Frascati risentì con particolare intensità della radicale svolta determinata dai mutamenti sociali, economici, culturali del secondo dopoguerra. Questi determinarono ampi e irreversibili processi di trasformazione per molti centri urbani storici italiani, anche nella relazione con i loro contesti ambientali e paesistici, dai quali la “Perla dei Castelli Romani” fu specificamente segnata. E ciò per due ordini di ragioni: da un lato, la condizione di particolare pregio artistico, architettonico e ambientale nella quale era giunta sino ai tragici eventi del secondo conflitto mondiale; dall’altro, la tremenda violenza con la quale era stata investita dai bombardamenti dell’aviazione alleata riportando uno dei più alti tassi di distruzione tra tutte le città italiane. In tale situazione si innescò una forte trasformazione del centro abitato, mentre vennero al pettine molti nodi relativi alle Ville Tuscolane. Il complesso, che costituiva la maggior fonte di notorietà e gloria per il luogo, era in larga misura ancora intatto visivamente, ma aveva già perso la sua ragion d’essere funzionale, subendo anche la suddivisione del proprio territorio, in origine unitario, tra diverse amministrazioni comunali, unita all’avvio di un processo di parcellizzazione delle proprietà. Frascati e il suo contesto ambientale divennero oggetto, allora, di una nuova forma di antropizzazione, che in pochi decenni li trasformò radicalmente. Il piccolo centro separato da Roma dalla Campagna Romana, circondato da giardini e terreni destinati a pregiate attività agricole, divenne così una città in prima linea nel processo di integrazione europea, luogo di attività scientifiche di alto livello ma anche sede residenziale di massa destinata a essere progressivamente inglobata nell’area metropolitana della Capitale. Il periodo post-bellico – dall’operato delle giunte del Cln sino a quello delle prime amministrazioni elette dai cittadini – fu caratterizzato da un susseguirsi di opzioni che vide spesso la partecipazione di politici e tecnici emergenti sul piano nazionale, sino alle finali scelte operative. Queste compresero vasti interventi di ricostruzione nel centro e la definizione, intorno al medesimo, di quattro zone di espansione, nelle quali ebbero un ruolo chiave le realizzazioni legate al programma Ina Casa, uno dei fondamentali punti di svolta per il programma abitativo della neonata Repubblica Italiana. L’analisi di quanto avvenne in quel periodo rende possibile rileggere quale sia stato – tra luci e ombre, tra occasioni mancate e realizzazioni, tra tentativi falliti di governare il fenomeno a scala sovracomunale e scelte più o meno discutibili, tra interventi di edilizia “economica e popolare” e operazioni speculative – il percorso che condusse Frascati sino al periodo del “miracolo economico”, ponendo le basi per la città odierna.

Strollo, R.m., Baldoni, C., Cemoli, L. (2020). Frascati 1945-1963 la ricostruzione e gli interventi di edilizia residenziale pubblica. Roma : Casa Editrice Edilazio.

Frascati 1945-1963 la ricostruzione e gli interventi di edilizia residenziale pubblica

STROLLO R. M.;BALDONI C;CEMOLI L
2020-01-01

Abstract

Frascati risentì con particolare intensità della radicale svolta determinata dai mutamenti sociali, economici, culturali del secondo dopoguerra. Questi determinarono ampi e irreversibili processi di trasformazione per molti centri urbani storici italiani, anche nella relazione con i loro contesti ambientali e paesistici, dai quali la “Perla dei Castelli Romani” fu specificamente segnata. E ciò per due ordini di ragioni: da un lato, la condizione di particolare pregio artistico, architettonico e ambientale nella quale era giunta sino ai tragici eventi del secondo conflitto mondiale; dall’altro, la tremenda violenza con la quale era stata investita dai bombardamenti dell’aviazione alleata riportando uno dei più alti tassi di distruzione tra tutte le città italiane. In tale situazione si innescò una forte trasformazione del centro abitato, mentre vennero al pettine molti nodi relativi alle Ville Tuscolane. Il complesso, che costituiva la maggior fonte di notorietà e gloria per il luogo, era in larga misura ancora intatto visivamente, ma aveva già perso la sua ragion d’essere funzionale, subendo anche la suddivisione del proprio territorio, in origine unitario, tra diverse amministrazioni comunali, unita all’avvio di un processo di parcellizzazione delle proprietà. Frascati e il suo contesto ambientale divennero oggetto, allora, di una nuova forma di antropizzazione, che in pochi decenni li trasformò radicalmente. Il piccolo centro separato da Roma dalla Campagna Romana, circondato da giardini e terreni destinati a pregiate attività agricole, divenne così una città in prima linea nel processo di integrazione europea, luogo di attività scientifiche di alto livello ma anche sede residenziale di massa destinata a essere progressivamente inglobata nell’area metropolitana della Capitale. Il periodo post-bellico – dall’operato delle giunte del Cln sino a quello delle prime amministrazioni elette dai cittadini – fu caratterizzato da un susseguirsi di opzioni che vide spesso la partecipazione di politici e tecnici emergenti sul piano nazionale, sino alle finali scelte operative. Queste compresero vasti interventi di ricostruzione nel centro e la definizione, intorno al medesimo, di quattro zone di espansione, nelle quali ebbero un ruolo chiave le realizzazioni legate al programma Ina Casa, uno dei fondamentali punti di svolta per il programma abitativo della neonata Repubblica Italiana. L’analisi di quanto avvenne in quel periodo rende possibile rileggere quale sia stato – tra luci e ombre, tra occasioni mancate e realizzazioni, tra tentativi falliti di governare il fenomeno a scala sovracomunale e scelte più o meno discutibili, tra interventi di edilizia “economica e popolare” e operazioni speculative – il percorso che condusse Frascati sino al periodo del “miracolo economico”, ponendo le basi per la città odierna.
2020
Settore ICAR/17 - DISEGNO
Italian
Rilevanza nazionale
Monografia
rilievo urbano e dell'architettura; storia urbanistica; INA Casa; ville tuscolane; ricostruzione post bellica; edilizia residenziale pubblica
Strollo, R.m., Baldoni, C., Cemoli, L. (2020). Frascati 1945-1963 la ricostruzione e gli interventi di edilizia residenziale pubblica. Roma : Casa Editrice Edilazio.
Monografia
Strollo, Rm; Baldoni, C; Cemoli, L
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/249190
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