Dalla logica ‘tradizionale’ la logica ‘umanistica’ si distingue per il rifiuto del tecnicismo scolastico, ma anche, e specialmente, per l’attenzione verso il problema del metodo, le inferenze informali, gli argomenti persuasivi e la storicità della verità. Il De inventione dialectica (1479) di Rudolf Agricola è un trattato sul metodo che supera la logica nominalistica scolastica nella direzione di Platone, Aristotele, Cicerone, Quintiliano, Boezio e Francesco Petrarca. Agricola costituisce un metodo universale che è diverso dal pluralismo metodico di Aristotele ed è metodo di tutte le scienze. La grammatica e la retorica le sono, infatti, sottoposte. La celebre definizione che Agricola dà della dialettica in quanto ars probabiliter de qualibet re proposita disserendi ne fa una disciplina formale. Infatti, la dialettica non dipende da nessun tipo di oggetti; è valida per tutte le artes et scientiae. Il probabiliter per Agricola equivale a ‘persuasivamente’. Visto che la dialettica insegna il metodo di argomentare ovvero (il che è lo stesso) di discorrere probabilmente, «i suoi limiti sembrano essere pari a tutto ciò di cui si può discutere con ragione e metodo». Inoltre, la dialettica non sembra presupporre alcuna materia predefinita, ma «dà solo le armi con le quali veniamo preparati e istruiti per tutte le sfide». In quanto strumento per l’invenzione di temi da proporre alla discussione, la dialettica è dunque ars artium e serve alla chiarificazione dei principi di tutte le conoscenze; è propedeutica formale, dottrina della scienza. La stessa inventio può essere formalizzata. In quanto indaga l’origine dei loci di tutte le scienze, la logica, la genuina inventio dialectica, stabilisce un sistema di riferimento per ciascun contenuto particolare e realizza la corrispondenza tra ciò che è isolato e ciò che è comune in forza di similitudini, poiché il pensiero deve poggiare su delle similitudines, se non vuole soccombere a fronte della pluralità delle cose individuali.
Pozzo, R. (2012). Logica e metodo scientifico. In Umberto Eco (a cura di), L'età moderna e contemporanea (pp. 47-55). Milano : EncycloMedia Publishers.
Logica e metodo scientifico
POZZO R.
2012-01-01
Abstract
Dalla logica ‘tradizionale’ la logica ‘umanistica’ si distingue per il rifiuto del tecnicismo scolastico, ma anche, e specialmente, per l’attenzione verso il problema del metodo, le inferenze informali, gli argomenti persuasivi e la storicità della verità. Il De inventione dialectica (1479) di Rudolf Agricola è un trattato sul metodo che supera la logica nominalistica scolastica nella direzione di Platone, Aristotele, Cicerone, Quintiliano, Boezio e Francesco Petrarca. Agricola costituisce un metodo universale che è diverso dal pluralismo metodico di Aristotele ed è metodo di tutte le scienze. La grammatica e la retorica le sono, infatti, sottoposte. La celebre definizione che Agricola dà della dialettica in quanto ars probabiliter de qualibet re proposita disserendi ne fa una disciplina formale. Infatti, la dialettica non dipende da nessun tipo di oggetti; è valida per tutte le artes et scientiae. Il probabiliter per Agricola equivale a ‘persuasivamente’. Visto che la dialettica insegna il metodo di argomentare ovvero (il che è lo stesso) di discorrere probabilmente, «i suoi limiti sembrano essere pari a tutto ciò di cui si può discutere con ragione e metodo». Inoltre, la dialettica non sembra presupporre alcuna materia predefinita, ma «dà solo le armi con le quali veniamo preparati e istruiti per tutte le sfide». In quanto strumento per l’invenzione di temi da proporre alla discussione, la dialettica è dunque ars artium e serve alla chiarificazione dei principi di tutte le conoscenze; è propedeutica formale, dottrina della scienza. La stessa inventio può essere formalizzata. In quanto indaga l’origine dei loci di tutte le scienze, la logica, la genuina inventio dialectica, stabilisce un sistema di riferimento per ciascun contenuto particolare e realizza la corrispondenza tra ciò che è isolato e ciò che è comune in forza di similitudini, poiché il pensiero deve poggiare su delle similitudines, se non vuole soccombere a fronte della pluralità delle cose individuali.File | Dimensione | Formato | |
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