Nei vent’anni che vanno dal ritorno di Pio IX a Roma − dopo la Repubblica Romana del 1849 e l’esilio di Portici − alla Breccia di Porta Pia, la politica della santità si identifica con le prerogative del papa nella sua triplice funzione di sovrano, vescovo di Roma e capo della Chiesa universale. Il processo di politicizzazione delle devozioni sorto all’indomani della Rivoluzione francese, sfociò, sotto la ferrea regia di Mastai Ferretti e dei padri gesuiti de «La Civiltà Cattolica», in una multiforme macchina propagandistica che si mosse su pochi motivi ricorrenti: il costante riferimento alla cultura illuminista e alla Rivoluzione, intesi come momenti originari dell’aggressione ancora in corso contro la navicella di Pietro, la Chiesa, e il suo nocchiere, il papa; il richiamo alla categoria di ‘popolo fedele’ per intendere ora i sudditi dello Stato pontificio devoti al loro sovrano, ora i tanti sostenitori del potere temporale del papa, con particolare attenzione ai combattenti giunti a Roma da ogni parte dell’Orbe cattolico; un’intensa campagna di promozione cultuale al cui vertice si collocava lo stesso Pio IX, la cui figura si sovrapponeva costantemente a quella dei santi e della stessa Vergine.
Calio', T. (2017). Santità antiunitaria nella Roma di Pio IX. In D.M. Tommaso Caliò (a cura di), L’Italia e i santi. Agiografie, riti e devozioni nella costruzione dell'identità italiana (pp. 242-267). Roma : Istituto della Enciclopedia Italiana.
Santità antiunitaria nella Roma di Pio IX
Tommaso Caliò
2017-01-01
Abstract
Nei vent’anni che vanno dal ritorno di Pio IX a Roma − dopo la Repubblica Romana del 1849 e l’esilio di Portici − alla Breccia di Porta Pia, la politica della santità si identifica con le prerogative del papa nella sua triplice funzione di sovrano, vescovo di Roma e capo della Chiesa universale. Il processo di politicizzazione delle devozioni sorto all’indomani della Rivoluzione francese, sfociò, sotto la ferrea regia di Mastai Ferretti e dei padri gesuiti de «La Civiltà Cattolica», in una multiforme macchina propagandistica che si mosse su pochi motivi ricorrenti: il costante riferimento alla cultura illuminista e alla Rivoluzione, intesi come momenti originari dell’aggressione ancora in corso contro la navicella di Pietro, la Chiesa, e il suo nocchiere, il papa; il richiamo alla categoria di ‘popolo fedele’ per intendere ora i sudditi dello Stato pontificio devoti al loro sovrano, ora i tanti sostenitori del potere temporale del papa, con particolare attenzione ai combattenti giunti a Roma da ogni parte dell’Orbe cattolico; un’intensa campagna di promozione cultuale al cui vertice si collocava lo stesso Pio IX, la cui figura si sovrapponeva costantemente a quella dei santi e della stessa Vergine.File | Dimensione | Formato | |
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