La nostra storia è attraversata dalla consapevolezza che una volta riconosciuta la violenza come problema fondamentale della società si può scorporare la stessa violenza dall’intero sistema sociale e incorporarla nel sistema del diritto in modo da realizzare l’ordine sociale. Il diritto è assunto come il fondamentale paradigma del non-violento, il paradigma secondo il quale non la forza ma la giustizia deve essere il principio regolatore delle relazioni intersoggettive. L’intervento del legislatore negli ultimi anni è stato diretto alla tutela della donna e al riconoscimento della sua parità. E’ stata costituita la Commissione di Pari opportunità, è stata prevista la figura del Consigliere di parità, sono state promulgate leggi dirette alla diffusione dell’imprenditoria femminile, nonché alla tutela della maternità e paternità. E quando le affermazioni di principio non sono state più sufficienti si è passato alla previsioni di azioni positive. Tutto ciò dimostra il grande interesse del legislatore verso la posizione della donna e il suo ruolo nella società. Ma la società – in riferimento alla posizione della donna - presenta un crescendo di problematiche che, a mano a mano che vengono risolte ne creano delle altre. Dapprima l’uguaglianza poi l’emancipazione ed oggi la violenza. Questo lavoro si propone di offrire un quadro generale sulla posizione della donna all’interno del sistema giuridico al fine di poter individuare quali strumenti il diritto può utilizzare per impedire la violenza contro le donne e garantire il rispetto dei suoi diritti e della sua personalità. Mi piace richiamare una celebre frase di Cesare Beccaria che ben si adatta a quanto detto: <<Si vedrà che le passioni di un secolo sono la base della morale dei secoli futuri, che le passioni forti, figlie del fanatismo e dell’entusiasmo, indebolite e rose dal tempo, diventano a poco a poco la prudenza del secolo e lo strumento utile in mano del forte e dell’accorto>>.
Barletta, R., Trasforini, M., Iezzi, D., Piacenti, F., Patanè, S., Danna, D., et al. (2008). Donne, violenza e diritto: la ragione giuridica come rimedio contro la violenza di genere. In C. Corradi (a cura di), I modelli sociali della violenza contro le donne (pp. 138-155). FrancoAngeli.
Donne, violenza e diritto: la ragione giuridica come rimedio contro la violenza di genere
IEZZI, DOMENICA;CRIACO, CINZIA;
2008-01-01
Abstract
La nostra storia è attraversata dalla consapevolezza che una volta riconosciuta la violenza come problema fondamentale della società si può scorporare la stessa violenza dall’intero sistema sociale e incorporarla nel sistema del diritto in modo da realizzare l’ordine sociale. Il diritto è assunto come il fondamentale paradigma del non-violento, il paradigma secondo il quale non la forza ma la giustizia deve essere il principio regolatore delle relazioni intersoggettive. L’intervento del legislatore negli ultimi anni è stato diretto alla tutela della donna e al riconoscimento della sua parità. E’ stata costituita la Commissione di Pari opportunità, è stata prevista la figura del Consigliere di parità, sono state promulgate leggi dirette alla diffusione dell’imprenditoria femminile, nonché alla tutela della maternità e paternità. E quando le affermazioni di principio non sono state più sufficienti si è passato alla previsioni di azioni positive. Tutto ciò dimostra il grande interesse del legislatore verso la posizione della donna e il suo ruolo nella società. Ma la società – in riferimento alla posizione della donna - presenta un crescendo di problematiche che, a mano a mano che vengono risolte ne creano delle altre. Dapprima l’uguaglianza poi l’emancipazione ed oggi la violenza. Questo lavoro si propone di offrire un quadro generale sulla posizione della donna all’interno del sistema giuridico al fine di poter individuare quali strumenti il diritto può utilizzare per impedire la violenza contro le donne e garantire il rispetto dei suoi diritti e della sua personalità. Mi piace richiamare una celebre frase di Cesare Beccaria che ben si adatta a quanto detto: <I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.