Nel discorso tenuto a Parigi il 12 settembre 2008 presso il Collège des Bernardins, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricordato che «Il mondo greco-romano non conosceva alcun Dio Creatore; la divinità suprema, secondo la loro visione, non poteva, per così dire, sporcarsi le mani con la creazione della materia. Il “costruire” il mondo era riservato al demiurgo, una deità subordinata. Ben diverso il Dio cristiano: Egli, l’Uno, il vero e unico Dio, è anche il Creatore. Dio lavora; continua a lavorare nella e sulla storia degli uomini. In Cristo Egli entra come Persona nel lavoro faticoso della storia. “Il Padre mio opera sempre e anch’io opero”». Dio stesso è il Creatore del mondo, ha continuato Benedetto XVI, e la creazione non è ancora finita: «Dio lavora, ergázetai. Così il lavorare degli uomini doveva apparire come un’espressione particolare della loro somiglianza con Dio e l’uomo, in questo modo, ha facoltà e può partecipare all’operare di Dio nella creazione del mondo». La qual cosa ha trovato rispecchiamento nella cultura del lavoro del monachesimo, «senza la quale lo sviluppo dell’Europa, il suo ethos e la sua formazione del mondo sono impensabili». Questo ethos deve però includere, ha ammonito il Santo Padre, «la volontà di far sì che il lavoro e la determinazione della storia da parte dell’uomo siano un collaborare con il Creatore, prendendo da Lui la misura. Dove questa misura viene a mancare e l’uomo eleva se stesso a creatore deiforme, la formazione del mondo può facilmente trasformarsi nella sua distruzione». Sono stati tre i temi affrontati nel convegno che si è svolto a Milano dal 31 gennaio al 1 febbraio 2008 nella bella Aula Pio XI dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. In primo luogo, la protezione della famiglia, contro la frammentazione e la disarticolazione della figura della donna, e la creazione di una società equilibrata e armonica, contro la disuguaglianza. In secondo luogo, l’attività delle organizzazioni non-profit e più in particolare la cooperazione tra Euroopa e Africa. In terzo luogo, infine, il dialogo tra fede, scienza e industria.

Angelo Ferro, F.N. (2009). Imprenditori cristiani per il futuro dell'Europa (R. Pozzo, F. Buzzi, a cura di). Città del Vaticano : Libreria Editrice Vaticana.

Imprenditori cristiani per il futuro dell'Europa

R. POZZO;
2009-01-01

Abstract

Nel discorso tenuto a Parigi il 12 settembre 2008 presso il Collège des Bernardins, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricordato che «Il mondo greco-romano non conosceva alcun Dio Creatore; la divinità suprema, secondo la loro visione, non poteva, per così dire, sporcarsi le mani con la creazione della materia. Il “costruire” il mondo era riservato al demiurgo, una deità subordinata. Ben diverso il Dio cristiano: Egli, l’Uno, il vero e unico Dio, è anche il Creatore. Dio lavora; continua a lavorare nella e sulla storia degli uomini. In Cristo Egli entra come Persona nel lavoro faticoso della storia. “Il Padre mio opera sempre e anch’io opero”». Dio stesso è il Creatore del mondo, ha continuato Benedetto XVI, e la creazione non è ancora finita: «Dio lavora, ergázetai. Così il lavorare degli uomini doveva apparire come un’espressione particolare della loro somiglianza con Dio e l’uomo, in questo modo, ha facoltà e può partecipare all’operare di Dio nella creazione del mondo». La qual cosa ha trovato rispecchiamento nella cultura del lavoro del monachesimo, «senza la quale lo sviluppo dell’Europa, il suo ethos e la sua formazione del mondo sono impensabili». Questo ethos deve però includere, ha ammonito il Santo Padre, «la volontà di far sì che il lavoro e la determinazione della storia da parte dell’uomo siano un collaborare con il Creatore, prendendo da Lui la misura. Dove questa misura viene a mancare e l’uomo eleva se stesso a creatore deiforme, la formazione del mondo può facilmente trasformarsi nella sua distruzione». Sono stati tre i temi affrontati nel convegno che si è svolto a Milano dal 31 gennaio al 1 febbraio 2008 nella bella Aula Pio XI dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. In primo luogo, la protezione della famiglia, contro la frammentazione e la disarticolazione della figura della donna, e la creazione di una società equilibrata e armonica, contro la disuguaglianza. In secondo luogo, l’attività delle organizzazioni non-profit e più in particolare la cooperazione tra Euroopa e Africa. In terzo luogo, infine, il dialogo tra fede, scienza e industria.
2009
Settore SPS/08 - SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI
Italian
Rilevanza internazionale
Corporate Social Responsibility; scienza; industria; fede; Africa; Europa
Curatele
Pozzo, R; Buzzi, F
Angelo Ferro, F.N. (2009). Imprenditori cristiani per il futuro dell'Europa (R. Pozzo, F. Buzzi, a cura di). Città del Vaticano : Libreria Editrice Vaticana.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/223167
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