L’Acqua è il principale elemento a cui è associata la vita. Nella sua componente potabile, l’acqua mostra caratteristiche di grande complessità, in quanto distribuita sulla terra in base ad una rete idrica naturale interrelata. L’obiettivo di questo lavoro di tesi è analizzare questo elemento essenziale, secondo il protocollo NhACCP (Nutrient Hazard Analysis Critical Control Point). La filosofia innovativa e sperimentale, alla base del protocollo NhACCP, ha le sue radici, nella “4P Medicine” dove le P stanno per “predictive, preventive, personalized, and partecipatory” (1). Il concetto nasce dal grande sviluppo delle omics (genomica, proteomica, metabolomica et alia) e dalla potenziale identificazione di tutte le caratteristiche genetiche di un individuo, nonché dall’innovazione tecnologica che mette a disposizione sempre più efficienti biomarcatori di facile accesso, rendendo così possibile una efficace predizione del futuro di salute/malattia delle persone. Tale predizione consente una concreta prevenzione individuale, intesa sia come tentativo di evitare o rallentare il passaggio da salute a malattia, sia come diagnosi precoce, sia come intervento nella malattia conclamata per contrastare le complicanze. Le conoscenze genetiche e fenotipiche, che il Laboratorio può determinare, aiutano a definire una corretta personalizzazione sia della prevenzione che della cura farmacologica. Come conseguenza di questa impostazione rivoluzionaria di “prospective health care”, vi è la necessità di una partecipazione consapevole ed attiva delle persone, ancor prima di ammalare e durante la malattia, per l’adozione di stili di vita e di comportamenti sanitari virtuosi. Come detto, il protocollo NhACCP origina dalla filosofia introdotta dalla “4P Medicine”, e su questa ottica promuove l’interpretazione dell’alimento, non più come una semplice fonte di energia e di nutrienti, ma come una miscela di molecole in grado di influenzare lo stato di salute e di benessere dell’organismo a breve, medio e lungo termine. In questo senso l’alimento mostra significative assonanze con un farmaco e risulta in grado di giocare un ruolo principale verso il controllo dello stato di salute e verso la prevenzione dalle malattie cronico degenerative, che oggi risultano uno dei principali allarmi mondiali. Il fine del protocollo NhACCP, è garantire la “total quality” sanitaria e nutrizionale dell’alimento, a partire dalla produzione delle materie prime fino al consumatore finale. Il raggiungimento di questo obiettivo, passa attraverso l’intersecazione di diverse materie, tra cui l’igiene ambientale, dalla quale origina la disciplina della sicurezza sanitaria alimentare con lo sviluppo dei manuali di autocontrollo HACCP, la branca della nutrizione, che introduce il concetto di alimento come farmaco e si occupa dell’identificazione e quantificazione dei biomarcatori nutrizionali e metabolici, e l’ingegneria ambientale, grazie alla quale è possibile effettuare l’analisi e la prevenzione della matrice naturale sulla quale vengono prodotte le materie prime. L’unione delle diverse discipline ha permesso di creare un percorso omogeneo in grado di salvaguardare l’aspetto sanitario e Ing. Braida Matteo Pagina 3 nutrizionale dell’alimento a partire dal luogo di produzione delle materie prime fino all’utente finale, garantendo durante tutti i passaggi, che vengano preservati i nutrienti identificati nelle idonee concentrazioni e che venga impiegato il giusto grado di prevenzione da possibili contaminazioni. Il protocollo NhACCP, introduce quindi due diversi approcci preventivi tra loro interrelati, ovvero l’identificazione degli HCCP (Hazard Critical Control Point) che sono i punti a cui viene associato un rischio sanitario di contaminazione dell’alimento e gli NCCP (Nutrient Critical Control Point) ovvero i punti a cui viene associato un rischio di perdita nutrizionale. Questo duplice approccio si estende lungo tutto il percorso a cui l’alimento è sottoposto, a partire dall’analisi predittiva di contaminazione e perdita nutrizionale, da svolgersi sulla matrice ambientale naturale sul quale è prodotto, passando attraverso l’impianto di produzione, confezionamento e trasporto, fino a raggiungere l’utente finale. L’applicazione estesa del protocollo NhACCP, possibilmente fino al livello nazionale, permetterebbe di progettare alimenti e diete di cui si ha quantificazione scientifica degli effetti benefici (biomaratori), ottenendo allo stesso tempo garanzia sanitaria e nutrizionale, a partire dal luogo di produzione delle materie prime di cui è composto. La metodica giocherebbe quindi un ruolo chiave verso la lotta alle malattie cronico degenerative e ad al miglioramento dello stato di salute. Una ulteriore conseguenza positiva, è rappresentata dal maggior grado di controllo della matrice ambientale naturale dove vengono prodotte le materie prime, con il conseguente incremento dello stato di qualità del territorio. Il processo NhACCP rappresenta quindi un approccio poliedrico e multidisciplinare, che nel caso specifico dell’acqua potabile permette di inquadrare questa risorsa secondo la sua doppia natura di elemento ed alimento, analizzandola in modo completo, dal suo ciclo idrogeologico naturale fino al consumatore. Analizzando l’acqua come elemento, l’obiettivo del processo è la protezione dalla contaminazione e l’analisi delle possibili criticità (HCCP); mentre come alimento lo scopo risulta essere invece la protezione dei possibili elementi benefici presenti nell’acqua (NCCP) e l’ analisi quantitativa degli effetti positivi sulla salute. L’ Obiettivo del lavoro di ricerca, sarà quindi quello di impostare il protocollo sperimentale NhACCP per lo studio dell’acqua destinata al consumo umano, Ing. Braida Matteo Pagina 4 realizzando un modello sperimentale generale del processo, sulla base del caso studio del complesso termale di Saturnia; e parallelamente sviluppare una analisi sperimentale, effettuata su un campione di 150 soggetti sottoposti a questionario antropometrico sul consumo di acqua, alle analisi di composizione corporea ed alle analisi ematochimiche. Lo scopo di questo lavoro sperimentale è stato quello di definire dei parametri di riferimento statistici ed alcuni biomarcatori nutrizionali e metabolici associati alle principali tipologie di acque minerali consumate, permettendo la realizzazione di un’iniziale database di orientamento sulla base del quale strutturare il protocollo NhACCP e le relative analisi di dettaglio. La Mission del protocollo è la divulgazione dell’approccio di total quality management dell’alimento ed in particolare per il caso dell’acqua potabile, il superamento dei limiti procedurali e normativi dovuti alla natura multidisciplinare dell’acqua (elemento ed alimento). Lo sviluppo del processo NhACCP per l’acqua, comprenderà l’individuazione dei punti critici di controllo, identificati per l’intero ciclo produttivo e suddivisi in due grandi macrocategorie: 1) lo studio delle criticità legate all’aspetto idrogeologico della zona naturale di filtrazione, ricarico e trasporto dell’elemento all’interno della matrice suolo, 2) lo studio delle criticità legate alla tipologia di impianto ed eventuale confezionamento e trasporto dell’acqua.

(2015). Implicazioni sanitarie sulla qualità delle acque potabili (Processo NhACCP).

Implicazioni sanitarie sulla qualità delle acque potabili (Processo NhACCP)

BRAIDA, MATTEO
2015-01-01

Abstract

L’Acqua è il principale elemento a cui è associata la vita. Nella sua componente potabile, l’acqua mostra caratteristiche di grande complessità, in quanto distribuita sulla terra in base ad una rete idrica naturale interrelata. L’obiettivo di questo lavoro di tesi è analizzare questo elemento essenziale, secondo il protocollo NhACCP (Nutrient Hazard Analysis Critical Control Point). La filosofia innovativa e sperimentale, alla base del protocollo NhACCP, ha le sue radici, nella “4P Medicine” dove le P stanno per “predictive, preventive, personalized, and partecipatory” (1). Il concetto nasce dal grande sviluppo delle omics (genomica, proteomica, metabolomica et alia) e dalla potenziale identificazione di tutte le caratteristiche genetiche di un individuo, nonché dall’innovazione tecnologica che mette a disposizione sempre più efficienti biomarcatori di facile accesso, rendendo così possibile una efficace predizione del futuro di salute/malattia delle persone. Tale predizione consente una concreta prevenzione individuale, intesa sia come tentativo di evitare o rallentare il passaggio da salute a malattia, sia come diagnosi precoce, sia come intervento nella malattia conclamata per contrastare le complicanze. Le conoscenze genetiche e fenotipiche, che il Laboratorio può determinare, aiutano a definire una corretta personalizzazione sia della prevenzione che della cura farmacologica. Come conseguenza di questa impostazione rivoluzionaria di “prospective health care”, vi è la necessità di una partecipazione consapevole ed attiva delle persone, ancor prima di ammalare e durante la malattia, per l’adozione di stili di vita e di comportamenti sanitari virtuosi. Come detto, il protocollo NhACCP origina dalla filosofia introdotta dalla “4P Medicine”, e su questa ottica promuove l’interpretazione dell’alimento, non più come una semplice fonte di energia e di nutrienti, ma come una miscela di molecole in grado di influenzare lo stato di salute e di benessere dell’organismo a breve, medio e lungo termine. In questo senso l’alimento mostra significative assonanze con un farmaco e risulta in grado di giocare un ruolo principale verso il controllo dello stato di salute e verso la prevenzione dalle malattie cronico degenerative, che oggi risultano uno dei principali allarmi mondiali. Il fine del protocollo NhACCP, è garantire la “total quality” sanitaria e nutrizionale dell’alimento, a partire dalla produzione delle materie prime fino al consumatore finale. Il raggiungimento di questo obiettivo, passa attraverso l’intersecazione di diverse materie, tra cui l’igiene ambientale, dalla quale origina la disciplina della sicurezza sanitaria alimentare con lo sviluppo dei manuali di autocontrollo HACCP, la branca della nutrizione, che introduce il concetto di alimento come farmaco e si occupa dell’identificazione e quantificazione dei biomarcatori nutrizionali e metabolici, e l’ingegneria ambientale, grazie alla quale è possibile effettuare l’analisi e la prevenzione della matrice naturale sulla quale vengono prodotte le materie prime. L’unione delle diverse discipline ha permesso di creare un percorso omogeneo in grado di salvaguardare l’aspetto sanitario e Ing. Braida Matteo Pagina 3 nutrizionale dell’alimento a partire dal luogo di produzione delle materie prime fino all’utente finale, garantendo durante tutti i passaggi, che vengano preservati i nutrienti identificati nelle idonee concentrazioni e che venga impiegato il giusto grado di prevenzione da possibili contaminazioni. Il protocollo NhACCP, introduce quindi due diversi approcci preventivi tra loro interrelati, ovvero l’identificazione degli HCCP (Hazard Critical Control Point) che sono i punti a cui viene associato un rischio sanitario di contaminazione dell’alimento e gli NCCP (Nutrient Critical Control Point) ovvero i punti a cui viene associato un rischio di perdita nutrizionale. Questo duplice approccio si estende lungo tutto il percorso a cui l’alimento è sottoposto, a partire dall’analisi predittiva di contaminazione e perdita nutrizionale, da svolgersi sulla matrice ambientale naturale sul quale è prodotto, passando attraverso l’impianto di produzione, confezionamento e trasporto, fino a raggiungere l’utente finale. L’applicazione estesa del protocollo NhACCP, possibilmente fino al livello nazionale, permetterebbe di progettare alimenti e diete di cui si ha quantificazione scientifica degli effetti benefici (biomaratori), ottenendo allo stesso tempo garanzia sanitaria e nutrizionale, a partire dal luogo di produzione delle materie prime di cui è composto. La metodica giocherebbe quindi un ruolo chiave verso la lotta alle malattie cronico degenerative e ad al miglioramento dello stato di salute. Una ulteriore conseguenza positiva, è rappresentata dal maggior grado di controllo della matrice ambientale naturale dove vengono prodotte le materie prime, con il conseguente incremento dello stato di qualità del territorio. Il processo NhACCP rappresenta quindi un approccio poliedrico e multidisciplinare, che nel caso specifico dell’acqua potabile permette di inquadrare questa risorsa secondo la sua doppia natura di elemento ed alimento, analizzandola in modo completo, dal suo ciclo idrogeologico naturale fino al consumatore. Analizzando l’acqua come elemento, l’obiettivo del processo è la protezione dalla contaminazione e l’analisi delle possibili criticità (HCCP); mentre come alimento lo scopo risulta essere invece la protezione dei possibili elementi benefici presenti nell’acqua (NCCP) e l’ analisi quantitativa degli effetti positivi sulla salute. L’ Obiettivo del lavoro di ricerca, sarà quindi quello di impostare il protocollo sperimentale NhACCP per lo studio dell’acqua destinata al consumo umano, Ing. Braida Matteo Pagina 4 realizzando un modello sperimentale generale del processo, sulla base del caso studio del complesso termale di Saturnia; e parallelamente sviluppare una analisi sperimentale, effettuata su un campione di 150 soggetti sottoposti a questionario antropometrico sul consumo di acqua, alle analisi di composizione corporea ed alle analisi ematochimiche. Lo scopo di questo lavoro sperimentale è stato quello di definire dei parametri di riferimento statistici ed alcuni biomarcatori nutrizionali e metabolici associati alle principali tipologie di acque minerali consumate, permettendo la realizzazione di un’iniziale database di orientamento sulla base del quale strutturare il protocollo NhACCP e le relative analisi di dettaglio. La Mission del protocollo è la divulgazione dell’approccio di total quality management dell’alimento ed in particolare per il caso dell’acqua potabile, il superamento dei limiti procedurali e normativi dovuti alla natura multidisciplinare dell’acqua (elemento ed alimento). Lo sviluppo del processo NhACCP per l’acqua, comprenderà l’individuazione dei punti critici di controllo, identificati per l’intero ciclo produttivo e suddivisi in due grandi macrocategorie: 1) lo studio delle criticità legate all’aspetto idrogeologico della zona naturale di filtrazione, ricarico e trasporto dell’elemento all’interno della matrice suolo, 2) lo studio delle criticità legate alla tipologia di impianto ed eventuale confezionamento e trasporto dell’acqua.
2015
2015/2016
Ingegneria civile
28.
Settore ING-IND/11 - FISICA TECNICA AMBIENTALE
Italian
Tesi di dottorato
(2015). Implicazioni sanitarie sulla qualità delle acque potabili (Processo NhACCP).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/202277
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