I metodi e gli strumenti per l’analisi computazionale del testo hanno rappresentato una componente fondamentale delle Digital Humanities sin dalle loro origini. Tuttavia, sebbene non siano mancati risultati notevoli, i metodi computazionali non avuto una influenza soddisfacente negli studi letterari “tradizionali”. Negli ultimi anni l'emergenza di un nuovo paradigma metodologico sembra aprire la possibilità di un rovesciamento di questa condizione di subalternità. Si tratta della nozione di distant reading, teorizzata da Franco Moretti. Dopo una rapida rassegna dei principi di base e dei metodi più diffusamente utilizzati negli studi e nelle analisi che si ispirano al distant reading, questo articolo presenta e discute alcune delle critiche che sono state mosse nei confronti di questo approccio metodologico. In conclusione si propone l’uso delle ontologie formali e delle annotazioni digitali dei testi basate su tecnologie semantiche come strategia per superare i limiti dei metodi puramente quantitativi, pur rimanendo nell’ambito di un approccio computazionale agli studi letterari.
Ciotti, F. (2017). Modelli e metodi computazionali per la critica letteraria: lo stato dell'arte. In T.C. B. Alfonzetti (a cura di), L’Italianistica oggi: ricerca e didattica : Atti del 19. Congresso dell’ADI, Associazione degli Italianisti, (Roma, 9-12 settembre 2015). Adi editore.
Modelli e metodi computazionali per la critica letteraria: lo stato dell'arte
CIOTTI F.
2017-01-01
Abstract
I metodi e gli strumenti per l’analisi computazionale del testo hanno rappresentato una componente fondamentale delle Digital Humanities sin dalle loro origini. Tuttavia, sebbene non siano mancati risultati notevoli, i metodi computazionali non avuto una influenza soddisfacente negli studi letterari “tradizionali”. Negli ultimi anni l'emergenza di un nuovo paradigma metodologico sembra aprire la possibilità di un rovesciamento di questa condizione di subalternità. Si tratta della nozione di distant reading, teorizzata da Franco Moretti. Dopo una rapida rassegna dei principi di base e dei metodi più diffusamente utilizzati negli studi e nelle analisi che si ispirano al distant reading, questo articolo presenta e discute alcune delle critiche che sono state mosse nei confronti di questo approccio metodologico. In conclusione si propone l’uso delle ontologie formali e delle annotazioni digitali dei testi basate su tecnologie semantiche come strategia per superare i limiti dei metodi puramente quantitativi, pur rimanendo nell’ambito di un approccio computazionale agli studi letterari.File | Dimensione | Formato | |
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