Intelligente e vivace collezionista di disegni e fine connoisseur, padre Sebastiano Resta (Milano, 1635 - Roma, 1714) ha goduto di grande fortuna negli ultimi venti anni. Egli mise insieme una delle più ricche raccolte di disegni del tempo in svariati volumi, molti dei quali oggi sciolti e dispersi, ma di cui restano ancora splendidi esempi: la "Galleria portatile" nella Biblioteca Ambrosiana di Milano, il "Correggio a Roma" al British Museum di Londra, il "Libro d’arabeschi" nella Biblioteca Comunale di Palermo. Resta inoltre tenne le fila del mercato del disegno a Roma e in Italia nella seconda metà del XVII secolo e nei primi due decenni del XVIII, segnalandosi come consulente di uno tra i maggiori collezionisti europei del tempo: il marchese del Carpio, Viceré di Napoli. Il fondo di disegni del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi, notoriamente il più ricco in Italia, a lungo ritenuto indenne da contaminazioni ‘restiane’, conserva invece un intero album di disegni proveniente dalle sue raccolte, confluito nel 1779 e intitolato "Trattenimenti pittorici", purtroppo andato smembrato. Assemblato a Roma nell’anno 1700 ca., il volume fu offerto prima in vendita al vescovo di Arezzo Matteo Marchetti, principale acquirente di Resta, poi in dono al re di Spagna Filippo V per il tramite di Francesco Tanca, un pittore napoletano di sua fiducia, che nel 1701 lo portò a Madrid. Il tomo rimase in Spagna, dove nel 1745 fu acquistato dal nobile fiorentino Giovanni Filippo Michelozzi, (+1777), a sua volta collezionista di disegni e stampe residente a Madrid, impegnato in attività commerciali, che lo portò a Firenze dopo averlo riordinato, rispettando l’ordine originario dei disegni e copiando le iscrizioni di padre Resta. Alla morte del padre, gli eredi Michelozzi decisero di alienarne l’ingente collezione di grafica, che ammontava ad oltre 27.000 pezzi tra stampe e disegni. L’acquirente fu la Real Galleria fiorentina nel 1779 tramite l’intervento del direttore Giuseppe Pelli Bencivenni, noto studioso d’arte e funzionario con grande sensibilità per la tutela del patrimonio. Composto da 121 pagine per un totale di 135 disegni, il volume venne sciolto nel corso dell’Ottocento, non prima però che Pelli ne avesse fatto una dettagliata descrizione in un inventario di disegni, oggi indispensabile documento, insieme ad altri elementi e fonti antiche, per l’identificazione dei fogli. Il volume qui ricomposto nella sequenza originaria, con saggio introduttivo e analisi di ciascun disegno, consente di aggiungere un ulteriore e importante tassello alla raccolta di grafica e alle attività di padre Resta. Nel volume "Trattenimenti pittorici" il collezionista aveva tentato di ripercorrere attraverso il disegno l’evoluzione della storia dell’arte italiana, dal '400 ai suoi giorni, da Donatello fino a Carlo Maratti, dando particolare rilievo alla scuola lombarda, a quella emiliana e alla veneta, oltre che ai disegni di artisti tardo-manieristi, àmbiti e periodi poco apprezzati ai suoi tempi, dimostrando un’apertura assai poco convenzionale, una libertà di pensiero, istanze e interessi storiografici che lo riscattano dai giudizi negativi troppo a lungo espressi dalla critica sul suo conto.

Grisolia, F. (2018). Trattenimenti pittorici. I disegni del Codice Resta degli Uffizi. UniversItalia.

Trattenimenti pittorici. I disegni del Codice Resta degli Uffizi

Grisolia
2018-01-01

Abstract

Intelligente e vivace collezionista di disegni e fine connoisseur, padre Sebastiano Resta (Milano, 1635 - Roma, 1714) ha goduto di grande fortuna negli ultimi venti anni. Egli mise insieme una delle più ricche raccolte di disegni del tempo in svariati volumi, molti dei quali oggi sciolti e dispersi, ma di cui restano ancora splendidi esempi: la "Galleria portatile" nella Biblioteca Ambrosiana di Milano, il "Correggio a Roma" al British Museum di Londra, il "Libro d’arabeschi" nella Biblioteca Comunale di Palermo. Resta inoltre tenne le fila del mercato del disegno a Roma e in Italia nella seconda metà del XVII secolo e nei primi due decenni del XVIII, segnalandosi come consulente di uno tra i maggiori collezionisti europei del tempo: il marchese del Carpio, Viceré di Napoli. Il fondo di disegni del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi, notoriamente il più ricco in Italia, a lungo ritenuto indenne da contaminazioni ‘restiane’, conserva invece un intero album di disegni proveniente dalle sue raccolte, confluito nel 1779 e intitolato "Trattenimenti pittorici", purtroppo andato smembrato. Assemblato a Roma nell’anno 1700 ca., il volume fu offerto prima in vendita al vescovo di Arezzo Matteo Marchetti, principale acquirente di Resta, poi in dono al re di Spagna Filippo V per il tramite di Francesco Tanca, un pittore napoletano di sua fiducia, che nel 1701 lo portò a Madrid. Il tomo rimase in Spagna, dove nel 1745 fu acquistato dal nobile fiorentino Giovanni Filippo Michelozzi, (+1777), a sua volta collezionista di disegni e stampe residente a Madrid, impegnato in attività commerciali, che lo portò a Firenze dopo averlo riordinato, rispettando l’ordine originario dei disegni e copiando le iscrizioni di padre Resta. Alla morte del padre, gli eredi Michelozzi decisero di alienarne l’ingente collezione di grafica, che ammontava ad oltre 27.000 pezzi tra stampe e disegni. L’acquirente fu la Real Galleria fiorentina nel 1779 tramite l’intervento del direttore Giuseppe Pelli Bencivenni, noto studioso d’arte e funzionario con grande sensibilità per la tutela del patrimonio. Composto da 121 pagine per un totale di 135 disegni, il volume venne sciolto nel corso dell’Ottocento, non prima però che Pelli ne avesse fatto una dettagliata descrizione in un inventario di disegni, oggi indispensabile documento, insieme ad altri elementi e fonti antiche, per l’identificazione dei fogli. Il volume qui ricomposto nella sequenza originaria, con saggio introduttivo e analisi di ciascun disegno, consente di aggiungere un ulteriore e importante tassello alla raccolta di grafica e alle attività di padre Resta. Nel volume "Trattenimenti pittorici" il collezionista aveva tentato di ripercorrere attraverso il disegno l’evoluzione della storia dell’arte italiana, dal '400 ai suoi giorni, da Donatello fino a Carlo Maratti, dando particolare rilievo alla scuola lombarda, a quella emiliana e alla veneta, oltre che ai disegni di artisti tardo-manieristi, àmbiti e periodi poco apprezzati ai suoi tempi, dimostrando un’apertura assai poco convenzionale, una libertà di pensiero, istanze e interessi storiografici che lo riscattano dai giudizi negativi troppo a lungo espressi dalla critica sul suo conto.
2018
Settore L-ART/02 - STORIA DELL'ARTE MODERNA
Italian
German
Rilevanza internazionale
Monografia
Drawings
Renaissance
Baroque art
Collecting
Sebastiano Resta
Collezionismo
Disegni
Rinascimento
Barocco
Grisolia, F. (2018). Trattenimenti pittorici. I disegni del Codice Resta degli Uffizi. UniversItalia.
Monografia
Grisolia, F
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/216637
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