Il rione Monti è il primo dei rioni di Roma. È chiamato così perché una volta comprendeva il colle Esquilino, il Viminale, parte del Quirinale e del Celio. Lo studio vuole recuperare alcune figure minori di educatori vissuti in questo rione romano tra il 1938 e il 1944 e in particolare si fermerà su Pilo Albertelli (docente di filosofia nel liceo Umberto I, vicino la Basilica di Santa Maria Maggiore), Gioacchino Gesmundo (docente anche lui di filosofia al liceo Cavour, vicino al Colosseo), don Pietro Pappagallo (vissuto in via Urbana). Si tratta di due insegnanti e un sacerdote, tutti torturati a via Tasso e uccisi alle Fosse Ardeatine. Di Pilo Albertelli si osserverà in che modo la polizia lo ha controllato da quando era studente a quando ha conseguito la libera docenza, rendendogli particolarmente complicata la carriera di insegnante. Di Gesmundo si osserverà il rapporto avuto con gli studenti e i compagni di lotta. Di Pietro Pappagallo si metterà in luce l’opera sociale, bloccata anch’essa dalla repressione nazi-fascista. Le vicende di questi tre educatori illustrano alcune modalità di azione della macchina repressiva di regime nella vita quotidiana di insegnanti ed educatori che intendevano difendere ideali diversi. La stessa repressione che il regime ha usato nell’attuare le leggi razziali.
Roverselli, C. (2019). VISSUTI EDUCATIVI ED EDUCATORI SUBITO DOPO LE LEGGI RAZZIALI (1938-1944) IN UN RIONE DEL CENTRO STORICO DI ROMA. RIVISTA DI STORIA DELL'EDUCAZIONE(2), 193-212 [10.4454/rse.v6i2.216].
VISSUTI EDUCATIVI ED EDUCATORI SUBITO DOPO LE LEGGI RAZZIALI (1938-1944) IN UN RIONE DEL CENTRO STORICO DI ROMA
Roverselli
2019-01-01
Abstract
Il rione Monti è il primo dei rioni di Roma. È chiamato così perché una volta comprendeva il colle Esquilino, il Viminale, parte del Quirinale e del Celio. Lo studio vuole recuperare alcune figure minori di educatori vissuti in questo rione romano tra il 1938 e il 1944 e in particolare si fermerà su Pilo Albertelli (docente di filosofia nel liceo Umberto I, vicino la Basilica di Santa Maria Maggiore), Gioacchino Gesmundo (docente anche lui di filosofia al liceo Cavour, vicino al Colosseo), don Pietro Pappagallo (vissuto in via Urbana). Si tratta di due insegnanti e un sacerdote, tutti torturati a via Tasso e uccisi alle Fosse Ardeatine. Di Pilo Albertelli si osserverà in che modo la polizia lo ha controllato da quando era studente a quando ha conseguito la libera docenza, rendendogli particolarmente complicata la carriera di insegnante. Di Gesmundo si osserverà il rapporto avuto con gli studenti e i compagni di lotta. Di Pietro Pappagallo si metterà in luce l’opera sociale, bloccata anch’essa dalla repressione nazi-fascista. Le vicende di questi tre educatori illustrano alcune modalità di azione della macchina repressiva di regime nella vita quotidiana di insegnanti ed educatori che intendevano difendere ideali diversi. La stessa repressione che il regime ha usato nell’attuare le leggi razziali.File | Dimensione | Formato | |
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