The research started by cleaning, consolidation and cataloging of new material from the Tiber, and it refers to the years 138-161. The analysis of the antonine material from the Tiber has allowed the identification of some important insights about the circulation of coins in this period, principally the increase - especially in the second half of the reign of Antoninus Pius - of emissions of sesterces. Definitely common from Tiber are Dupondi/Asses and As, which are present in equal percentage. Among the material from the Tiber, there are very low emissions of 138-139, another element in stark contrast to what has been detected. Even the careful analysis of the types has revealed some new and interesting perspectives. Certainly interesting is the high concentration of coins with, at the reverse, the figure of Annona on assi issued between the years 152-154, the frequency could refer to the news of a revolt in Egypt in those years. Of particular interest is the presence in the Tiber of sesterzi with Aeneas, Anchises and Ascanius in reverse; the sestertius is very uncommon and certificated in a single discovery in Italy. Similarly it is rare outside of Britain, where it is found in massive quantities, the asse with the embodiment of this province, issued in the years 153-155, while the poor and small discoveries outside of Britain, where some consider it has been issued and where it has circulated abundantly, suggest that it may be coins coming in outdoor areas as a result of frequent movements of the holders, perhaps merchants, soldiers or former soldiers. Another fact revealed by the analysis of material from the Tiber and so far never revealed,is the predominantly military nature of Marcus Aurelius, on the reverse, absent in the contemporary coinage of Antoninus. Regarding the examination of the material refering to Augustaewe, we must note the difficulty of dating the emission of two Faustine, and, related to this issue, the distinction of their nominal coinage. During the investigation it was not possible, of course, disregard the analysis of the whole coinage of Antoninus Pius and his family in an effort to highlight more aspects of the emperor and his princedom, between continuity and discontinuity with Hadrianus. Typological choices in the Antoninus coinage showa a propensity towards the new, but without strong ideological upheavals or revolutions. Many themes and many types come from the reign of Hadrian, but also a good part of the traditional iconographic repertoire has now been presented again, but only after it has been re-interpreted and updated. The Diva’s coinage is the most convincing example: in its emissions each representation is exploited to maximum expressive potential and hence the need for multiple variants of the same type which are not always easily identifiable. This variety can, of course, hide a complexity of thought and ideas behind the Antoninus propaganda that has not been fully revealed yet and that, conversely, should be in the future deeply investigated, especially in light of new recent studies and, therefore, furtherance of cleaning, cataloging and analysis of the material from Tiber

La ricerca ha preso avvio dalla pulitura, consolidamento e catalogazione di materiale inedito proveniente dal Tevere e riferibile agli anni 138-161. L’analisi del materiale antonino proveniente dal Tevere ha consentito l’individuazione di alcuni importanti spunti sulla circolazione in questo periodo, quali per primo l’aumento - soprattutto nella seconda metà del regno di Antonino Pio - delle emissioni di sesterzi, forse legato ad un iniziale processo inflattivo, o alla sua liberalità, ma anche al pagamento delle truppe e alla cospicua e lunga emissione di monete in onore della Diva Faustina. Decisamente frequenti nel Tevere sono i dupondi/assi e gli assi, presenti in percentuali equivalenti; tale risultato potrebbe avvalorare l’ipotesi che l’accumulo nel tempo di materiale numismatico nel fiume sia dovuto soprattutto a perdite occasionali. Fra il materiale tiberino databile, decisamente scarse sono le emissioni del 138-139; un altro dato in netto contrasto con quanto finora rilevato. Anche l’attenta analisi delle tipologie ha fatto emergere alcune nuove e interessanti prospettive. Senza dubbio interessante è l’alta concentrazione di monete con al rovescio la figura di Annona su rovesci di assi emessi tra gli anni 152-154; tale frequenza potrebbe riferirsi alla notizia di una rivolta in Egitto proprio in quegli anni. Di notevole interesse è la presenza nel Tevere del sesterzio con Enea, Anchise e Ascanio al rovescio; il sesterzio è molto raro ed attestato in un unico rinvenimento, sempre in Italia. Anche in questo caso, forse, l’esclusiva attestazione a Roma e in Italia, benché rara, potrebbe voler intendere che questo tipo per tematica sia considerato più adatto ad una circolazione in queste aree, legate in maniera più profonda a questo mito. Allo stesso modo è raro al di fuori della Britannia, dove è rinvenuto in massicce quantità, l’asse con la personificazione di questa provincia, emesso negli anni 153-155; i pur scarsi ed esigui ritrovamenti al di fuori della Britannia dove alcuni ritengono sia stato emesso e dove circola abbondantemente, fa pensare che possa trattarsi di monete arrivate in aree esterne a seguito delle frequentazioni e degli spostamenti dei possessori, forse mercanti, soldati o ex militari. Altro dato emerso dall’analisi del materiale dal Tevere e sinora mai evidenziato è il carattere prevalentemente militare dei rovesci di Marco Aurelio; si tratta di un aspetto comune a tutta la sua monetazione e che risulta, al contrario, assente nella contemporanea monetazione di Antonino. Sembra difficile stabilire il motivo di una simile distinzione ed in particolare se tale differenziazione possa rispecchiare due diversi ruoli istituzionali ricoperti dall’Augusto e dal Cesare. Per quanto riguarda l’esame del materiale riferibile alle Auguste bisogna innanzitutto rilevare la difficoltà di datazione delle emissioni delle due Faustine e, correlata a questo aspetto, la distinzione dei nominali delle loro coniazioni. Sin qui le considerazioni emerse dall’analisi diretta del materiale dal Tevere; ma nel corso dell’indagine non si è potuto, ovviamente, prescindere dall’analisi di tutta la monetazione di Antonino Pio e dei suoi familiari, nel tentativo di evidenziare ulteriori aspetti di questo imperatore e del suo principato, tra continuità e discontinuità con Adriano. Pur distaccandosi al momento dell’assunzione del principato dalla politica e dalla volontà del suo predecessore e padre adottivo, in molti aspetti del proprio principato Antonino si dimostra il continuatore della politica adrianea. Seguendo l’esempio del suo predecessore, Antonino ritiene opportuno portare avanti una politica diplomatica o di consolidamento, la cui più viva espressione sono la vasta attività di pacificazione e difesa dei confini, e la fortificazione e costruzione di limites. Come il padre adottivo, Antonino si preoccupa anche di celebrare la propria liberalità attraverso l’emissione dei tipi con la scena di elargizione rappresentata secondo la tradizionale iconografia del congiario degli imperatori precedenti e della nuova personificazione della Liberalitas, introdotta proprio da Adriano. L’esigenza di un rinnovamento religioso e il ricorso ai concetti di esaltazione di Roma e celebrazione dei miti di fondazione che Antonino riprende per la serie monetale emessa in occasione del nono centenario della fondazione di Roma, erano vivi già al tempo di Augusto. Rispetto al passato, tuttavia, più spiccato è il ritorno alle origini, a quella religiosità tradizionale ed arcaica, come dimostrano le scelte tipologiche operate da Antonino per tali emissioni. La diffusione di tali tematiche della propaganda antonina si può cogliere nelle coniazioni in onore della Diva Faustina, sulle quali il concetto di Aeternitas trova più ampio sviluppo. Molto frequente è, infatti, nella monetazione della Diva il ricorso all’immagine della personificazione dell’Aeternitas e alla legenda AETERNITAS che accompagna le raffigurazioni di numerose dee e personificazioni. Sembra evidente, pertanto, che nelle scelte tipologiche la monetazione antonina dimostri una propensione verso il nuovo, ma senza che questo significhi forti stravolgimenti ideologici o rivoluzioni. Numerosi temi e molti tipi sono ripresi dal precedente regno di Adriano, ma anche una buona parte del repertorio iconografico tradizionale viene ora riproposto, ma solamente dopo averlo reinterpretato e attualizzato. La monetazione della Diva ne è l’esempio più convincente: nelle sue emissioni ogni raffigurazione è sfruttata al massimo delle potenzialità espressive e da qui l’esigenza di molteplici varianti di uno stesso tipo non sempre facilmente identificabili. Una tale varietà può, senza dubbio, celare una complessità di pensiero e idee alla base della propaganda antonina che finora non era completamente emersa e che, al contrario, dovrebbe essere, in futuro, approfondita ed indagata, soprattutto alla luce dei nuovi studi che si stanno svolgendo e, pertanto, anche del proseguimento della pulitura, catalogazione e analisi del materiale tiberino

(2008). Il materiale numismatico di età antonina dal Tevere: alcune note.

Il materiale numismatico di età antonina dal Tevere: alcune note

CHIAPPINI, ALESSIA
2008-01-01

Abstract

The research started by cleaning, consolidation and cataloging of new material from the Tiber, and it refers to the years 138-161. The analysis of the antonine material from the Tiber has allowed the identification of some important insights about the circulation of coins in this period, principally the increase - especially in the second half of the reign of Antoninus Pius - of emissions of sesterces. Definitely common from Tiber are Dupondi/Asses and As, which are present in equal percentage. Among the material from the Tiber, there are very low emissions of 138-139, another element in stark contrast to what has been detected. Even the careful analysis of the types has revealed some new and interesting perspectives. Certainly interesting is the high concentration of coins with, at the reverse, the figure of Annona on assi issued between the years 152-154, the frequency could refer to the news of a revolt in Egypt in those years. Of particular interest is the presence in the Tiber of sesterzi with Aeneas, Anchises and Ascanius in reverse; the sestertius is very uncommon and certificated in a single discovery in Italy. Similarly it is rare outside of Britain, where it is found in massive quantities, the asse with the embodiment of this province, issued in the years 153-155, while the poor and small discoveries outside of Britain, where some consider it has been issued and where it has circulated abundantly, suggest that it may be coins coming in outdoor areas as a result of frequent movements of the holders, perhaps merchants, soldiers or former soldiers. Another fact revealed by the analysis of material from the Tiber and so far never revealed,is the predominantly military nature of Marcus Aurelius, on the reverse, absent in the contemporary coinage of Antoninus. Regarding the examination of the material refering to Augustaewe, we must note the difficulty of dating the emission of two Faustine, and, related to this issue, the distinction of their nominal coinage. During the investigation it was not possible, of course, disregard the analysis of the whole coinage of Antoninus Pius and his family in an effort to highlight more aspects of the emperor and his princedom, between continuity and discontinuity with Hadrianus. Typological choices in the Antoninus coinage showa a propensity towards the new, but without strong ideological upheavals or revolutions. Many themes and many types come from the reign of Hadrian, but also a good part of the traditional iconographic repertoire has now been presented again, but only after it has been re-interpreted and updated. The Diva’s coinage is the most convincing example: in its emissions each representation is exploited to maximum expressive potential and hence the need for multiple variants of the same type which are not always easily identifiable. This variety can, of course, hide a complexity of thought and ideas behind the Antoninus propaganda that has not been fully revealed yet and that, conversely, should be in the future deeply investigated, especially in light of new recent studies and, therefore, furtherance of cleaning, cataloging and analysis of the material from Tiber
2008
2008/2009
Storia Antica
22.
La ricerca ha preso avvio dalla pulitura, consolidamento e catalogazione di materiale inedito proveniente dal Tevere e riferibile agli anni 138-161. L’analisi del materiale antonino proveniente dal Tevere ha consentito l’individuazione di alcuni importanti spunti sulla circolazione in questo periodo, quali per primo l’aumento - soprattutto nella seconda metà del regno di Antonino Pio - delle emissioni di sesterzi, forse legato ad un iniziale processo inflattivo, o alla sua liberalità, ma anche al pagamento delle truppe e alla cospicua e lunga emissione di monete in onore della Diva Faustina. Decisamente frequenti nel Tevere sono i dupondi/assi e gli assi, presenti in percentuali equivalenti; tale risultato potrebbe avvalorare l’ipotesi che l’accumulo nel tempo di materiale numismatico nel fiume sia dovuto soprattutto a perdite occasionali. Fra il materiale tiberino databile, decisamente scarse sono le emissioni del 138-139; un altro dato in netto contrasto con quanto finora rilevato. Anche l’attenta analisi delle tipologie ha fatto emergere alcune nuove e interessanti prospettive. Senza dubbio interessante è l’alta concentrazione di monete con al rovescio la figura di Annona su rovesci di assi emessi tra gli anni 152-154; tale frequenza potrebbe riferirsi alla notizia di una rivolta in Egitto proprio in quegli anni. Di notevole interesse è la presenza nel Tevere del sesterzio con Enea, Anchise e Ascanio al rovescio; il sesterzio è molto raro ed attestato in un unico rinvenimento, sempre in Italia. Anche in questo caso, forse, l’esclusiva attestazione a Roma e in Italia, benché rara, potrebbe voler intendere che questo tipo per tematica sia considerato più adatto ad una circolazione in queste aree, legate in maniera più profonda a questo mito. Allo stesso modo è raro al di fuori della Britannia, dove è rinvenuto in massicce quantità, l’asse con la personificazione di questa provincia, emesso negli anni 153-155; i pur scarsi ed esigui ritrovamenti al di fuori della Britannia dove alcuni ritengono sia stato emesso e dove circola abbondantemente, fa pensare che possa trattarsi di monete arrivate in aree esterne a seguito delle frequentazioni e degli spostamenti dei possessori, forse mercanti, soldati o ex militari. Altro dato emerso dall’analisi del materiale dal Tevere e sinora mai evidenziato è il carattere prevalentemente militare dei rovesci di Marco Aurelio; si tratta di un aspetto comune a tutta la sua monetazione e che risulta, al contrario, assente nella contemporanea monetazione di Antonino. Sembra difficile stabilire il motivo di una simile distinzione ed in particolare se tale differenziazione possa rispecchiare due diversi ruoli istituzionali ricoperti dall’Augusto e dal Cesare. Per quanto riguarda l’esame del materiale riferibile alle Auguste bisogna innanzitutto rilevare la difficoltà di datazione delle emissioni delle due Faustine e, correlata a questo aspetto, la distinzione dei nominali delle loro coniazioni. Sin qui le considerazioni emerse dall’analisi diretta del materiale dal Tevere; ma nel corso dell’indagine non si è potuto, ovviamente, prescindere dall’analisi di tutta la monetazione di Antonino Pio e dei suoi familiari, nel tentativo di evidenziare ulteriori aspetti di questo imperatore e del suo principato, tra continuità e discontinuità con Adriano. Pur distaccandosi al momento dell’assunzione del principato dalla politica e dalla volontà del suo predecessore e padre adottivo, in molti aspetti del proprio principato Antonino si dimostra il continuatore della politica adrianea. Seguendo l’esempio del suo predecessore, Antonino ritiene opportuno portare avanti una politica diplomatica o di consolidamento, la cui più viva espressione sono la vasta attività di pacificazione e difesa dei confini, e la fortificazione e costruzione di limites. Come il padre adottivo, Antonino si preoccupa anche di celebrare la propria liberalità attraverso l’emissione dei tipi con la scena di elargizione rappresentata secondo la tradizionale iconografia del congiario degli imperatori precedenti e della nuova personificazione della Liberalitas, introdotta proprio da Adriano. L’esigenza di un rinnovamento religioso e il ricorso ai concetti di esaltazione di Roma e celebrazione dei miti di fondazione che Antonino riprende per la serie monetale emessa in occasione del nono centenario della fondazione di Roma, erano vivi già al tempo di Augusto. Rispetto al passato, tuttavia, più spiccato è il ritorno alle origini, a quella religiosità tradizionale ed arcaica, come dimostrano le scelte tipologiche operate da Antonino per tali emissioni. La diffusione di tali tematiche della propaganda antonina si può cogliere nelle coniazioni in onore della Diva Faustina, sulle quali il concetto di Aeternitas trova più ampio sviluppo. Molto frequente è, infatti, nella monetazione della Diva il ricorso all’immagine della personificazione dell’Aeternitas e alla legenda AETERNITAS che accompagna le raffigurazioni di numerose dee e personificazioni. Sembra evidente, pertanto, che nelle scelte tipologiche la monetazione antonina dimostri una propensione verso il nuovo, ma senza che questo significhi forti stravolgimenti ideologici o rivoluzioni. Numerosi temi e molti tipi sono ripresi dal precedente regno di Adriano, ma anche una buona parte del repertorio iconografico tradizionale viene ora riproposto, ma solamente dopo averlo reinterpretato e attualizzato. La monetazione della Diva ne è l’esempio più convincente: nelle sue emissioni ogni raffigurazione è sfruttata al massimo delle potenzialità espressive e da qui l’esigenza di molteplici varianti di uno stesso tipo non sempre facilmente identificabili. Una tale varietà può, senza dubbio, celare una complessità di pensiero e idee alla base della propaganda antonina che finora non era completamente emersa e che, al contrario, dovrebbe essere, in futuro, approfondita ed indagata, soprattutto alla luce dei nuovi studi che si stanno svolgendo e, pertanto, anche del proseguimento della pulitura, catalogazione e analisi del materiale tiberino
Antonino Pio; Faustina I; rinvenimenti monetali; monetazione antonina; Tevere; Britannia; liberalitas; aeternitas
Settore L-ANT/03 - STORIA ROMANA
Italian
Tesi di dottorato
(2008). Il materiale numismatico di età antonina dal Tevere: alcune note.
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