Nel 1960 la Triennale di Milano inaugura il modello della mostra tematica. La XII edizione, “La Casa e la scuola”, riflette l’attuale dibattito sull’industrializzazione edilizia applicata alla riforma del sistema scolastico nazionale. Il pubblico accede dal nuovo ingresso in Parco Sempione accolto dal modello inglese di una scuola elementare prefabbricata; tre concorsi (arredi scolastici, elementi costruttivi industrializzati, “scuole pilota”) coinvolgono i progettisti e le imprese sul rapporto tra produzione industriale e progettazione dell’edificio-scuola. Gli esiti mettono in luce un’avvincente e singolare opera di trasposizione in officina del modo di costruire tradizionale, lontana dalle implicazioni ideologiche del processo di industrializzazione europeo. Accanto ai “pezzi unici” dei prototipi di Albini-Helg, BBPR, Terzaghi-Magnaghi, Minoletti - esperienze di un modo di intendere la prefabbricazione molto vicino ai temi del disegno industriale - la scuola di Gorio e Vittorini rappresenta un adattamento dei criteri di base dell’industrializzazione del processo edilizio agli aspetti più consolidati della tradizione costruttiva e produttiva nazionale
Giannetti, I. (2015). “La scuola è aperta a tutti”. Esercizi di industrializzazione alla XII Triennale di Milano. In Annali delle Arti e degli Archivi. Pittura, Scultura, Architettura, Accademia Nazionale di San Luca. Accademia Nazionale di San Luca.
“La scuola è aperta a tutti”. Esercizi di industrializzazione alla XII Triennale di Milano
Giannetti, Ilaria
2015-01-01
Abstract
Nel 1960 la Triennale di Milano inaugura il modello della mostra tematica. La XII edizione, “La Casa e la scuola”, riflette l’attuale dibattito sull’industrializzazione edilizia applicata alla riforma del sistema scolastico nazionale. Il pubblico accede dal nuovo ingresso in Parco Sempione accolto dal modello inglese di una scuola elementare prefabbricata; tre concorsi (arredi scolastici, elementi costruttivi industrializzati, “scuole pilota”) coinvolgono i progettisti e le imprese sul rapporto tra produzione industriale e progettazione dell’edificio-scuola. Gli esiti mettono in luce un’avvincente e singolare opera di trasposizione in officina del modo di costruire tradizionale, lontana dalle implicazioni ideologiche del processo di industrializzazione europeo. Accanto ai “pezzi unici” dei prototipi di Albini-Helg, BBPR, Terzaghi-Magnaghi, Minoletti - esperienze di un modo di intendere la prefabbricazione molto vicino ai temi del disegno industriale - la scuola di Gorio e Vittorini rappresenta un adattamento dei criteri di base dell’industrializzazione del processo edilizio agli aspetti più consolidati della tradizione costruttiva e produttiva nazionaleFile | Dimensione | Formato | |
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