Dal 14 settembre 2019 è entrata in vigore la direttiva Psd2 con le disposizioni in tema di autenticazione forte che, fin da subito, hanno avuto effetto sulle modalità di accesso all’Internet Banking e sui pagamenti digitali; ma se questa parte della nuova normativa è immediatamente percepibile, altre disposizioni, quelle che aprono le porte all’Open Banking, pur vigenti, esplicheranno i loro effetti in un tempo e con un’intensità tutta da definire. Se la nuova normativa abilita le banche e le non banche ad offrire servizi innovativi anche, e soprattutto, mediante nuove modalità e regole di accesso ai dati dei clienti/consumatori, questi ultimi sono disponibili a dare questa facoltà? E in caso affermativo, per fare cosa e a quali condizioni? Per rispondere a queste domande, il volume, che presenta l’ottavo rapporto di ricerca Crif-Sda Bocconi, con la partecipazione di Nomisma, si focalizza sull’analisi della domanda, sulle propensioni e sulle aspettative dei clienti/consumatori, attraverso un questionario sottoposto ad un campione di rispondenti suddiviso in 4 classi demografiche (Baby Boomers, GenX, Old Millennials, Young Millennials) e segmentato in 3 gruppi distinti in base ad una maggiore o minore attitudine digitale. I temi affrontati riguardano: – preferenze e modalità di acquisto dei consumatori e metodi di pagamento utilizzati; – modalità di utilizzo della banca e dei servizi offerti; – percezioni ed aspettative rispetto alla banca; – disponibilità ed interesse dei consumatori a condividere informazioni personali. In particolare, con riguardo a quest’ultimo aspetto, vero fattore abilitante della diffusione dell’Open Banking, dalla ricerca è emerso che il 20% ha risposto positivamente e non ha quindi preclusioni nel condividere le proprie informazioni personali pur di ottenere vantaggi in termini di servizi innovativi e personalizzati. Non basta che la normativa crei il quadro all’interno del quale le informazioni possono essere scambiate e che le banche vi si attengano. Perché l’Open Banking decolli è necessario che i consumatori accedano concretamente alle possibilità che la Psd2 offre loro, cogliendone le opportunità. Vi sono dunque i presupposti perché lo scenario reso possibile dalle disposizioni della Psd2 si realizzi; sta ora alle banche e più in generale all’industry finanziaria raccogliere la sfida ed interpretare in modo creativo ed innovativo il proprio ruolo ed il proprio posizionamento strategico.

Filotto U., Diaferia L., De Rossi L., Scimone X. (2020). Open Banking: la prospettiva dei clienti (U. Filotto, a cura di). Bancaria Editrice.

Open Banking: la prospettiva dei clienti

Filotto U.
2020-01-01

Abstract

Dal 14 settembre 2019 è entrata in vigore la direttiva Psd2 con le disposizioni in tema di autenticazione forte che, fin da subito, hanno avuto effetto sulle modalità di accesso all’Internet Banking e sui pagamenti digitali; ma se questa parte della nuova normativa è immediatamente percepibile, altre disposizioni, quelle che aprono le porte all’Open Banking, pur vigenti, esplicheranno i loro effetti in un tempo e con un’intensità tutta da definire. Se la nuova normativa abilita le banche e le non banche ad offrire servizi innovativi anche, e soprattutto, mediante nuove modalità e regole di accesso ai dati dei clienti/consumatori, questi ultimi sono disponibili a dare questa facoltà? E in caso affermativo, per fare cosa e a quali condizioni? Per rispondere a queste domande, il volume, che presenta l’ottavo rapporto di ricerca Crif-Sda Bocconi, con la partecipazione di Nomisma, si focalizza sull’analisi della domanda, sulle propensioni e sulle aspettative dei clienti/consumatori, attraverso un questionario sottoposto ad un campione di rispondenti suddiviso in 4 classi demografiche (Baby Boomers, GenX, Old Millennials, Young Millennials) e segmentato in 3 gruppi distinti in base ad una maggiore o minore attitudine digitale. I temi affrontati riguardano: – preferenze e modalità di acquisto dei consumatori e metodi di pagamento utilizzati; – modalità di utilizzo della banca e dei servizi offerti; – percezioni ed aspettative rispetto alla banca; – disponibilità ed interesse dei consumatori a condividere informazioni personali. In particolare, con riguardo a quest’ultimo aspetto, vero fattore abilitante della diffusione dell’Open Banking, dalla ricerca è emerso che il 20% ha risposto positivamente e non ha quindi preclusioni nel condividere le proprie informazioni personali pur di ottenere vantaggi in termini di servizi innovativi e personalizzati. Non basta che la normativa crei il quadro all’interno del quale le informazioni possono essere scambiate e che le banche vi si attengano. Perché l’Open Banking decolli è necessario che i consumatori accedano concretamente alle possibilità che la Psd2 offre loro, cogliendone le opportunità. Vi sono dunque i presupposti perché lo scenario reso possibile dalle disposizioni della Psd2 si realizzi; sta ora alle banche e più in generale all’industry finanziaria raccogliere la sfida ed interpretare in modo creativo ed innovativo il proprio ruolo ed il proprio posizionamento strategico.
2020
Settore SECS-P/11 - ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI
Italian
Rilevanza nazionale
open banking; digital banking; web finance;
Curatele
Filotto, U
Filotto U., Diaferia L., De Rossi L., Scimone X. (2020). Open Banking: la prospettiva dei clienti (U. Filotto, a cura di). Bancaria Editrice.
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