Da molti anni i curatori e gli autori di questo volume si occupano di turismo. Qualcuno di loro l’ha eletto a settore principale della propria attività formativa e di ricerca, ricevendo riconoscimenti nazionali ed internazionali per gli sforzi prodotti. Accomunati in questo impegno da un sentire geografico comune che prescinde dai settori scientifici di appartenenza, gli autori desiderano fornire poche istruzioni per una lettura quanto più possibile consapevole di un testo che, pur non tralasciando di guardare alla tradizione degli studi economico-territoriali sul turismo, conferma il nuovo ruolo che gli approcci multidisciplinari hanno nella formazione delle nuove generazioni europee. Recenti esperienze hanno dimostrato come il turismo ha assunto un ruolo di primo piano nella pianificazione economico-territoriale di molte regioni, per cui si rilevano molti caratteri ricorrenti: l’inserimento dell’economia turistica nella riorganizzazione urbana (recupero di valore nel riuso di aree industriali dimesse, project financing in materia infrastrutturale, partnership nei progetti di riorganizzazione delle reti di pubblica utilità, ecc.); la significativa crescita di partecipazione turistica degli ‘attori’ (pubblici e privati) che contribuiscono alle scelte di intervento e alla determinazione delle policies urbane; la definizione di nuovi e più moderni meccanismi di concertazione degli strumenti di discussione, valutazione preventiva e attuazione dei progetti, per l’ottenimento di alti livelli di efficienza/efficacia e di resa dell’investimento. Gli attributi fondamentali (punti di forza) che hanno trasformato queste scelte in esperienze di governance turistica sono in sintesi rappresentati da: • il ricorso ad investimenti fortemente orientati all’innovazione (nella concezione e nell’impiego), i quali dipendono dal milieu locale (ad esempio, presenza di forze imprenditoriali motivate, capaci di visione prospettica internazionale, ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, ecc.); • l’adesione delle attività e delle imprese turistiche ai principi stabiliti dalla Commissione Europea:  sviluppo sostenibile  competitività equilibrata  coesione sociale  risanamento urbano  buona governabilità. Il mutato quadro di riferimento giuridico nazionale (D. Legs. 42/2004 e D.M. agosto 2004), poi, e quello economico in rapida evoluzione, hanno imposto nel nostro Paese una stretta relazione tra turismo ed ”economia della cultura", sottolinenadone la capacità di produrre contenuti e di promuovere indotto. I nuovi contesti economici e culturali internazionali (soprattutto europei) impongono un adeguamento delle finalità e delle strategie del turismo in questa direzione, secondo un approccio necessariamente complesso anche dal punto di vista gestionale, per accompagnare le "regole" della competizione turistica con alti livelli di efficienza economica. La chiave di lettura che il libro sugerisce è rappresentata dal ruolo che il turismo può rivestire nel mercato europeo interno ed esterno, i cui "operatori culturali", soprattutto nel pubblico, devono tenere il passo con l'evoluzione accelerata del settore, mirando ad accrescere le basi economiche delle industrie turistiche eculturali e la loro stessa identità culturale. L’offerta formativa in in cui il volume si inquadra" è attualmente piuttosto variegata. In questa sede si propone un percorso formativo fondato sulla trasmissione di conoscenze e di esperienze capaci di rispondere alle nuove esigenze e ai nuovi contesti economici e culturali nazionali ed europei. Ad una rigorosa e attenta preparazione in ambito economico-gestionale ed economico-finanziario si accompagna una spiccata attenzione alla peculiarità del "bene turistico", attraverso strumenti di orientamento nel campo geografico e aziendale. La progettazione per la valorizzazione e gestione economica dlle attività turistiche è stato articolato su due livelli: • l'individuazione degli obiettivi generali, frutto di studi settoriali e di riferimenti a varie forme e livelli di pianificazione, che interessano una rete progettuale più vasta entro cui il turismo si colloca (le politiche e la programmazione); • l'individuazione di obiettivi specifici, frutto di studi e verifiche tecniche (il cosiddetto riferimento progettuale). La molteplicità degli aspetti legati "all'economia e gestione del turismo" ha imposto ai curatori di trattare il tema come un piano, implicando con questo una maggiore complessità analitica. Cosicché gli aspetti relativi al turismo trattati all’interno del testo sono affrontati anche dal punto di vista di altre discipline diverse dalla geografia economica. Il percorso che si suggerisce di seguire nello studio del testo si articola in diversi momenti e prevede il contributo di esperti di settore, la cui collocazione ed il cui contributo vanno strettamente "tenuti" insieme rispetto agli obiettivi generali, per dare un senso integrato al lavoro di squadra che c'è sempre in questi casi. Destinatari e obiettivi didattici Il progetto di formazione, aperto agli studenti degli indirizzi di economia del tutismo, è finalizzato in prima istanza: - Alla conoscenza degli scenari internazionali del lavoro culturale nella società dell'informazione. - Alla trasmissione dei concetti chiave delle logiche organizzative e gestionali applicate ai beni e ai servizi culturali. - Alla trasmissione di metodi operativi adeguati alla specifica realtà economica e giuridica in cui si collocano gli oggetti e le relazioni culturali. - Alla trasmissione di modelli e metodologie di lavoro a carattere innovativo. Il risultato concreto dell'intervento formativo punta alla creazione di sensibilità e di orientamenti finalizzati: - Alla promozione e valorizzazione del patrimonio culturale anche nelle sue componenti meno visibili (beni librari e archivistici, beni demoantropologici, beni enogastronomici, beni ambientali) - Al "Cultural Planning" come strumento di promozione del territorio. - Alla padronanza delle tecniche indispensabili per una corretta e razionale gestione delle risorse disponibili. - Alla capacità di orientarsi nella legislazione vigente (in termini giuridico-amministrativi, fiscali e finanziari). - Alla qualità del servizio/prodotto come strumento di soddisfazione dell'utente. - Alla padronanza dei processi di informatizzazione e di fruizione telematica dei beni culturali. - Alla capacità progettuale in chiave innovativa. In sintesi, il corso intende formare o riqualificare figure professionali destinate a inserirsi a livello dirigenziale e manageriale sia nella Pubblica Amministrazione che nel sistema dell'industria della cultura e del turismo culturale; in possesso di conoscenze immediatamente spendibili nella ideazione e gestione dei progetti, nei momenti decisionali e nella assunzione di responsabilità. Il percorso formativo prevede inoltre una particolare attenzione alla contestuale crescita di capacità legate all'orientamento al risultato, alle metodologie di pianificazione e al sistematico monitoraggio di tutti gli elementi che concorrono alla realizzazione degli obiettivi. Il percorso formativo ruota intorno ai risultati sinora raggiunti nell'ambito delle discipline della Economia e della Geografia del Turismo e del Management dei servizi culturali europei con l'intenzione di superare una diffusa impostazione aprioristica e astratta, poco efficace nella concreta gestione delle strutture e dei beni culturali del nostro Paese. Asse portante nell'organizzazione dei contenuti e nelle metodologie didattiche è rappresentato dalla recente classificazione adottata in ambito nazionale (Testo Unico dei BC) ed europeo (Cfr. Espon 1.3.3 project): Forti dei risultati che queste scelte hanno prodotto sul piano dell’occupazione in molte regioni, segnandone il rilancio economico e sociale anche attraverso l’uso convinto di strumenti e tecniche innovative della progettazione territoriale.

Bencardino, F., Prezioso, M. (2007). Geografia del turismo. Milano : McGraw-Hill.

Geografia del turismo

PREZIOSO, MARIA
2007-01-01

Abstract

Da molti anni i curatori e gli autori di questo volume si occupano di turismo. Qualcuno di loro l’ha eletto a settore principale della propria attività formativa e di ricerca, ricevendo riconoscimenti nazionali ed internazionali per gli sforzi prodotti. Accomunati in questo impegno da un sentire geografico comune che prescinde dai settori scientifici di appartenenza, gli autori desiderano fornire poche istruzioni per una lettura quanto più possibile consapevole di un testo che, pur non tralasciando di guardare alla tradizione degli studi economico-territoriali sul turismo, conferma il nuovo ruolo che gli approcci multidisciplinari hanno nella formazione delle nuove generazioni europee. Recenti esperienze hanno dimostrato come il turismo ha assunto un ruolo di primo piano nella pianificazione economico-territoriale di molte regioni, per cui si rilevano molti caratteri ricorrenti: l’inserimento dell’economia turistica nella riorganizzazione urbana (recupero di valore nel riuso di aree industriali dimesse, project financing in materia infrastrutturale, partnership nei progetti di riorganizzazione delle reti di pubblica utilità, ecc.); la significativa crescita di partecipazione turistica degli ‘attori’ (pubblici e privati) che contribuiscono alle scelte di intervento e alla determinazione delle policies urbane; la definizione di nuovi e più moderni meccanismi di concertazione degli strumenti di discussione, valutazione preventiva e attuazione dei progetti, per l’ottenimento di alti livelli di efficienza/efficacia e di resa dell’investimento. Gli attributi fondamentali (punti di forza) che hanno trasformato queste scelte in esperienze di governance turistica sono in sintesi rappresentati da: • il ricorso ad investimenti fortemente orientati all’innovazione (nella concezione e nell’impiego), i quali dipendono dal milieu locale (ad esempio, presenza di forze imprenditoriali motivate, capaci di visione prospettica internazionale, ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, ecc.); • l’adesione delle attività e delle imprese turistiche ai principi stabiliti dalla Commissione Europea:  sviluppo sostenibile  competitività equilibrata  coesione sociale  risanamento urbano  buona governabilità. Il mutato quadro di riferimento giuridico nazionale (D. Legs. 42/2004 e D.M. agosto 2004), poi, e quello economico in rapida evoluzione, hanno imposto nel nostro Paese una stretta relazione tra turismo ed ”economia della cultura", sottolinenadone la capacità di produrre contenuti e di promuovere indotto. I nuovi contesti economici e culturali internazionali (soprattutto europei) impongono un adeguamento delle finalità e delle strategie del turismo in questa direzione, secondo un approccio necessariamente complesso anche dal punto di vista gestionale, per accompagnare le "regole" della competizione turistica con alti livelli di efficienza economica. La chiave di lettura che il libro sugerisce è rappresentata dal ruolo che il turismo può rivestire nel mercato europeo interno ed esterno, i cui "operatori culturali", soprattutto nel pubblico, devono tenere il passo con l'evoluzione accelerata del settore, mirando ad accrescere le basi economiche delle industrie turistiche eculturali e la loro stessa identità culturale. L’offerta formativa in in cui il volume si inquadra" è attualmente piuttosto variegata. In questa sede si propone un percorso formativo fondato sulla trasmissione di conoscenze e di esperienze capaci di rispondere alle nuove esigenze e ai nuovi contesti economici e culturali nazionali ed europei. Ad una rigorosa e attenta preparazione in ambito economico-gestionale ed economico-finanziario si accompagna una spiccata attenzione alla peculiarità del "bene turistico", attraverso strumenti di orientamento nel campo geografico e aziendale. La progettazione per la valorizzazione e gestione economica dlle attività turistiche è stato articolato su due livelli: • l'individuazione degli obiettivi generali, frutto di studi settoriali e di riferimenti a varie forme e livelli di pianificazione, che interessano una rete progettuale più vasta entro cui il turismo si colloca (le politiche e la programmazione); • l'individuazione di obiettivi specifici, frutto di studi e verifiche tecniche (il cosiddetto riferimento progettuale). La molteplicità degli aspetti legati "all'economia e gestione del turismo" ha imposto ai curatori di trattare il tema come un piano, implicando con questo una maggiore complessità analitica. Cosicché gli aspetti relativi al turismo trattati all’interno del testo sono affrontati anche dal punto di vista di altre discipline diverse dalla geografia economica. Il percorso che si suggerisce di seguire nello studio del testo si articola in diversi momenti e prevede il contributo di esperti di settore, la cui collocazione ed il cui contributo vanno strettamente "tenuti" insieme rispetto agli obiettivi generali, per dare un senso integrato al lavoro di squadra che c'è sempre in questi casi. Destinatari e obiettivi didattici Il progetto di formazione, aperto agli studenti degli indirizzi di economia del tutismo, è finalizzato in prima istanza: - Alla conoscenza degli scenari internazionali del lavoro culturale nella società dell'informazione. - Alla trasmissione dei concetti chiave delle logiche organizzative e gestionali applicate ai beni e ai servizi culturali. - Alla trasmissione di metodi operativi adeguati alla specifica realtà economica e giuridica in cui si collocano gli oggetti e le relazioni culturali. - Alla trasmissione di modelli e metodologie di lavoro a carattere innovativo. Il risultato concreto dell'intervento formativo punta alla creazione di sensibilità e di orientamenti finalizzati: - Alla promozione e valorizzazione del patrimonio culturale anche nelle sue componenti meno visibili (beni librari e archivistici, beni demoantropologici, beni enogastronomici, beni ambientali) - Al "Cultural Planning" come strumento di promozione del territorio. - Alla padronanza delle tecniche indispensabili per una corretta e razionale gestione delle risorse disponibili. - Alla capacità di orientarsi nella legislazione vigente (in termini giuridico-amministrativi, fiscali e finanziari). - Alla qualità del servizio/prodotto come strumento di soddisfazione dell'utente. - Alla padronanza dei processi di informatizzazione e di fruizione telematica dei beni culturali. - Alla capacità progettuale in chiave innovativa. In sintesi, il corso intende formare o riqualificare figure professionali destinate a inserirsi a livello dirigenziale e manageriale sia nella Pubblica Amministrazione che nel sistema dell'industria della cultura e del turismo culturale; in possesso di conoscenze immediatamente spendibili nella ideazione e gestione dei progetti, nei momenti decisionali e nella assunzione di responsabilità. Il percorso formativo prevede inoltre una particolare attenzione alla contestuale crescita di capacità legate all'orientamento al risultato, alle metodologie di pianificazione e al sistematico monitoraggio di tutti gli elementi che concorrono alla realizzazione degli obiettivi. Il percorso formativo ruota intorno ai risultati sinora raggiunti nell'ambito delle discipline della Economia e della Geografia del Turismo e del Management dei servizi culturali europei con l'intenzione di superare una diffusa impostazione aprioristica e astratta, poco efficace nella concreta gestione delle strutture e dei beni culturali del nostro Paese. Asse portante nell'organizzazione dei contenuti e nelle metodologie didattiche è rappresentato dalla recente classificazione adottata in ambito nazionale (Testo Unico dei BC) ed europeo (Cfr. Espon 1.3.3 project): Forti dei risultati che queste scelte hanno prodotto sul piano dell’occupazione in molte regioni, segnandone il rilancio economico e sociale anche attraverso l’uso convinto di strumenti e tecniche innovative della progettazione territoriale.
2007
Settore M-GGR/02 - GEOGRAFIA ECONOMICO-POLITICA
Italian
Rilevanza nazionale
geografia; turismo; sistemi turistici locali; paesaggio; beni culturali;
Bencardino, F., Prezioso, M. (2007). Geografia del turismo. Milano : McGraw-Hill.
Monografia
Bencardino, F; Prezioso, M
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