Il volume trae spunto dall’estremo interesse suscitato dall’ordinanza n. 207 del 2018 della Corte costituzionale relativa al c.d. “caso Cappato”, la quale, come è ben noto, dietro la ‘parvenza’ di una decisione di mero rinvio della questione (al 24 settembre 2019), ha invero toccato snodi di ragguardevole rilievo non solo, in termini generali, sul piano bioetico, filosofico e persino religioso, ma anche – e soprattutto – su quello costituzionalistico, incidendo sui margini dell’autodeterminazione individuale e sul novero degli strumenti processuali di decisione del giudice delle leggi, e su quello penalistico, rimettendo in discussione l’illiceità, in ben determinate ipotesi, di condotte ad oggi riconducibili nello specchio applicativo dell’art. 580 c.p. In quest’ottica, raccogliendo scritti di studiosi che muovono da angoli prospettici e sensibilità differenti e da contesti disciplinari eterogenei, l’opera si propone di contribuire anzitutto ad alimentare un proficuo confronto sulle indubbie e stimolanti peculiarità del provvedimento. L’obiettivo del volume è anche quello di provare a incidere, nei limiti del consentito, anche attraverso l’approfondimento di soluzioni adottate in altri ordinamenti, sul dibattito parlamentare in corso avente ad oggetto la liceità di talune ipotesi di agevolazione al suicidio (e, più in particolare, l’ampliamento dei margini di autodeterminazione nelle scelte di fine vita), per colmare il ravvisato vulnus costituzionale dell’attuale assetto del codice penale.
Marini, F.s., Cupelli, C. (a cura di). (2019). Il caso Cappato Riflessioni a margine dell’ordinanza della Corte costituzionale n. 207 del 2018. Napoli : ESI.
Il caso Cappato Riflessioni a margine dell’ordinanza della Corte costituzionale n. 207 del 2018
Marini F. S.
;Cupelli C.
2019-01-01
Abstract
Il volume trae spunto dall’estremo interesse suscitato dall’ordinanza n. 207 del 2018 della Corte costituzionale relativa al c.d. “caso Cappato”, la quale, come è ben noto, dietro la ‘parvenza’ di una decisione di mero rinvio della questione (al 24 settembre 2019), ha invero toccato snodi di ragguardevole rilievo non solo, in termini generali, sul piano bioetico, filosofico e persino religioso, ma anche – e soprattutto – su quello costituzionalistico, incidendo sui margini dell’autodeterminazione individuale e sul novero degli strumenti processuali di decisione del giudice delle leggi, e su quello penalistico, rimettendo in discussione l’illiceità, in ben determinate ipotesi, di condotte ad oggi riconducibili nello specchio applicativo dell’art. 580 c.p. In quest’ottica, raccogliendo scritti di studiosi che muovono da angoli prospettici e sensibilità differenti e da contesti disciplinari eterogenei, l’opera si propone di contribuire anzitutto ad alimentare un proficuo confronto sulle indubbie e stimolanti peculiarità del provvedimento. L’obiettivo del volume è anche quello di provare a incidere, nei limiti del consentito, anche attraverso l’approfondimento di soluzioni adottate in altri ordinamenti, sul dibattito parlamentare in corso avente ad oggetto la liceità di talune ipotesi di agevolazione al suicidio (e, più in particolare, l’ampliamento dei margini di autodeterminazione nelle scelte di fine vita), per colmare il ravvisato vulnus costituzionale dell’attuale assetto del codice penale.File | Dimensione | Formato | |
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