This research, in the first place, aims to describe critically the developments of good faith, in some contractual functions, sometimes as a simple fides in a the archaic Roman Law, sometimes as bona fides (after the procedural and technical specification of the notion). The investigation also includes the most significant manifestations of good faith during the medieval and modern law until the great codifications in Latin American and Europe (XIX-XX centuries). Also, it examines current trends of the principle of good faith, from the analysis of projects of harmonization in the contract law field (so-called Lando, Pavia, UNIDROIT, etc.). The perspective that guides the research seeks to highlight the roles that the good faith has played during the different periods. So, from a functional point of view, it is possible to distinguish two main roles of good faith: a) as the limit and corrective standard of negotiation actions, when the parties breach the duties of loyalty which is the basic principle in the contract law; b) as a principle that serves to integration of the contract leant to enrich its effects, filling in gaps that may impede the full realization of the objective pursued by the parties. The comparative-historical methodology used does not drain away in diachronic and synchronic study of good faith, but it allows to take into effect the most appropriate solutions and suitable to meet the needs of justice. Moreover, as all of these solutions are present, explicitly or implicitly, in the whole experience of Roman Law System, the work of the jurists is to study and select them with attention. In this sense, after evaluating the final conclusions of this research, it includes by an executive summary prepared with the intention of making a small contribution to the current harmonization in the contract law field in Latin America.

Questa ricerca, innanzitutto, si occupa di descrivere criticamente lo svolgimento della buona fede, in alcune delle sue svariate declinazioni operative nel ambito contrattuale, ora come semplice fides nel diritto romano arcaico ora come bona fides (poiché si è verificata la specificazione tecnico-processuale della nozione). La indagine comprende anche le manifestazioni più significative della buona fede durante il diritto medioevale e moderno fino ad includere le grandi codificazioni latinoamericane ed europee entrate in vigore nei secoli XIX-XX. Si esaminano persino le tendenze attuali del principio di buona fede, a partire del analisi dei progetti di armonizzazione legislativa in materia contrattuale (c.d. Lando, Pavia, UNIDROIT, ecc.). La prospettiva che orienta la ricerca cerca di mettere in evidenza le funzioni che effettivamente la buona fede ha svolto durante i diversi periodi considerati. Così, dal punto di vista funzionale, possono distinguersi due ruoli principali della buona fede: a) come limite ed criterio correttore dei comportamenti negoziali tuttora essi si rivelino contrari alle esigenze di lealtà che stanno alla base del diritto dei contratti; b) come principio che serve alla integrazione del contratto propendendo al arricchimento dei suoi effetti, cioè colmando eventuali lacune che possono ostacolare la piena realizzazione della finalità perseguita dalle parti. La metodologia storico-comparativa adoperata non si esaurisce nello studio diacronico e sincronico della buona fede, anzi essa consente di valutare ed individuare le soluzioni più idonee ed adeguate ai bisogni di giustizia che oggi reclamano soddisfazione nella disciplina contrattuale. Peraltro, dato che queste soluzioni sono presenti, in modo esplicito o implicito, nel complesso di esperienze consultate all’interno del Sistema giuridico romanistico, il compito del giurista consiste nella prudente ricerca e scelta di esse. In questo senso, in occasione di esporre le conclusioni finali di questa indagine, si include una sintesi propositiva elaborata con la intenzione di fare un piccolo contributo alle iniziative di armonizzazione legislativa attualmente in corso in America Latina.

(2009). Modulaciones operativas de la buena fe en el sistema jurídico romanista.

Modulaciones operativas de la buena fe en el sistema jurídico romanista

FACCO, JAVIER HUMBERTO
2009-01-01

Abstract

This research, in the first place, aims to describe critically the developments of good faith, in some contractual functions, sometimes as a simple fides in a the archaic Roman Law, sometimes as bona fides (after the procedural and technical specification of the notion). The investigation also includes the most significant manifestations of good faith during the medieval and modern law until the great codifications in Latin American and Europe (XIX-XX centuries). Also, it examines current trends of the principle of good faith, from the analysis of projects of harmonization in the contract law field (so-called Lando, Pavia, UNIDROIT, etc.). The perspective that guides the research seeks to highlight the roles that the good faith has played during the different periods. So, from a functional point of view, it is possible to distinguish two main roles of good faith: a) as the limit and corrective standard of negotiation actions, when the parties breach the duties of loyalty which is the basic principle in the contract law; b) as a principle that serves to integration of the contract leant to enrich its effects, filling in gaps that may impede the full realization of the objective pursued by the parties. The comparative-historical methodology used does not drain away in diachronic and synchronic study of good faith, but it allows to take into effect the most appropriate solutions and suitable to meet the needs of justice. Moreover, as all of these solutions are present, explicitly or implicitly, in the whole experience of Roman Law System, the work of the jurists is to study and select them with attention. In this sense, after evaluating the final conclusions of this research, it includes by an executive summary prepared with the intention of making a small contribution to the current harmonization in the contract law field in Latin America.
2009
2009/2010
Sistema giuridico romanistico e unificazione del diritto e diritto dell'integrazione
23.
Questa ricerca, innanzitutto, si occupa di descrivere criticamente lo svolgimento della buona fede, in alcune delle sue svariate declinazioni operative nel ambito contrattuale, ora come semplice fides nel diritto romano arcaico ora come bona fides (poiché si è verificata la specificazione tecnico-processuale della nozione). La indagine comprende anche le manifestazioni più significative della buona fede durante il diritto medioevale e moderno fino ad includere le grandi codificazioni latinoamericane ed europee entrate in vigore nei secoli XIX-XX. Si esaminano persino le tendenze attuali del principio di buona fede, a partire del analisi dei progetti di armonizzazione legislativa in materia contrattuale (c.d. Lando, Pavia, UNIDROIT, ecc.). La prospettiva che orienta la ricerca cerca di mettere in evidenza le funzioni che effettivamente la buona fede ha svolto durante i diversi periodi considerati. Così, dal punto di vista funzionale, possono distinguersi due ruoli principali della buona fede: a) come limite ed criterio correttore dei comportamenti negoziali tuttora essi si rivelino contrari alle esigenze di lealtà che stanno alla base del diritto dei contratti; b) come principio che serve alla integrazione del contratto propendendo al arricchimento dei suoi effetti, cioè colmando eventuali lacune che possono ostacolare la piena realizzazione della finalità perseguita dalle parti. La metodologia storico-comparativa adoperata non si esaurisce nello studio diacronico e sincronico della buona fede, anzi essa consente di valutare ed individuare le soluzioni più idonee ed adeguate ai bisogni di giustizia che oggi reclamano soddisfazione nella disciplina contrattuale. Peraltro, dato che queste soluzioni sono presenti, in modo esplicito o implicito, nel complesso di esperienze consultate all’interno del Sistema giuridico romanistico, il compito del giurista consiste nella prudente ricerca e scelta di esse. In questo senso, in occasione di esporre le conclusioni finali di questa indagine, si include una sintesi propositiva elaborata con la intenzione di fare un piccolo contributo alle iniziative di armonizzazione legislativa attualmente in corso in America Latina.
contratti; principi generali; buona fede; sistema giuridico romanistico; integrazione del contratto; fides; vir bonus; oportere ex fides bona; synallagma; aequitas
contratos; principios generales; buena fe; sistema juridico romanista; integracion del contrato; fides; vir bonus; oportere ex fides bona; synallagma; aequitas
Settore IUS/21 - DIRITTO PUBBLICO COMPARATO
Spanish; Castilian
Tesi di dottorato
(2009). Modulaciones operativas de la buena fe en el sistema jurídico romanista.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/201921
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