Questo contributo si occupa delle riflessioni dedicate da Kant alle arti liberali, ovvero la grammatica, la logica, la retorica, le arti del trivio, seguite dall’aritmetica, la geometria, l’astronomia e la musica, quelle del quadrivio. Come già per quanto riguarda più in generale il rapporto tra dimensione conoscitiva e dimensione linguistica, anche in questo caso si tratta, come mostrerò, di un’occasione mancata, di uno di quelli che Cinzia Ferrini con aggraziato eufemismo chiama “problemi irrisolti” di Kant . Di fatto, Kant, che pure si mostra astronomo geniale tanto da presentare una propria ipotesi cosmogonica, dedica all’aritmetica e alla geometria un’interpretazione tanto ardita quanto azzoppante, rifiuta strumentalità alla logica, ignora quasi completamente la grammatica e rifiuta di considerare filosoficamente la retorica e la musica. Nella prima parte esporrò brevemente cosa si intendesse per arti liberali nella Germania della seconda metà del Settecento, nella seconda il piano per una trattazione filosofica e sistematica delle arti liberali proposto da Georg Friedrich Meier, nella terza ricostruirò le prese di posizione espresse da Kant sulle discipline del trivio e del quadrivio e nella parte conclusiva spiegherò quali conseguenze il mancato confronto con Meier abbia avuto sulla posizione di Kant rispetto alle arti liberali.
Pozzo, R. (2005). Kant e le arti liberali. PER LA FILOSOFIA, 22(65), 59-72.
Kant e le arti liberali
R. POZZO
2005-01-01
Abstract
Questo contributo si occupa delle riflessioni dedicate da Kant alle arti liberali, ovvero la grammatica, la logica, la retorica, le arti del trivio, seguite dall’aritmetica, la geometria, l’astronomia e la musica, quelle del quadrivio. Come già per quanto riguarda più in generale il rapporto tra dimensione conoscitiva e dimensione linguistica, anche in questo caso si tratta, come mostrerò, di un’occasione mancata, di uno di quelli che Cinzia Ferrini con aggraziato eufemismo chiama “problemi irrisolti” di Kant . Di fatto, Kant, che pure si mostra astronomo geniale tanto da presentare una propria ipotesi cosmogonica, dedica all’aritmetica e alla geometria un’interpretazione tanto ardita quanto azzoppante, rifiuta strumentalità alla logica, ignora quasi completamente la grammatica e rifiuta di considerare filosoficamente la retorica e la musica. Nella prima parte esporrò brevemente cosa si intendesse per arti liberali nella Germania della seconda metà del Settecento, nella seconda il piano per una trattazione filosofica e sistematica delle arti liberali proposto da Georg Friedrich Meier, nella terza ricostruirò le prese di posizione espresse da Kant sulle discipline del trivio e del quadrivio e nella parte conclusiva spiegherò quali conseguenze il mancato confronto con Meier abbia avuto sulla posizione di Kant rispetto alle arti liberali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.