulla cura sui, sul concetto di base che esseri umani non si nasce ma si diventa. È fondamentale ripensare l’agire didattico in direzione di un consapevole operare tecnologico, svin- colandolo da una funzione meramente strumentale per accogliere un’ottica maieutica e di negoziazione continua.File | Dimensione | Formato | |
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