Il Triangolo Barberini a Palestrina è una peculiare architettura che non merita il disfacimento cui andrà presto incontro in assenza di provvedimenti immediati, né l’oblio della sua conoscenza. Almeno a tale seconda lacuna, il saggio intende porre rimedio su due fronti, il primo dei quali interessa l’esame della bibliografia storiografica che accompagna l’opera da pochi decenni dopo la costruzione (avvenuta verso la metà del XVII secolo) fino ai nostri giorni ma che – specialmente per gli ultimi due secoli – risulta spesso confusa e fuorviante: si è quindi svolta una necessaria operazione di “riordino” e puntualizzazione dei dati esistenti che ha fatto emergere anche inediti documenti qui presentati. L’emersione – e quindi edizione – di nuovi dati ha contrassegnato anche il secondo fronte della ricerca, quello dell’analisi cartografica sulle raffigurazioni (e poi rappresentazioni) dell’opera ma, soprattutto, questo filone d’indagine – che ha compreso l’esecuzione di un accurato rilievo – ha reso possibile quella “conoscenza profonda” teorizzata dai criteri procedurali scientifici propri della disciplina del rilevamento architettonico. Infatti, anche la modellizzazione del manufatto non era mai stata effettuata in precedenza con criteri scientifici per cui quelle qui pubblicate sono le prime ricostruzioni attendibili. Queste ultime, in più, hanno portato anche alla scoperta di particolarità metrico-morfologiche e di raffinati rapporti proporzionali che attestano la cura progettuale ed esecutiva dedicata alla fabbrica; aspetti riscontrati anche nei pochi dettagli decorativi superstiti e anch’essi non evidenziati dalla letteratura precedente.
Strollo, R.m., Moroni, A. (2018). Un divertissement architettonico seicentesco nella vallata antistante Palestrina: il Triangolo Barberini. BOLLETTINO DELLA UNIONE STORIA ED ARTE, 12 CIX, 111-142.
Un divertissement architettonico seicentesco nella vallata antistante Palestrina: il Triangolo Barberini
STROLLO R. M.;Moroni A.
2018-01-01
Abstract
Il Triangolo Barberini a Palestrina è una peculiare architettura che non merita il disfacimento cui andrà presto incontro in assenza di provvedimenti immediati, né l’oblio della sua conoscenza. Almeno a tale seconda lacuna, il saggio intende porre rimedio su due fronti, il primo dei quali interessa l’esame della bibliografia storiografica che accompagna l’opera da pochi decenni dopo la costruzione (avvenuta verso la metà del XVII secolo) fino ai nostri giorni ma che – specialmente per gli ultimi due secoli – risulta spesso confusa e fuorviante: si è quindi svolta una necessaria operazione di “riordino” e puntualizzazione dei dati esistenti che ha fatto emergere anche inediti documenti qui presentati. L’emersione – e quindi edizione – di nuovi dati ha contrassegnato anche il secondo fronte della ricerca, quello dell’analisi cartografica sulle raffigurazioni (e poi rappresentazioni) dell’opera ma, soprattutto, questo filone d’indagine – che ha compreso l’esecuzione di un accurato rilievo – ha reso possibile quella “conoscenza profonda” teorizzata dai criteri procedurali scientifici propri della disciplina del rilevamento architettonico. Infatti, anche la modellizzazione del manufatto non era mai stata effettuata in precedenza con criteri scientifici per cui quelle qui pubblicate sono le prime ricostruzioni attendibili. Queste ultime, in più, hanno portato anche alla scoperta di particolarità metrico-morfologiche e di raffinati rapporti proporzionali che attestano la cura progettuale ed esecutiva dedicata alla fabbrica; aspetti riscontrati anche nei pochi dettagli decorativi superstiti e anch’essi non evidenziati dalla letteratura precedente.File | Dimensione | Formato | |
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