Laforgue era un ragazzo, morì a ventisette anni. Ma in breve la sua poesia riuscì a raggiungere, sovente, cime di bellezza che incantarono Eliot e Pound. Che cosa si nasconde dietro la sua famosa ironia? Un desiderio di fuga all’indietro, verso l’Origine idealmente rappresentata dalla Madre, che partorendo lo ha gettato nel mondo, lasciandolo solo. Egli esecra la sessualità feconda ma anche il piacere sessuale. La Donna, nei suoi desideri, è casta, tuttavia non è casta la visione che ha di lei. Ma torbida, spesso violenta e isterica. Enrico Guaraldo ci invita a entrare nel mondo laforghiano, dove si incontrano due fantasmi: la luna e Pierrot. Si piange, si sorride, si sghignazza dalla rabbia, si scrive in maniera segreta e sorvegliata, attenti a non svelare mai del tutto le proprie intenzioni.
Guaraldo, E. (2010). L’atmosfera di Laforgue. Pisa : Pacini.
L’atmosfera di Laforgue
GUARALDO, ENRICO
2010-01-01
Abstract
Laforgue era un ragazzo, morì a ventisette anni. Ma in breve la sua poesia riuscì a raggiungere, sovente, cime di bellezza che incantarono Eliot e Pound. Che cosa si nasconde dietro la sua famosa ironia? Un desiderio di fuga all’indietro, verso l’Origine idealmente rappresentata dalla Madre, che partorendo lo ha gettato nel mondo, lasciandolo solo. Egli esecra la sessualità feconda ma anche il piacere sessuale. La Donna, nei suoi desideri, è casta, tuttavia non è casta la visione che ha di lei. Ma torbida, spesso violenta e isterica. Enrico Guaraldo ci invita a entrare nel mondo laforghiano, dove si incontrano due fantasmi: la luna e Pierrot. Si piange, si sorride, si sghignazza dalla rabbia, si scrive in maniera segreta e sorvegliata, attenti a non svelare mai del tutto le proprie intenzioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.