Il testo ripercorre la fortuna di una proposta agiografica, quella dei “martiri cattolici della Resistenza”, che, attraverso una rivisitazione del modello del miles Christi proponeva i propri eroi come modelli e testimoni di fede, dialogando al contempo con la coeva epopea resistenziale. La proposta agiografica del “martire partigiano”, fatta propria soprattutto dall’Azione Cattolica, fu nel breve periodo effimera e funzionale a rafforzare nell’immediato Dopoguerra le rivendicazioni di un ruolo della Chiesa nell’Italia repubblicana. A partire dai primi anni Ottanta l’avvio dei processi di beatificazione di figure come Teresio Olivelli, Gino Pistoni, Odoardo Focherini, ridanno visibilità a questa categoria di martiri in un periodo segnato da polemiche e dibattiti sull’eredità della Resistenza, sulla liceità della guerra giusta e dell’uso della violenza all’indomani della prima Guerra del Golfo. Riplasmati in modelli di combattenti “disarmati”, i “santi partigiani” assumono un ruolo nel dibattito apertosi nel mondo cattolico, indicando nel movimento pacifista e non-violento il vero erede dei valori della Resistenza, contro chi, prospettando una diversa idea dei rapporti tra la Chiesa e il mondo, poneva l’idea di crociata a filo conduttore della storia dell’Occidente.
Calio', T. (2017). I santi della Resistenza. Nascita e sviluppi di una proposta agiografica dal dopoguerra al pontificato Wojtyliano. ITALIA CONTEMPORANEA, 283, 41-65.
I santi della Resistenza. Nascita e sviluppi di una proposta agiografica dal dopoguerra al pontificato Wojtyliano
Tommaso Caliò
2017-01-01
Abstract
Il testo ripercorre la fortuna di una proposta agiografica, quella dei “martiri cattolici della Resistenza”, che, attraverso una rivisitazione del modello del miles Christi proponeva i propri eroi come modelli e testimoni di fede, dialogando al contempo con la coeva epopea resistenziale. La proposta agiografica del “martire partigiano”, fatta propria soprattutto dall’Azione Cattolica, fu nel breve periodo effimera e funzionale a rafforzare nell’immediato Dopoguerra le rivendicazioni di un ruolo della Chiesa nell’Italia repubblicana. A partire dai primi anni Ottanta l’avvio dei processi di beatificazione di figure come Teresio Olivelli, Gino Pistoni, Odoardo Focherini, ridanno visibilità a questa categoria di martiri in un periodo segnato da polemiche e dibattiti sull’eredità della Resistenza, sulla liceità della guerra giusta e dell’uso della violenza all’indomani della prima Guerra del Golfo. Riplasmati in modelli di combattenti “disarmati”, i “santi partigiani” assumono un ruolo nel dibattito apertosi nel mondo cattolico, indicando nel movimento pacifista e non-violento il vero erede dei valori della Resistenza, contro chi, prospettando una diversa idea dei rapporti tra la Chiesa e il mondo, poneva l’idea di crociata a filo conduttore della storia dell’Occidente.File | Dimensione | Formato | |
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