La 12a edizione del Rapporto Sanità è il risultato di una partnership fra il Consorzio Universitario per la Ricerca Economica Applicata in Sanità (C.R.E.A. Sanità), promosso dall’Università di Roma “Tor Vergata” e dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), e alcune Aziende sensibili alla importanza della ricerca a supporto del dibattito sulle politiche sanitarie. Il progetto si basa sulla convinzione della necessità di supportare le decisioni in tema di politiche socio-sanitarie fornendo elementi di riflessione sull’andamento e sulle tendenze in atto in Italia e in Europa, basate su evidenze scientifiche quantificabili. Il Rapporto Sanità, inoltre, non trascura di fornire elementi che possano supportare la valutazione delle performance del sistema sanitario italiano a livello regionale, per cui si rivolge anche ai cittadini e alle loro associazioni, al mondo industriale e, più in generale, a tutti gli stakeholder del sistema sanitario. La 12a edizione del Rapporto Sanità mantiene la struttura consolidatasi negli ultimi anni, con qualche piccola novità. L’ambito Il focus resta sempre il settore sanitario “allargato”, intendendo in tal modo la Sanità stricto sensu e quella parte di prestazioni sociali che risultano strettamente correlate agli esiti di patologie che conducono alla non-autosufficienza e alla disabilità. Per quanto riguarda i confini della Sanità, essi sono chiaramente individuati e da un punto di vista statistico sono riassunti nello SHA (System of Health Accounts); più complessa risulta la definizione dell’area del sociale “funzionale” alla Sanità. Nel Rapporto si è adottato come criterio quello di integrare la parte sanitaria con l’area della cosiddetta LTC (Long Term Care), scelta peraltro condivisa da molte statistiche internazionali. Le prestazioni LTC sono in larga misura caratterizzate dall’essere destinate a soggetti non-autosufficienti o disabili, e individuano un ambito nel quale si sommano prestazioni sanitarie e sociali, di fatto strettamente interrelate fra loro. A riprova di ciò, la classificazione della International Classification of Health and Functioning (Icf) definisce il fenomeno della disabilità come “presenza di restrizioni alla partecipazione, associate a problemi di salute”; per inciso non si parla più di “persone con disabilità” ma di “persone con limitazioni funzionali”. A sua volta l’Istat, nella sua indagine Multiscopo, identifica diverse classi di limitazioni funzionali: confinamento, difficoltà nel movimento, difficoltà nelle funzioni della vita quotidiana, difficoltà nella comunicazione. Nella legislazione nazionale non è peraltro sempre agevole delimitare l’ambito della non-autosufficienza, in quanto ogni Regione adotta una propria definizione, spaziando dall’incapacità dell’individuo a compiere i normali atti della vita quotidiana e a mantenere una rete di rapporti sociali, fino ad arrivare ad un gruppo di Regioni che associano la condizione di non-autosufficienza alla presenza di pluri-patologie. Si noti che, in Italia, il settore sanitario è caratterizzato da un sistema di prestazioni prevalentemente in natura, con una limitata quota di prestazioni in denaro erogate dalle ASL, per lo più sotto forma di voucher (regionalmente denominati anche “assegni di cura” e “buoni socio- sanitari”); le prestazioni per la LTC, se escludiamo i voucher erogati dai Comuni, sono invece in larga misura erogazioni in denaro senza un vincolo di destinazione (certamente sono di questo tipo le pensioni di invalidità civile e gli oneri relativi ai permessi retribuiti a norma della Legge 104/1992 erogati dall’INPS, mentre le indennità di accompagnamento, sempre erogate dall’INPS, in teoria avrebbero un vincolo di destinazione). In definitiva, nei vari capitoli del Rapporto, ove possibile, verrà fornita sia l’informazione relativa alla Sanità, sia quella relativa al Sociale “funzionale” alla Sanità, nonché la loro somma e i sottoinsiemi quali la non-autosufficienza (o LTC): quest’ultima definita come somma delle prestazioni sociali (come sopra descritto) e della quota di prestazioni sanitarie destinata a pazienti non-autosufficienti (Figura A). La struttura Il 12° Rapporto Sanità è strutturato in 4 parti. Nella prima si fornisce un inquadramento del contesto in cui si muove il settore socio-sanitario italiano: gli aspetti socio-economici e demografici, il finanziamento pubblico, la spesa e le possibili misure di Performance. La seconda parte è dedicata alle specifiche analisi di settore: una per ogni area assistenziale, quali prevenzione, assistenza ospedaliera, residenziale, specialistica, farmaceutica, primaria, domiciliare (quest’anno con un focus sulle cure formali e informali), provvidenze in denaro. La terza parte è destinata alla lettura della Sanità come settore industriale, e quest’anno per la prima volta si apre una finestra sul mondo della Sanità digitale. La quarta parte contiene alcuni “allegati”, ovvero analisi per patologia o specifiche tematiche sanitarie che esulano dalla struttura descritta. Vale la pena sottolineare che, pur nella coerenza dell’assetto complessivo del volume, i singoli capitoli rappresentano contributi monografici indipendenti, che si concentrano su aspetti di interesse, oggetto di approfondimento da parte del team di ricerca di C.R.E.A. Sanità. In una ottica di collaborazione e partnership con altre prestigiose Istituzioni di ricerca, quest’anno il volume si arricchisce, con nostro grande piacere e gratitudine, con i contributi di alcuni colleghi: la Prof.ssa Cristiana Abbafati (“Sapienza” Università di Roma), la Prof.ssa Elenka Brenna (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), la Prof.ssa Carla Collicelli (Fondazione Censis), Dr. Raffaele De Luca (I.R.C.C.S. Istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari), la Prof.ssa Cinzia Di Novi (Università degli Studi di Pavia), il Prof. Ferdinando Ficari (Università di Firenze), il Prof. Antonio Gasbarrini (Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma), il Dr. Giuseppe Greco (ISIMM Ricerche), il Dr. Walter Marrocco (F.I.M.M.G.), il Dr. Paolo Misericordia (Centro Studi della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale – F.I.M.M.G.), il Prof. Marco Montorsi (Humanitas University), il Prof. Aldo Piperno (Università di Napoli Federico II). Da ultimo segnaliamo che per migliorare la fruibilità del Rapporto, ad ogni capitolo è associata una sezione di key indicators: nella nostra intenzione vorrebbero rappresentare uno strumento per seguire, di anno in anno, l’evoluzione dei singoli settori analizzati. Inoltre, a ciascun capitolo è anche associata una sintesi in inglese, finalizzata a permettere la divulgazione del lavoro presso Istituzioni e Centri di ricerca esteri, diffondendo così una maggiore conoscenza dell’evoluzione del SSN italiano. Il Rapporto si chiude con un riepilogo regionale, funzionale a permettere una (ri)lettura per singola Regione, trasversale quindi alle aree di assistenza analizzate nei singoli capitoli. Infine, per chi fosse particolarmente interessato all’aspetto statistico, segnaliamo l’indice delle figure posto in appendice a fine volume e ricordiamo che ulteriori dati sono disponibili on line sul sito www.creasanita.it.

Spandonaro, F., Giordani, C. (a cura di). (2016). 12° Rapporto Sanità - La Sanità tra equilibri istituzionali e sociali / 12th Health Report - Health between institutional and social balances. Mediaticamente S.r.l.

12° Rapporto Sanità - La Sanità tra equilibri istituzionali e sociali / 12th Health Report - Health between institutional and social balances

Spandonaro F
;
2016-01-01

Abstract

La 12a edizione del Rapporto Sanità è il risultato di una partnership fra il Consorzio Universitario per la Ricerca Economica Applicata in Sanità (C.R.E.A. Sanità), promosso dall’Università di Roma “Tor Vergata” e dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), e alcune Aziende sensibili alla importanza della ricerca a supporto del dibattito sulle politiche sanitarie. Il progetto si basa sulla convinzione della necessità di supportare le decisioni in tema di politiche socio-sanitarie fornendo elementi di riflessione sull’andamento e sulle tendenze in atto in Italia e in Europa, basate su evidenze scientifiche quantificabili. Il Rapporto Sanità, inoltre, non trascura di fornire elementi che possano supportare la valutazione delle performance del sistema sanitario italiano a livello regionale, per cui si rivolge anche ai cittadini e alle loro associazioni, al mondo industriale e, più in generale, a tutti gli stakeholder del sistema sanitario. La 12a edizione del Rapporto Sanità mantiene la struttura consolidatasi negli ultimi anni, con qualche piccola novità. L’ambito Il focus resta sempre il settore sanitario “allargato”, intendendo in tal modo la Sanità stricto sensu e quella parte di prestazioni sociali che risultano strettamente correlate agli esiti di patologie che conducono alla non-autosufficienza e alla disabilità. Per quanto riguarda i confini della Sanità, essi sono chiaramente individuati e da un punto di vista statistico sono riassunti nello SHA (System of Health Accounts); più complessa risulta la definizione dell’area del sociale “funzionale” alla Sanità. Nel Rapporto si è adottato come criterio quello di integrare la parte sanitaria con l’area della cosiddetta LTC (Long Term Care), scelta peraltro condivisa da molte statistiche internazionali. Le prestazioni LTC sono in larga misura caratterizzate dall’essere destinate a soggetti non-autosufficienti o disabili, e individuano un ambito nel quale si sommano prestazioni sanitarie e sociali, di fatto strettamente interrelate fra loro. A riprova di ciò, la classificazione della International Classification of Health and Functioning (Icf) definisce il fenomeno della disabilità come “presenza di restrizioni alla partecipazione, associate a problemi di salute”; per inciso non si parla più di “persone con disabilità” ma di “persone con limitazioni funzionali”. A sua volta l’Istat, nella sua indagine Multiscopo, identifica diverse classi di limitazioni funzionali: confinamento, difficoltà nel movimento, difficoltà nelle funzioni della vita quotidiana, difficoltà nella comunicazione. Nella legislazione nazionale non è peraltro sempre agevole delimitare l’ambito della non-autosufficienza, in quanto ogni Regione adotta una propria definizione, spaziando dall’incapacità dell’individuo a compiere i normali atti della vita quotidiana e a mantenere una rete di rapporti sociali, fino ad arrivare ad un gruppo di Regioni che associano la condizione di non-autosufficienza alla presenza di pluri-patologie. Si noti che, in Italia, il settore sanitario è caratterizzato da un sistema di prestazioni prevalentemente in natura, con una limitata quota di prestazioni in denaro erogate dalle ASL, per lo più sotto forma di voucher (regionalmente denominati anche “assegni di cura” e “buoni socio- sanitari”); le prestazioni per la LTC, se escludiamo i voucher erogati dai Comuni, sono invece in larga misura erogazioni in denaro senza un vincolo di destinazione (certamente sono di questo tipo le pensioni di invalidità civile e gli oneri relativi ai permessi retribuiti a norma della Legge 104/1992 erogati dall’INPS, mentre le indennità di accompagnamento, sempre erogate dall’INPS, in teoria avrebbero un vincolo di destinazione). In definitiva, nei vari capitoli del Rapporto, ove possibile, verrà fornita sia l’informazione relativa alla Sanità, sia quella relativa al Sociale “funzionale” alla Sanità, nonché la loro somma e i sottoinsiemi quali la non-autosufficienza (o LTC): quest’ultima definita come somma delle prestazioni sociali (come sopra descritto) e della quota di prestazioni sanitarie destinata a pazienti non-autosufficienti (Figura A). La struttura Il 12° Rapporto Sanità è strutturato in 4 parti. Nella prima si fornisce un inquadramento del contesto in cui si muove il settore socio-sanitario italiano: gli aspetti socio-economici e demografici, il finanziamento pubblico, la spesa e le possibili misure di Performance. La seconda parte è dedicata alle specifiche analisi di settore: una per ogni area assistenziale, quali prevenzione, assistenza ospedaliera, residenziale, specialistica, farmaceutica, primaria, domiciliare (quest’anno con un focus sulle cure formali e informali), provvidenze in denaro. La terza parte è destinata alla lettura della Sanità come settore industriale, e quest’anno per la prima volta si apre una finestra sul mondo della Sanità digitale. La quarta parte contiene alcuni “allegati”, ovvero analisi per patologia o specifiche tematiche sanitarie che esulano dalla struttura descritta. Vale la pena sottolineare che, pur nella coerenza dell’assetto complessivo del volume, i singoli capitoli rappresentano contributi monografici indipendenti, che si concentrano su aspetti di interesse, oggetto di approfondimento da parte del team di ricerca di C.R.E.A. Sanità. In una ottica di collaborazione e partnership con altre prestigiose Istituzioni di ricerca, quest’anno il volume si arricchisce, con nostro grande piacere e gratitudine, con i contributi di alcuni colleghi: la Prof.ssa Cristiana Abbafati (“Sapienza” Università di Roma), la Prof.ssa Elenka Brenna (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), la Prof.ssa Carla Collicelli (Fondazione Censis), Dr. Raffaele De Luca (I.R.C.C.S. Istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari), la Prof.ssa Cinzia Di Novi (Università degli Studi di Pavia), il Prof. Ferdinando Ficari (Università di Firenze), il Prof. Antonio Gasbarrini (Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma), il Dr. Giuseppe Greco (ISIMM Ricerche), il Dr. Walter Marrocco (F.I.M.M.G.), il Dr. Paolo Misericordia (Centro Studi della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale – F.I.M.M.G.), il Prof. Marco Montorsi (Humanitas University), il Prof. Aldo Piperno (Università di Napoli Federico II). Da ultimo segnaliamo che per migliorare la fruibilità del Rapporto, ad ogni capitolo è associata una sezione di key indicators: nella nostra intenzione vorrebbero rappresentare uno strumento per seguire, di anno in anno, l’evoluzione dei singoli settori analizzati. Inoltre, a ciascun capitolo è anche associata una sintesi in inglese, finalizzata a permettere la divulgazione del lavoro presso Istituzioni e Centri di ricerca esteri, diffondendo così una maggiore conoscenza dell’evoluzione del SSN italiano. Il Rapporto si chiude con un riepilogo regionale, funzionale a permettere una (ri)lettura per singola Regione, trasversale quindi alle aree di assistenza analizzate nei singoli capitoli. Infine, per chi fosse particolarmente interessato all’aspetto statistico, segnaliamo l’indice delle figure posto in appendice a fine volume e ricordiamo che ulteriori dati sono disponibili on line sul sito www.creasanita.it.
2016
Settore SECS-P/06 - ECONOMIA APPLICATA
Settore ECON-04/A - Economia applicata
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Rilevanza nazionale
Curatele
Spandonaro, F; Giordani, C
Spandonaro, F., Giordani, C. (a cura di). (2016). 12° Rapporto Sanità - La Sanità tra equilibri istituzionali e sociali / 12th Health Report - Health between institutional and social balances. Mediaticamente S.r.l.
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