In Italia, sono passati diversi mesi dal voto del 4 marzo 2018 e il tema migrazione sembra sia scomparso dalle pagine dei giornali. Ep- pure, oggi più che mai abbiamo bisogno di ricchezza culturale e soprat- tutto di antidoti alla xenofobia. Sappiamo bene che attitudini xenofo- be trovano espressione anche in elezioni democratiche e non sempre abbiamo a disposizione un Platone per reagire al voto di cittadini che condannarono Socrate benché innocente1. La migrazione non è solo spostamento di popolazioni e gruppi et- nici. Il suo ambito è più ampio, perché accompagna l’intera storia delle civiltà, proprio perché la migrazione è la causa degli scambi tra culture e dunque la causa dei continui trasferimenti e traduzioni da un conte- sto linguistico, economico, politico e culturale – diciamo Africa – a un altro – diciamo Europa. قاموس – Rémi Brague ha notato che il termine arabo per dizionario (qāmūs) – corrisponde alla traslitterazione del nome di un titano del- la mitologia greca Ὠκεανός (’Okeanós), nel senso originario di un’e- stensione liquida che abbraccia tutte le terre emerse, permettendo la navigazione e dunque la comunicazione e lo scambio tra culture2. Le frontiere politiche definiscono gli uni come membri di una comunità di cittadini e al contempo escludono gli altri. Ma oggi sono sempre più numerose le persone che abitano dei paesi che non sono più i loro e le stesse frontiere sono divenute porose. La direzione che sembra doversi favorire fa riferimento a una visio- ne della diversità culturale come fattore ormai strutturale delle società europee e foriero di dinamiche generative del tessuto sociale (come di quello culturale, economico ecc.).
Pozzo, R. (2019). Migrazioni. In Filosofia ed economia (pp. 329-332). Brescia : Morcelliana.
Migrazioni
Pozzo, riccardo
2019-01-01
Abstract
In Italia, sono passati diversi mesi dal voto del 4 marzo 2018 e il tema migrazione sembra sia scomparso dalle pagine dei giornali. Ep- pure, oggi più che mai abbiamo bisogno di ricchezza culturale e soprat- tutto di antidoti alla xenofobia. Sappiamo bene che attitudini xenofo- be trovano espressione anche in elezioni democratiche e non sempre abbiamo a disposizione un Platone per reagire al voto di cittadini che condannarono Socrate benché innocente1. La migrazione non è solo spostamento di popolazioni e gruppi et- nici. Il suo ambito è più ampio, perché accompagna l’intera storia delle civiltà, proprio perché la migrazione è la causa degli scambi tra culture e dunque la causa dei continui trasferimenti e traduzioni da un conte- sto linguistico, economico, politico e culturale – diciamo Africa – a un altro – diciamo Europa. قاموس – Rémi Brague ha notato che il termine arabo per dizionario (qāmūs) – corrisponde alla traslitterazione del nome di un titano del- la mitologia greca Ὠκεανός (’Okeanós), nel senso originario di un’e- stensione liquida che abbraccia tutte le terre emerse, permettendo la navigazione e dunque la comunicazione e lo scambio tra culture2. Le frontiere politiche definiscono gli uni come membri di una comunità di cittadini e al contempo escludono gli altri. Ma oggi sono sempre più numerose le persone che abitano dei paesi che non sono più i loro e le stesse frontiere sono divenute porose. La direzione che sembra doversi favorire fa riferimento a una visio- ne della diversità culturale come fattore ormai strutturale delle società europee e foriero di dinamiche generative del tessuto sociale (come di quello culturale, economico ecc.).File | Dimensione | Formato | |
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