Il volume segue il percorso di Carlo Quartucci nei primi venti anni della sua attività teatrale, fra il 1959 e i primi anni ottanta: dall’esperienza nel teatro universitario di Roma, al Festival beckettiano di Prima Porta, alle collaborazioni con la Rai di Torino; dall’incontro con Jannis Kounellis, ai viaggi di un Camion bianco nelle periferie di mezza Italia, all’avvio della collaborazione con Carla Tatò. Attraverso l’indagine della ricerca “irrequieta” di Quartucci, si incontreranno i grandi temi che investono la scena teatrale di quegli anni: l’arrivo di Beckett sulle scene italiane, il rapporto fra teatro di ricerca e istituzioni, la ridefinizione del concetto di attorialità e di regia, il montaggio come metodo compositivo di una nuova scrittura scenica, il rapporto con le tradizioni popolari, la deflagrazione del teatro verso altri linguaggi (Radio e TV innanzitutto), il decentramento teatrale. L’ampio riferimento alle fonti orali raccolte dall’autrice guiderà, inoltre, il lettore nella scoperta dei racconti dei protagonisti di quella stagione teatrale (compagni di strada, spettatori, critici).
Orecchia, D. (2020). Stravedere la scena : Carlo Quartucci il viaggio nei primi venti anni 1959-1969. Milano : Mimesis.
Stravedere la scena : Carlo Quartucci il viaggio nei primi venti anni 1959-1969
Orecchia Donatella
2020-01-01
Abstract
Il volume segue il percorso di Carlo Quartucci nei primi venti anni della sua attività teatrale, fra il 1959 e i primi anni ottanta: dall’esperienza nel teatro universitario di Roma, al Festival beckettiano di Prima Porta, alle collaborazioni con la Rai di Torino; dall’incontro con Jannis Kounellis, ai viaggi di un Camion bianco nelle periferie di mezza Italia, all’avvio della collaborazione con Carla Tatò. Attraverso l’indagine della ricerca “irrequieta” di Quartucci, si incontreranno i grandi temi che investono la scena teatrale di quegli anni: l’arrivo di Beckett sulle scene italiane, il rapporto fra teatro di ricerca e istituzioni, la ridefinizione del concetto di attorialità e di regia, il montaggio come metodo compositivo di una nuova scrittura scenica, il rapporto con le tradizioni popolari, la deflagrazione del teatro verso altri linguaggi (Radio e TV innanzitutto), il decentramento teatrale. L’ampio riferimento alle fonti orali raccolte dall’autrice guiderà, inoltre, il lettore nella scoperta dei racconti dei protagonisti di quella stagione teatrale (compagni di strada, spettatori, critici).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.