Sino a non molto tempo fa la "responsabilità" (empowerment) dei contenuti della pianificazione (planning) sembrava un tema lontano dalla progettazione dell’uso del patrimonio culturale e dal settore che, più ampliamente, lo accoglie: il turismo. Trascurando l’impatto dei progetti sul patrimonio economico, sociale, naturale e culturale, questo concetto - richiamato oggi esplicitamente nell’Impact Assessment che deve precedere le scelte competitive e sostenibili, nella governance (regole), nei processi di qualità (ISO 14000), nella social corporate responsability (SCR) applicati al turismo – si è limitato, negli anni ’90, a produrre codici di condotta cui si sono ispirati gli operatori privati e pubblici, senza mai orientare una metodologia comune ed unitaria. Rispetto a questa visione, i tour operator e l’insieme degli stakeholder, sono stati attori di alcune esperienze positive seppure isolate, che hanno risposto alle pressioni esterne e all’opinione pubblica introducendo misure interne e creando vere e proprie ‘aree aziendali’ per l’ambiente, la qualità e, oggi, anche la sicurezza, contribuendo a costruire una visione distrettuale della progettazione territoriale del turismo. Questo capitolo, ripercorrendo criticamente i passaggi salienti dei contributi alla pianificazione turistica dell’ultimo decennio, introduce alla comprensione del modello di IV generazione orientato dalla metodologia Sustainable Territorial environmental/economic Management Approach - STeMA (Prezioso 2003; 2005, 2006) ed alla sua applicazione al planning turistico. Lo STeMA crea le basi per conoscere le possibilità (domanda di piano o di policy o di programma o di progetto) di sviluppo competitivo dei singoli sistemi economico-territoriali, le quali dipenderanno dalla capacità che essi dimostrano ad un certo tempo di risolvere i problemi con un’offerta appropriata perché contenuta nei limiti dello sviluppo del sistema (offerta sussidiaria sostenibile), ma anche dalla performance di partenza, dal grado di innovazione e dalla componente di rischio che essi sono disposti a sostenere rispetto alla coesione raggiunta dalla base sociale, dalle imprese e dall’efficienza della classe politico-amministrativa. Una somma di condizioni favorevoli aprono un futuro di intensa sperimentazione in questa direzione per le regioni del turismo, ed i vantaggi: - lo sviluppo sostenibile può effettivamente generare competitività; - lo sviluppo sostenibile crea nuovi tipi di competitività oltre la produttività, un nuovo mercato e nuovi prezzi sia a livello macro che micro; - ogni contesto territoriale si configura per un diverso potenziale di mercato dello sviluppo, quindi per una diversa capacità competitiva. sono indubbi per chi avrà la pazienza di ripercorrere fino in fondo, e con gli opportuni accorgimenti di scala e di integrazione verticale, il metodo di lavoro di cui la Geografia economica è promotrice. Non ultimi quelli che si possono ottenere applicando lo STeMA ai modelli politico-istituzionali ed economici sussidiari per aumentare i livelli dell’integrazione con i cittadini, con l’occupazione, con il mercato del lavoro.

Prezioso, M. (2010). Progettare lo sviluppo turistico: percorso di planning economico-territoriale in sostenibilità. In P. Paniccia, P. Silvestrelli, M. Valeri (a cura di), Economia e management delle attività turistiche e culturali: destinazione, impresa, esperienza: contributi di ricerca (pp. 3-33). Torino : Giappichelli.

Progettare lo sviluppo turistico: percorso di planning economico-territoriale in sostenibilità

PREZIOSO, MARIA
2010-01-01

Abstract

Sino a non molto tempo fa la "responsabilità" (empowerment) dei contenuti della pianificazione (planning) sembrava un tema lontano dalla progettazione dell’uso del patrimonio culturale e dal settore che, più ampliamente, lo accoglie: il turismo. Trascurando l’impatto dei progetti sul patrimonio economico, sociale, naturale e culturale, questo concetto - richiamato oggi esplicitamente nell’Impact Assessment che deve precedere le scelte competitive e sostenibili, nella governance (regole), nei processi di qualità (ISO 14000), nella social corporate responsability (SCR) applicati al turismo – si è limitato, negli anni ’90, a produrre codici di condotta cui si sono ispirati gli operatori privati e pubblici, senza mai orientare una metodologia comune ed unitaria. Rispetto a questa visione, i tour operator e l’insieme degli stakeholder, sono stati attori di alcune esperienze positive seppure isolate, che hanno risposto alle pressioni esterne e all’opinione pubblica introducendo misure interne e creando vere e proprie ‘aree aziendali’ per l’ambiente, la qualità e, oggi, anche la sicurezza, contribuendo a costruire una visione distrettuale della progettazione territoriale del turismo. Questo capitolo, ripercorrendo criticamente i passaggi salienti dei contributi alla pianificazione turistica dell’ultimo decennio, introduce alla comprensione del modello di IV generazione orientato dalla metodologia Sustainable Territorial environmental/economic Management Approach - STeMA (Prezioso 2003; 2005, 2006) ed alla sua applicazione al planning turistico. Lo STeMA crea le basi per conoscere le possibilità (domanda di piano o di policy o di programma o di progetto) di sviluppo competitivo dei singoli sistemi economico-territoriali, le quali dipenderanno dalla capacità che essi dimostrano ad un certo tempo di risolvere i problemi con un’offerta appropriata perché contenuta nei limiti dello sviluppo del sistema (offerta sussidiaria sostenibile), ma anche dalla performance di partenza, dal grado di innovazione e dalla componente di rischio che essi sono disposti a sostenere rispetto alla coesione raggiunta dalla base sociale, dalle imprese e dall’efficienza della classe politico-amministrativa. Una somma di condizioni favorevoli aprono un futuro di intensa sperimentazione in questa direzione per le regioni del turismo, ed i vantaggi: - lo sviluppo sostenibile può effettivamente generare competitività; - lo sviluppo sostenibile crea nuovi tipi di competitività oltre la produttività, un nuovo mercato e nuovi prezzi sia a livello macro che micro; - ogni contesto territoriale si configura per un diverso potenziale di mercato dello sviluppo, quindi per una diversa capacità competitiva. sono indubbi per chi avrà la pazienza di ripercorrere fino in fondo, e con gli opportuni accorgimenti di scala e di integrazione verticale, il metodo di lavoro di cui la Geografia economica è promotrice. Non ultimi quelli che si possono ottenere applicando lo STeMA ai modelli politico-istituzionali ed economici sussidiari per aumentare i livelli dell’integrazione con i cittadini, con l’occupazione, con il mercato del lavoro.
2010
Settore M-GGR/02 - GEOGRAFIA ECONOMICO-POLITICA
Italian
Rilevanza nazionale
Capitolo o saggio
sviluppo turistico; planning sostenibile; economia e territorio; STeMA;
Prezioso, M. (2010). Progettare lo sviluppo turistico: percorso di planning economico-territoriale in sostenibilità. In P. Paniccia, P. Silvestrelli, M. Valeri (a cura di), Economia e management delle attività turistiche e culturali: destinazione, impresa, esperienza: contributi di ricerca (pp. 3-33). Torino : Giappichelli.
Prezioso, M
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/20435
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