“Complementary legislation” on referendum: the regulation of political communication. The essay deals with the political communication during referendums, bearing in mind the ever closer connection between media and legitimation of democratic institutions. The paper starts by analyzing the current legal framework in Italy, looking at the essential aspects of the Law No 28/2000 (so-called “legge sulla par condicio”), that regulates the access to the media for political actors taking part in the votes, including referendums. Secondly, it examines the distinction between the concepts of political communication and institutional communication (also analyzing the Constitutional Court’s case law), and it investigates the possibility of making abstention campaigns a guaranteed position in regard to the access to the media, taking into account the different kinds of referendum allowed by the Italian law, including at regional and local level. The essay also focuses on the latest problems posed by Internet, starting by the importance of online platforms for political campaigns, including referendums (upon which the “Autorità per le garanzie nelle comunicazioni” has recently ruled). In that regard, one of the most debated and thorny aspect concerns the possibility of limiting the dissemination of fake news that could affect the voters’ opinion and, consequently, their electoral freedom.

La relazione affronta il tema della comunicazione politica in occasione delle consultazioni referendarie, nella consapevolezza della sempre più stretta connessione esistente tra forme e mezzi di comunicazione, da un lato, e legittimazione delle istituzioni e degli istituti democratici, dall’altro. In tale prospettiva, si analizza anzitutto il quadro normativo italiano vigente, esaminando gli aspetti essenziali della disciplina contenuta nella legge n. 28/2000 (cosiddetta legge sulla par condicio) che regola l’accesso ai mezzi di informazione dei soggetti politici che partecipano o hanno un ruolo attivo nelle votazioni anche referendarie. Viene poi approfondita la distinzione tra il concetto di comunicazione politica e quello di comunicazione istituzionale (sulla quale si è pronunciata la giurisprudenza costituzionale) e si indaga altresì sulla possibilità di includere la propaganda per l’astensione dal voto tra le posizioni garantite nell’accesso ai mezzi di comunicazione. Tale riflessione tiene conto dei diversi tipi di referendum consentiti nell’ordinamento italiano, compresi quelli regionali e locali. La seconda parte dell’intervento inquadra la questione alla luce dei più recenti problemi posti dalla rete, a partire dal rilievo assunto dalle piattaforme on line nello svolgimento delle campagne politiche incluse quelle referendarie (sulle quali ha avuto modo di esprimersi di recente l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni). Lungo questo versante, uno degli aspetti più spinosi e dibattuti riguarda la possibilità di limitare la diffusione di notizie false (c.d. fake news) che possano incidere sulla formazione della volontà dei cittadini e quindi sulla loro libertà elettorale, con esemplificazioni tratte da alcune significative occasioni elettorali degli ultimi anni.

Morana, D. (2020). La legislazione di contorno del voto referendario in Italia: la disciplina della comunicazione. In G.C. De Martin, A. Szmyt, P. Gambale, M. Serowaniec (a cura di), La democrazia diretta in Italia, Polonia e Unione europea (pp. 309-330). Roma -- ITA : Luiss University Press.

La legislazione di contorno del voto referendario in Italia: la disciplina della comunicazione

MORANA, D.
2020-01-01

Abstract

“Complementary legislation” on referendum: the regulation of political communication. The essay deals with the political communication during referendums, bearing in mind the ever closer connection between media and legitimation of democratic institutions. The paper starts by analyzing the current legal framework in Italy, looking at the essential aspects of the Law No 28/2000 (so-called “legge sulla par condicio”), that regulates the access to the media for political actors taking part in the votes, including referendums. Secondly, it examines the distinction between the concepts of political communication and institutional communication (also analyzing the Constitutional Court’s case law), and it investigates the possibility of making abstention campaigns a guaranteed position in regard to the access to the media, taking into account the different kinds of referendum allowed by the Italian law, including at regional and local level. The essay also focuses on the latest problems posed by Internet, starting by the importance of online platforms for political campaigns, including referendums (upon which the “Autorità per le garanzie nelle comunicazioni” has recently ruled). In that regard, one of the most debated and thorny aspect concerns the possibility of limiting the dissemination of fake news that could affect the voters’ opinion and, consequently, their electoral freedom.
2020
Settore IUS/08 - DIRITTO COSTITUZIONALE
Settore IUS/09 - ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO
Italian
Rilevanza internazionale
Articolo scientifico in atti di convegno
La relazione affronta il tema della comunicazione politica in occasione delle consultazioni referendarie, nella consapevolezza della sempre più stretta connessione esistente tra forme e mezzi di comunicazione, da un lato, e legittimazione delle istituzioni e degli istituti democratici, dall’altro. In tale prospettiva, si analizza anzitutto il quadro normativo italiano vigente, esaminando gli aspetti essenziali della disciplina contenuta nella legge n. 28/2000 (cosiddetta legge sulla par condicio) che regola l’accesso ai mezzi di informazione dei soggetti politici che partecipano o hanno un ruolo attivo nelle votazioni anche referendarie. Viene poi approfondita la distinzione tra il concetto di comunicazione politica e quello di comunicazione istituzionale (sulla quale si è pronunciata la giurisprudenza costituzionale) e si indaga altresì sulla possibilità di includere la propaganda per l’astensione dal voto tra le posizioni garantite nell’accesso ai mezzi di comunicazione. Tale riflessione tiene conto dei diversi tipi di referendum consentiti nell’ordinamento italiano, compresi quelli regionali e locali. La seconda parte dell’intervento inquadra la questione alla luce dei più recenti problemi posti dalla rete, a partire dal rilievo assunto dalle piattaforme on line nello svolgimento delle campagne politiche incluse quelle referendarie (sulle quali ha avuto modo di esprimersi di recente l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni). Lungo questo versante, uno degli aspetti più spinosi e dibattuti riguarda la possibilità di limitare la diffusione di notizie false (c.d. fake news) che possano incidere sulla formazione della volontà dei cittadini e quindi sulla loro libertà elettorale, con esemplificazioni tratte da alcune significative occasioni elettorali degli ultimi anni.
comunicazione politica; referendum; par condicio; piattaforme on line; diritti costituzionali
Atti del 7. Colloquio italo-polacco sulle trasformazioni istituzionali
Morana, D. (2020). La legislazione di contorno del voto referendario in Italia: la disciplina della comunicazione. In G.C. De Martin, A. Szmyt, P. Gambale, M. Serowaniec (a cura di), La democrazia diretta in Italia, Polonia e Unione europea (pp. 309-330). Roma -- ITA : Luiss University Press.
Morana, D
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