Il presente lavoro propone l'edizione critica, con traduzione e commento, dei testi costitutivi il dossier innologico e agiografico in lingua greca dei martiri terracinesi Cesario e Giuliano, tràdito dal ms. Vat. gr. 2302. Come risulta dal presente studio, esso sarebbe stato quasi interamente composto dal monaco e copista Giovanni da Rossano, attivo nel milieu criptense nella prima metà del XIII secolo. L'edizione dei testi, che occupa il quarto capitolo, è preceduta da una introduzione (capitoli I-III), nella quale vengono affrontate e discusse varie questioni, da quella relativa alla datazione e alla diffusione del culto dei due martiri, alla paternità dei testi in lingua greca del dossier, parzialmente bilingue, che li celebra. Alla presentazione del dossier è dedicato, nello specifico, il primo capitolo: qui la preliminare individuazione delle fonti agiografiche, funzionale al discorso affrontato nel capitolo successivo, offre l'occasione per chiarire la complessa situazione del dossier, che conosce, per i testi in prosa, una duplice tradizione (latina e, solo successivamente, greca) e diverse redazioni. Segue, nel secondo capitolo, la storia del culto dei due martiri, di cui si propone qui la datazione al periodo della «grande persecuzione» dioclezianea e del quale si indagano – attraverso la testimonianza, talvolta problematica, delle fonti liturgiche che lo attestano –, le origini terracinesi e la diffusione a Roma e a Grottaferrata, con un breve excursus relativo all'antichità classica per la storia della poena cullei. Il terzo capitolo è interamente dedicato al problema della paternità dei testi editi e del probabile modus operandi dell'autore, ricostruito sulla base della fitta rete di rapporti che intercorrono tra le redazioni di Passio e Miraculum ascrivibili come si è detto alla penna del Rossanese (BHG 284a; il secondo manca, invece, nel repertorio di un riferimento autonomo) e i suoi probabili modelli (ovvero le redazioni BHL 1511 e 1517 e BHG 284 e 285). Conclude il capitolo la descrizione codicologica e paleografica del codice vaticano che tramanda il dossier. All'edizione dei testi in versi e in prosa che lo costituiscono, pubblicati secondo l'ordine in cui occorrono nel manoscritto, è dedicato il quarto e ultimo capitolo. Si è scelto di non pubblicare in questa sede il canone composto da s. Bartolomeo di Grottaferrata, nella cui tradizione il Vat. gr. 2302 si configura come codex descriptus e per il quale esiste già un'edizione di riferimento, con traduzione italiana e note di commento.
Prinzi, A. (2015). Il dossier innologico e agiografico dei Santi Martiri di Terracina Cesario e Giuliano (BHG 284A-285E) [10.58015/prinzi-angela_phd2015].
Il dossier innologico e agiografico dei Santi Martiri di Terracina Cesario e Giuliano (BHG 284A-285E)
PRINZI, ANGELA
2015-01-01
Abstract
Il presente lavoro propone l'edizione critica, con traduzione e commento, dei testi costitutivi il dossier innologico e agiografico in lingua greca dei martiri terracinesi Cesario e Giuliano, tràdito dal ms. Vat. gr. 2302. Come risulta dal presente studio, esso sarebbe stato quasi interamente composto dal monaco e copista Giovanni da Rossano, attivo nel milieu criptense nella prima metà del XIII secolo. L'edizione dei testi, che occupa il quarto capitolo, è preceduta da una introduzione (capitoli I-III), nella quale vengono affrontate e discusse varie questioni, da quella relativa alla datazione e alla diffusione del culto dei due martiri, alla paternità dei testi in lingua greca del dossier, parzialmente bilingue, che li celebra. Alla presentazione del dossier è dedicato, nello specifico, il primo capitolo: qui la preliminare individuazione delle fonti agiografiche, funzionale al discorso affrontato nel capitolo successivo, offre l'occasione per chiarire la complessa situazione del dossier, che conosce, per i testi in prosa, una duplice tradizione (latina e, solo successivamente, greca) e diverse redazioni. Segue, nel secondo capitolo, la storia del culto dei due martiri, di cui si propone qui la datazione al periodo della «grande persecuzione» dioclezianea e del quale si indagano – attraverso la testimonianza, talvolta problematica, delle fonti liturgiche che lo attestano –, le origini terracinesi e la diffusione a Roma e a Grottaferrata, con un breve excursus relativo all'antichità classica per la storia della poena cullei. Il terzo capitolo è interamente dedicato al problema della paternità dei testi editi e del probabile modus operandi dell'autore, ricostruito sulla base della fitta rete di rapporti che intercorrono tra le redazioni di Passio e Miraculum ascrivibili come si è detto alla penna del Rossanese (BHG 284a; il secondo manca, invece, nel repertorio di un riferimento autonomo) e i suoi probabili modelli (ovvero le redazioni BHL 1511 e 1517 e BHG 284 e 285). Conclude il capitolo la descrizione codicologica e paleografica del codice vaticano che tramanda il dossier. All'edizione dei testi in versi e in prosa che lo costituiscono, pubblicati secondo l'ordine in cui occorrono nel manoscritto, è dedicato il quarto e ultimo capitolo. Si è scelto di non pubblicare in questa sede il canone composto da s. Bartolomeo di Grottaferrata, nella cui tradizione il Vat. gr. 2302 si configura come codex descriptus e per il quale esiste già un'edizione di riferimento, con traduzione italiana e note di commento.File | Dimensione | Formato | |
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