Il volume a cura di F. Toto, L. Simonetta e G. Bottini, Entre nature et histoire. Moeurs et coutumes dans la philosophie moderne (Paris, Classiques Garnier 2017) tocca uno dei temi essenziali e tra i più controversi nella storia del pensiero occidentale: la rottura dei confini spazio-temporali dell’Universitas cristiana: 1. con la scoperta del Nuovo Mondo; 2. con la rivoluzione copernicana; 3. con la divisione del mondo occidentale tra cattolici e riformati; e le relative conseguenze sul piano filosofico. La triplice apertura dei confini antropologici fino ad allora riconosciuti suscitò da subito, in età moderna, con Machiavelli anzitutto, il dibattito sul ruolo delle «consuetudini» (coutumes) e dei «costumi» (moeurs) dei diversi popoli – cui le nuove scoperte geografiche avevano contribuito a dare un nuovo impulso, fino alla costruzione, in età illuministica, di una nuova scienza antropologica – nella definizione di una nuova razionalità filosofica all’altezza dei tempi e, soprattutto, nella ricerca di un nuovo fondamento di ragione da utilizzare politicamente nell’istituzione delle leggi e delle regole (nuove) di convivenza civile, in un’epoca devastata dalle guerre di religione.
Quintili, P. (2020). I confini antropologici della ragione moderna. GIORNALE CRITICO DELLA FILOSOFIA ITALIANA, XVI(II), 379-383.
I confini antropologici della ragione moderna
QUINTILI
Membro del Collaboration Group
2020-05-01
Abstract
Il volume a cura di F. Toto, L. Simonetta e G. Bottini, Entre nature et histoire. Moeurs et coutumes dans la philosophie moderne (Paris, Classiques Garnier 2017) tocca uno dei temi essenziali e tra i più controversi nella storia del pensiero occidentale: la rottura dei confini spazio-temporali dell’Universitas cristiana: 1. con la scoperta del Nuovo Mondo; 2. con la rivoluzione copernicana; 3. con la divisione del mondo occidentale tra cattolici e riformati; e le relative conseguenze sul piano filosofico. La triplice apertura dei confini antropologici fino ad allora riconosciuti suscitò da subito, in età moderna, con Machiavelli anzitutto, il dibattito sul ruolo delle «consuetudini» (coutumes) e dei «costumi» (moeurs) dei diversi popoli – cui le nuove scoperte geografiche avevano contribuito a dare un nuovo impulso, fino alla costruzione, in età illuministica, di una nuova scienza antropologica – nella definizione di una nuova razionalità filosofica all’altezza dei tempi e, soprattutto, nella ricerca di un nuovo fondamento di ragione da utilizzare politicamente nell’istituzione delle leggi e delle regole (nuove) di convivenza civile, in un’epoca devastata dalle guerre di religione.File | Dimensione | Formato | |
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