Morfologia del terrorismo: metodologia di decodificazione dell'azione nelle organizzazioni complesse: il caso pratico di Al-Qaeda e dell'Iran

Society can be read as a book, whose words indicate meanings and dimensions that take place in a given context. The first to understand this concept was Emile Durkheim. In his wide study on Social Topology, he identified the forms assumed by the different typologies of society, when they are in contact with the area in which they place themselves. Society is a wide organization. Therefore, Social Morphology is the study of these different forms and their relative change, according the events that occur. To the change of social representations corresponds the mutation of the subjects that embody them. In the last decade Terrorism has had a mutation in the aspect, by assuming an “unusual shape”. The new terrorists are no longer a complex organization against modern countries and their forms, against modern democratic systems. They are mostly a simple, trivial and mere action. It can be considered a nihilist and aimless action, with a self-reference. The language of the new terrorists is a way of action, that is composed by an effect of deterrence and communication, murder and claim, even without a political muddled document. Act, resolution, and, possible statement. Frequently the murder has an instrumental function for declaration instead, then for communication. It is behavior-communication, the last meaning of terrorists’ way of action, the resounding way through which they appear. Terrorists know the disruptive effect of the action in the established forms. They attack symbolic forms with the aim of creating panic and vacuum in political ones. War of forms does not eliminate threatening actions. Paradoxically, the more forms, countries and organizations are destroyed, the more subjects, in condition to act in an instinctive way, alone as well, are released. This study aims to give an interpretation to the Al Qaeda action in a precise historical period (2001-2007), in a certain area (Middle East), through a new methodology of acquisition and analysis of data, on the basis of the new scientific findings in the social domain and interactions between “exact” and human sciences in the last decade.

La società può essere letta come un libro le cui parole indicano i significati e le dimensioni che in un determinato contesto avvengono. Il primo a capirlo fu Emile Durkheim che, nel suo ampio studio sulla Topologia sociale, ha individuato le forme che le diverse tipologie di società, assumono a contatto con i territori su cui si distendono. La società è un’organizzazione ampia. La morfologia sociale è, quindi, lo studio di queste diverse forme, di come cambiano in funzione degli eventi che si determinano. Se cambiano le rappresentazioni sociali cambiano anche i soggetti che le incarnano. E, negli ultimi dieci anni, il Terrorismo ha mutato aspetto, ha assunto una “sagoma insolita”. Contro gli Stati moderni e la loro forma, contro i moderni sistemi democratici, i nuovi terroristi non sono più una complessa organizzazione. Sono, più che altro, semplice, banale e pura azione. Azione nichilista e senza scopo, se volete, ma soltanto azione riferita a se stessa, autoreferenziale. Il linguaggio dei nuovi terroristi non è altro che un modo di agire, che si compone di effetto deterrenza e comunicazione, assassinio e rivendicazione, anche senza un farraginoso documento politico. Atto, risoluzione ed, eventualmente, comunicato. Anzi, spesso l’assassinio è strumentale alla dichiarazione; alla comunicazione. È esso stesso comportamento- comunicazione, che è il senso ultimo del loro agire, il modo eclatante che hanno di apparire. Sanno, i terroristi, quale è l’effetto dirompente dell’azione nelle forme istituite. Attaccano forme simboliche per creare vuoto e panico nelle forme politiche. La guerra delle forme non elimina le azioni minacciose. Anzi, paradossalmente, tanto più distruggiamo una forma, uno Stato, un’organizzazione, tanto più liberiamo soggetti in condizione di agire istintivamente, anche da soli. Il presente studio punta ad interpretare l’azione di Al-Qaeda il un preciso periodo storico ( 2001-2007) su un determinato territorio (Medio Oriente) attraverso una nuova metodologia di acquisizione e analisi dei dati sulla base delle ultime scoperte scientifiche in campo sociale e sulle interazioni che negli ultimi anni si sono create tra le scienze “esatte” e quelle umane.