Il crollo della Schola Armaturarum nel novembre del 2010, un evento drammatico percepito a livello mondiale come diretta conseguenza dell’incapacità di proteggere e tutelare il patrimonio italiano, ha aperto una stagione di ripensamento sulle strategie di gestione di Pompei. In questo clima maturava il Grande Progetto Pompei finanziato dalla Comunità europea. Nell’ambito di questo complesso progetto si è proceduto allo scavo del cosiddetto “cuneo” della Regio V, una sorta di penisola di non scavato che si prolungava verso via di Nola, incombendo sulle insulae 2 e 3, dove nei decenni passati si erano verificati numerosi crolli, causati dall’instabilità dei pendii (fig. 2). In tal modo un intervento urgente di tutela è divenuto, al contempo, una straordinaria occasione di conoscenza scientifica: l’attività di messa in sicurezza si è trasformata in una grande occasione di ricerca, permettendo di esplorare una vasta area vergine di circa 2000 m2, il più esteso scavo effettuato a Pompei dai tempi di Amedeo Maiuri
Osanna, M., Fabbri, M. (2019). Le nuove indagini stratigrafiche nella 5. Regio di Pompei. RIVISTA DI STUDI POMPEIANI, 30, 187-194.
Le nuove indagini stratigrafiche nella 5. Regio di Pompei
Fabbri Marco
2019-01-01
Abstract
Il crollo della Schola Armaturarum nel novembre del 2010, un evento drammatico percepito a livello mondiale come diretta conseguenza dell’incapacità di proteggere e tutelare il patrimonio italiano, ha aperto una stagione di ripensamento sulle strategie di gestione di Pompei. In questo clima maturava il Grande Progetto Pompei finanziato dalla Comunità europea. Nell’ambito di questo complesso progetto si è proceduto allo scavo del cosiddetto “cuneo” della Regio V, una sorta di penisola di non scavato che si prolungava verso via di Nola, incombendo sulle insulae 2 e 3, dove nei decenni passati si erano verificati numerosi crolli, causati dall’instabilità dei pendii (fig. 2). In tal modo un intervento urgente di tutela è divenuto, al contempo, una straordinaria occasione di conoscenza scientifica: l’attività di messa in sicurezza si è trasformata in una grande occasione di ricerca, permettendo di esplorare una vasta area vergine di circa 2000 m2, il più esteso scavo effettuato a Pompei dai tempi di Amedeo MaiuriI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.