Prezzi di trasferimento e necessità di conciliare metodi convenzionali con la specificità del contesto economico di riferimento

I prezzi di trasferimento costituiscono una questione di fatto ampiamente valutativa, in cui tipicamente occorre ragionare per fasce di valori, criteri convenzionali e ipotesi alternative. Un ipotetico rapporto con terzi indipendenti, cioè una «realtà virtuale» diventa un elemento per valutare la ragionevolezza economica della realtà effettiva, cioè i corrispettivi praticati, ed eventualmente correggerla ai fini tributari. A questo fine i metodi di «confronto esterno» sono più oggettivi nella scelta dei parametri, ma meno adatti alla specifica situazione, al contrario i metodi di ripartizione del valore di filiera sono più personalizzati, ma implicano maggiore convenzionalità, mostrandosi particolarmente adatti a proposito di marchi fortemente identificati, la cui proprietà, talvolta, può essere (nell’impresa globale di cui ci eravamo già occupati) di un soggetto diverso da chi fabbrica i prodotti, con intuitivi riflessi di TP in caso di rapporti intragruppo.