Le relazioni politiche e istituzionali tra la Repubblica Popolare Cinese e l’Unione Europea (UE), così essenziali in un mondo multipolare e globalizzato, risalgono a più di quaranta anni fa. Il quadro giuridico generale è attualmente rappresentato dall’Accordo di cooperazione commerciale ed economica, firmato il 21 maggio 1985. Un altro strumento rilevante è l’Accordo sul trasporto marittimo del 6 dicembre 2002. Dei negoziati relativi a un nuovo accordo di partenariato e cooperazione sono stati avviati nel 2006, mentre i negoziati per un accordo in materia di investimenti hanno fatto registrare finora progressi soddisfacenti. Fin dal 2003, inoltre, il partenariato strategico UE-Cina esprime un approccio multidimensionale basato su obiettivi a lungo termine. In questo contesto, il progetto infrastrutturale sulla “Nuova Via della Seta”, volto a integrare la Cina con l’Asia centrale per terra e per mare, nonché con l’Europa e l’Africa, sembra destinato a mutare profondamente la geopolitica mondiale. Anche l’istituzione della Banca Asiatica di Investimento per le Infrastrutture (AIIB) ha un impatto assai significativo. L’UE ammette che la Repubblica Popolare Cinese debba assumere nelle istituzioni finanziarie internazionali un ruolo più forte e più consono al peso della sua economia, e ritiene pertanto che l’AIIB sia per la Cina una opportunità tale da consentirle di impegnarsi quale attore responsabile nell’ordinamento multilaterale. L’UE dovrebbe superare il suo scetticismo di fondo; dare fiducia alla “Nuova Via della Seta” continuando a tenerne sotto controllo l’evoluzione; apprezzarne il disegno (non meramente economic) di ampio respiro; e sicuramente partecipare al progetto. Al contempo, l’UE dovrebbe rafforzare la sua presenza all’interno degli organismi internazionali e delle iniziative regionali che la Repubblica Popolare Cinese conduce, così da poter meglio tutelare i propri interessi e valutare attentamente la politica economica cinese verso il continente europeo.

Simone, P. (2019). La cooperazione e il partenariato strategico UE-Cina nella prospettiva della "Nuova Via della Seta". In R. Cardilli, L. Formichella, S. Porcelli, Y. Stoeva (a cura di), Chang'an e Roma: EurAsia e Via della Seta. Diritto, società, economia. Atti del II Seminario internazionale “Chang’an e Roma: Sistema giuridico ed economia per la nuova Via della Seta” (Xi’an, 2 giugno 2015) e del III Seminario internazionale “Chang’an e Roma: Via della Seta e EurAsia” (Roma, 11-13 settembre 2017) (pp. 179-225). Padova : Wolters Kluwer-CEDAM.

La cooperazione e il partenariato strategico UE-Cina nella prospettiva della "Nuova Via della Seta"

Simone, P
2019-01-01

Abstract

Le relazioni politiche e istituzionali tra la Repubblica Popolare Cinese e l’Unione Europea (UE), così essenziali in un mondo multipolare e globalizzato, risalgono a più di quaranta anni fa. Il quadro giuridico generale è attualmente rappresentato dall’Accordo di cooperazione commerciale ed economica, firmato il 21 maggio 1985. Un altro strumento rilevante è l’Accordo sul trasporto marittimo del 6 dicembre 2002. Dei negoziati relativi a un nuovo accordo di partenariato e cooperazione sono stati avviati nel 2006, mentre i negoziati per un accordo in materia di investimenti hanno fatto registrare finora progressi soddisfacenti. Fin dal 2003, inoltre, il partenariato strategico UE-Cina esprime un approccio multidimensionale basato su obiettivi a lungo termine. In questo contesto, il progetto infrastrutturale sulla “Nuova Via della Seta”, volto a integrare la Cina con l’Asia centrale per terra e per mare, nonché con l’Europa e l’Africa, sembra destinato a mutare profondamente la geopolitica mondiale. Anche l’istituzione della Banca Asiatica di Investimento per le Infrastrutture (AIIB) ha un impatto assai significativo. L’UE ammette che la Repubblica Popolare Cinese debba assumere nelle istituzioni finanziarie internazionali un ruolo più forte e più consono al peso della sua economia, e ritiene pertanto che l’AIIB sia per la Cina una opportunità tale da consentirle di impegnarsi quale attore responsabile nell’ordinamento multilaterale. L’UE dovrebbe superare il suo scetticismo di fondo; dare fiducia alla “Nuova Via della Seta” continuando a tenerne sotto controllo l’evoluzione; apprezzarne il disegno (non meramente economic) di ampio respiro; e sicuramente partecipare al progetto. Al contempo, l’UE dovrebbe rafforzare la sua presenza all’interno degli organismi internazionali e delle iniziative regionali che la Repubblica Popolare Cinese conduce, così da poter meglio tutelare i propri interessi e valutare attentamente la politica economica cinese verso il continente europeo.
2019
Settore IUS/14 - DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA
Italian
Rilevanza internazionale
Articolo scientifico in atti di convegno
Diritto dell’Unione Europea; Nuova Via della Seta; politica commerciale comune; cooperazione commerciale, economica e marittima UE-Cina; partenariato strategico UE-Cina; Banca Asiatica di Investimento per le Infrastrutture.
Simone, P. (2019). La cooperazione e il partenariato strategico UE-Cina nella prospettiva della "Nuova Via della Seta". In R. Cardilli, L. Formichella, S. Porcelli, Y. Stoeva (a cura di), Chang'an e Roma: EurAsia e Via della Seta. Diritto, società, economia. Atti del II Seminario internazionale “Chang’an e Roma: Sistema giuridico ed economia per la nuova Via della Seta” (Xi’an, 2 giugno 2015) e del III Seminario internazionale “Chang’an e Roma: Via della Seta e EurAsia” (Roma, 11-13 settembre 2017) (pp. 179-225). Padova : Wolters Kluwer-CEDAM.
Simone, P
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