Nel corso del primo decennio del Novecento il coreografo Aleksandr Širjaev e il regista Vsevolod Mejerchol’d svilupparono due indirizzi di ricerca teorico-pratica in questo ambito sperimentale: il primo focalizzò l’attenzione sulle unità di base che compongono e articolano ogni singolo movimento del corpo umano, mentre l’altro ricercò un modello o, meglio, un’unità di misura ideale di riferimento. Širjaev ricercava le unità di base del movimento del ballerino per studiare il funzionamento degli arti e delle articolazioni con lo scopo di creare nuove forme espressive nella danza, che rispondessero a criteri di spontaneità, fluidità e armonia. Mejerchol’d ricercava invece un valore assoluto ovvero un’unità di misura universale, un modello di riferimento nuovo, che rendesse l’attore misura stessa di quello spazio scenico da dominare con la centralità del corpo e del gesto. Tale ricerca, antropometrica e antropocentrica, non è circoscrivibile all’ambito delle arti performative in Russia, perché essa fu intimamente legata a quella medesima direttrice di sperimentazione modernista europea che ebbe il suo denominatore comune e la sua più famosa elaborazione nel Modulor di Le Corbusier .
Gavrilovich, D. (2020). Alla ricerca del Modulor : Aleksandr Širjaev, Vsevolod Mejerchol’d e l’attore danzatore. In P. Degli Esposti (a cura di), Intrecci. Incontri tra teorie e prassi attoriche e coreutiche nel passaggio tra Otto e Novecento (pp. 143-154). Bari : Edizioni di Pagina.
Alla ricerca del Modulor : Aleksandr Širjaev, Vsevolod Mejerchol’d e l’attore danzatore
gavrilovich
2020-01-01
Abstract
Nel corso del primo decennio del Novecento il coreografo Aleksandr Širjaev e il regista Vsevolod Mejerchol’d svilupparono due indirizzi di ricerca teorico-pratica in questo ambito sperimentale: il primo focalizzò l’attenzione sulle unità di base che compongono e articolano ogni singolo movimento del corpo umano, mentre l’altro ricercò un modello o, meglio, un’unità di misura ideale di riferimento. Širjaev ricercava le unità di base del movimento del ballerino per studiare il funzionamento degli arti e delle articolazioni con lo scopo di creare nuove forme espressive nella danza, che rispondessero a criteri di spontaneità, fluidità e armonia. Mejerchol’d ricercava invece un valore assoluto ovvero un’unità di misura universale, un modello di riferimento nuovo, che rendesse l’attore misura stessa di quello spazio scenico da dominare con la centralità del corpo e del gesto. Tale ricerca, antropometrica e antropocentrica, non è circoscrivibile all’ambito delle arti performative in Russia, perché essa fu intimamente legata a quella medesima direttrice di sperimentazione modernista europea che ebbe il suo denominatore comune e la sua più famosa elaborazione nel Modulor di Le Corbusier .I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.