La riforma, “a sistema”, della rete portuale in Italia 2017, nasce principalmente dall’esigenza di adeguare il portato normativo nazionale all’evoluzione che la materia ha avuto in Europa, soprattutto in relazione alla programmazione 2014-2020, nella prospettiva integrata Core-TEN e nell’orizzonte 2030-2050. Questioni di politica pubblica, territorialmente coesiva, hanno ispirato gli indirizzi e le soluzioni di policy che l’Italia intende perseguire: l’innovazione strumentale e processuale, la capacity building, l’ri-organizzazione della struttura territoriale (Legge 56/2014), la cooperazione macro-regionale, la dotazione e l’accesso ai servizi di interesse generale, l’attuazione di macro-politiche rivolte al cambiamento climatico, alla circular e green economy. In questo senso i porti, insieme alle città metropolitane e alle aree interne, costituiscono una dimensione pivot. Le Linee Guida dei porti si inquadrano, perciò, sia nel contesto della Europe 2020 Strategy per una crescita smart, sostenibile e inclusiva, sia nel contesto della nuova politica di accessibilità terra-mare che dal 2014 coinvolge nella Blue Growth 1200 porti di varie dimensioni attivi in UE allo scopo di rilanciarne la competitività (economica, istituzionale e gestionale) fuori e dentro i contesti nazionali e regionali, innovando metodologie, processi, tecniche, strumenti, metodi, anche dal punto di vista lessicale.
Prezioso, M., Mariotti, G., Camerada, M.v., Pigliucci, M. (2017). La riforma dei porti in Italia: ricadute sulla pianificazione economico-territoriale di sistema e nuove sfide per la crescita blu. In D.V.C. Marina Sechi Nuvole (a cura di), SISTEMA INTEGRAT DEL PAISATGE ENTRE ANTROPITZACIÓ, GEO-ECONOMIA, MEDI AMBIENT I DESENVOLUPAMENT ECONÒMIC (pp. 545-573). Girona : Documenta Universitaria.
La riforma dei porti in Italia: ricadute sulla pianificazione economico-territoriale di sistema e nuove sfide per la crescita blu
Prezioso M.
;Pigliucci M.
Membro del Collaboration Group
2017-01-01
Abstract
La riforma, “a sistema”, della rete portuale in Italia 2017, nasce principalmente dall’esigenza di adeguare il portato normativo nazionale all’evoluzione che la materia ha avuto in Europa, soprattutto in relazione alla programmazione 2014-2020, nella prospettiva integrata Core-TEN e nell’orizzonte 2030-2050. Questioni di politica pubblica, territorialmente coesiva, hanno ispirato gli indirizzi e le soluzioni di policy che l’Italia intende perseguire: l’innovazione strumentale e processuale, la capacity building, l’ri-organizzazione della struttura territoriale (Legge 56/2014), la cooperazione macro-regionale, la dotazione e l’accesso ai servizi di interesse generale, l’attuazione di macro-politiche rivolte al cambiamento climatico, alla circular e green economy. In questo senso i porti, insieme alle città metropolitane e alle aree interne, costituiscono una dimensione pivot. Le Linee Guida dei porti si inquadrano, perciò, sia nel contesto della Europe 2020 Strategy per una crescita smart, sostenibile e inclusiva, sia nel contesto della nuova politica di accessibilità terra-mare che dal 2014 coinvolge nella Blue Growth 1200 porti di varie dimensioni attivi in UE allo scopo di rilanciarne la competitività (economica, istituzionale e gestionale) fuori e dentro i contesti nazionali e regionali, innovando metodologie, processi, tecniche, strumenti, metodi, anche dal punto di vista lessicale.File | Dimensione | Formato | |
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