Nel secolo XVIII in Europa – in Francia e in Inghilterra soprattutto – troviamo vari generi di “filosofia al femminile”: in primo luogo la filosofia fatta dalle donne in prima persona e il pensiero delle donne sulle donne, con le rivendicazioni dei diritti di Olympe de Gouges e Mary Wollstonecraft; in secondo luogo la filosofia che fanno gli uomini, alcuni, più illuminati, per le donne, iniziando a reclamare un’eguaglianza solo di diritto. C’è infine una figura ulteriore, quella della donna che filosofa in un quadro di finzione (romanzo, racconto), esempio celebre: Le relazioni pericolose (1782) di Choderlos De Laclos, e il personaggio di Madame de Merteuil. Sotto queste figure del femminile pensante lavora e scava la ragione dei Lumi, che impiegherà più di due secoli per il passaggio dai diritti ai fatti.
Quintili, P. (2015). La filosofia al femminile nel Settecento. In F.R. Eco U. (a cura di), La filosofia e le sue storie. L'età moderna (pp. 459-472). Roma-Bari : Laterza.
La filosofia al femminile nel Settecento
QuintiliWriting – Review & Editing
2015-01-01
Abstract
Nel secolo XVIII in Europa – in Francia e in Inghilterra soprattutto – troviamo vari generi di “filosofia al femminile”: in primo luogo la filosofia fatta dalle donne in prima persona e il pensiero delle donne sulle donne, con le rivendicazioni dei diritti di Olympe de Gouges e Mary Wollstonecraft; in secondo luogo la filosofia che fanno gli uomini, alcuni, più illuminati, per le donne, iniziando a reclamare un’eguaglianza solo di diritto. C’è infine una figura ulteriore, quella della donna che filosofa in un quadro di finzione (romanzo, racconto), esempio celebre: Le relazioni pericolose (1782) di Choderlos De Laclos, e il personaggio di Madame de Merteuil. Sotto queste figure del femminile pensante lavora e scava la ragione dei Lumi, che impiegherà più di due secoli per il passaggio dai diritti ai fatti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.