Nel 2013, nell’ambito delle indagini archeologiche preventive condotte dalla Soprintendenza di Roma (già Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma) l’impianto termale di una grande Villa (poi denominata “Villa delle Terme degli Stucchi dipinti”) fu scoperto e parzialmente indagato nel quadrante sud-orientale della periferia di Roma capitale (loc. Tor Vergata 2). A partire dall’anno seguente, prese avvio la prima campagna di scavo archeologico diretta dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”: indagine che prosegue tutt’oggi. Nel corso di questa prima campagna, all’interno del praefurnium è venuto alla luce un cospicuo numero di lastre di sima pertinenti a quella produzione definita di recente “collaterale” alle lastre cd. Campana Tutti i frammenti mostrano un’assoluta omogeneità iconografica che tradisce la loro pertinenza allo stesso sistema decorativo. Tutte le lastre, infatti, presentano lo stesso motivo, consistente in palmette a sette lobi alternate a colonne a fusto liscio e superiormente inquadrate da una modanatura ad archetti pieni su fondo liscio. Il motivo decorativo presente sulle lastre di sima delle “Terme degli stucchi dipinti” era già noto a H. Von Rohden e H. Winnefeld che lo inclusero nel corpus delle lastre “Campana”. Successivi rinvenimenti o riedizioni di complessi hanno notevolmente accresciuto il novero dei frammenti noti. Questi ultimi, tuttavia, brevemente menzionati negli elenchi di materiali provenienti da scavi archeologici, frutto di ritrovamenti casuali o confluiti in raccolte museali pubbliche o private, raramente, restituiscono, come nel nostro caso, la possibilità di risalire a importanti informazioni di carattere tecnico (lunghezza della lastra, sistema di assemblaggio, processi di fabbricazione etc.), di specificare il sistema decorativo adottato e di meglio puntualizzare l’arco cronologico di utilizzo e la distribuzione areale di questi prodotti fittili.

Bonanno, M., Ghelli, A., Marinelli, I., Pisani, M., Rocco, G. (2019). Lastre di decorazione architettonica dalla Villa cd. delle "Terme Degli Stucchi Dipinti", Roma. In I.M. P. Lulof (a cura di), Deliciae Fictiles 5.: Networks and Workshops. Architectural Terracottas and Decorative Roof Systems in Italy and Beyond : Proceedings of the Fifth International Conference held at the University of Campania “Luigi Vanvitelli” and the National Archaeological Museum in Naples (March 15-17, 2018) (pp. 441-449). Oxford and Philadelphia : Oxbow Books [10.2307/j.ctvpmw48c].

Lastre di decorazione architettonica dalla Villa cd. delle "Terme Degli Stucchi Dipinti", Roma

Margherita Bonanno;Marcella PISANI;Giulia Rocco
2019-01-01

Abstract

Nel 2013, nell’ambito delle indagini archeologiche preventive condotte dalla Soprintendenza di Roma (già Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma) l’impianto termale di una grande Villa (poi denominata “Villa delle Terme degli Stucchi dipinti”) fu scoperto e parzialmente indagato nel quadrante sud-orientale della periferia di Roma capitale (loc. Tor Vergata 2). A partire dall’anno seguente, prese avvio la prima campagna di scavo archeologico diretta dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”: indagine che prosegue tutt’oggi. Nel corso di questa prima campagna, all’interno del praefurnium è venuto alla luce un cospicuo numero di lastre di sima pertinenti a quella produzione definita di recente “collaterale” alle lastre cd. Campana Tutti i frammenti mostrano un’assoluta omogeneità iconografica che tradisce la loro pertinenza allo stesso sistema decorativo. Tutte le lastre, infatti, presentano lo stesso motivo, consistente in palmette a sette lobi alternate a colonne a fusto liscio e superiormente inquadrate da una modanatura ad archetti pieni su fondo liscio. Il motivo decorativo presente sulle lastre di sima delle “Terme degli stucchi dipinti” era già noto a H. Von Rohden e H. Winnefeld che lo inclusero nel corpus delle lastre “Campana”. Successivi rinvenimenti o riedizioni di complessi hanno notevolmente accresciuto il novero dei frammenti noti. Questi ultimi, tuttavia, brevemente menzionati negli elenchi di materiali provenienti da scavi archeologici, frutto di ritrovamenti casuali o confluiti in raccolte museali pubbliche o private, raramente, restituiscono, come nel nostro caso, la possibilità di risalire a importanti informazioni di carattere tecnico (lunghezza della lastra, sistema di assemblaggio, processi di fabbricazione etc.), di specificare il sistema decorativo adottato e di meglio puntualizzare l’arco cronologico di utilizzo e la distribuzione areale di questi prodotti fittili.
2019
Settore L-ANT/07 - ARCHEOLOGIA CLASSICA
Italian
Rilevanza internazionale
Articolo scientifico in atti di convegno
decorazione architettonica; lastre; Roma; produzione campana
https://www.jstor.org/stable/j.ctvpmw48c
Bonanno, M., Ghelli, A., Marinelli, I., Pisani, M., Rocco, G. (2019). Lastre di decorazione architettonica dalla Villa cd. delle "Terme Degli Stucchi Dipinti", Roma. In I.M. P. Lulof (a cura di), Deliciae Fictiles 5.: Networks and Workshops. Architectural Terracottas and Decorative Roof Systems in Italy and Beyond : Proceedings of the Fifth International Conference held at the University of Campania “Luigi Vanvitelli” and the National Archaeological Museum in Naples (March 15-17, 2018) (pp. 441-449). Oxford and Philadelphia : Oxbow Books [10.2307/j.ctvpmw48c].
Bonanno, M; Ghelli, A; Marinelli, I; Pisani, M; Rocco, G
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