Il libro si propone di offrire un primo quadro complessivo del fenomeno statutario nei Comuni della Repubblica di Siena tra XIII e XV secolo, sia dal punto di vista formale (modalità di redazione, modelli, struttura, lingua) che dei contenuti giuridici. Sotto questo secondo profilo l’autore indica vari aspetti salienti, ricorrenti in tutti gli statuti, che conferiscono una caratterizzazione, una particolare fisionomia giuridica ‘popolare’ a questi testi e che debbono considerarsi tra i motivi stessi della produzione statutaria, in esplicita e voluta deroga allo ius commune. Tra essi lo stesso modello organizzativo comunale, la cittadinanza, il processo sommario e le forme extra-giudiziali di risoluzione delle controversie, i contenuti ed i limiti della proprietà fondiaria, le successioni, il diritto mercantile, il peculiare modello penale inquisitorio, la materia dei c.d. danni dati, i beni comunali di vario tipo e gli usi civici. Questi contenuti, se còlti in un’ampia ottica comparativa, si rivelano come tratti tipici che superano il contingente e l’effimero, per proporsi come elementi coerenti di un modello di esperienza giuridico-istituzionale in parte influenzata, ma anche sostanzialmente diversa dal diritto giustinianeo (e in parte anche dal diritto senese).
Dani, A. (2015). Gli statuti dei Comuni della Repubblica di Siena (secoli 13.-15.): profilo di una cultura comunitaria. Siena : Il Leccio.
Gli statuti dei Comuni della Repubblica di Siena (secoli 13.-15.): profilo di una cultura comunitaria
Alessandro Dani
2015-12-01
Abstract
Il libro si propone di offrire un primo quadro complessivo del fenomeno statutario nei Comuni della Repubblica di Siena tra XIII e XV secolo, sia dal punto di vista formale (modalità di redazione, modelli, struttura, lingua) che dei contenuti giuridici. Sotto questo secondo profilo l’autore indica vari aspetti salienti, ricorrenti in tutti gli statuti, che conferiscono una caratterizzazione, una particolare fisionomia giuridica ‘popolare’ a questi testi e che debbono considerarsi tra i motivi stessi della produzione statutaria, in esplicita e voluta deroga allo ius commune. Tra essi lo stesso modello organizzativo comunale, la cittadinanza, il processo sommario e le forme extra-giudiziali di risoluzione delle controversie, i contenuti ed i limiti della proprietà fondiaria, le successioni, il diritto mercantile, il peculiare modello penale inquisitorio, la materia dei c.d. danni dati, i beni comunali di vario tipo e gli usi civici. Questi contenuti, se còlti in un’ampia ottica comparativa, si rivelano come tratti tipici che superano il contingente e l’effimero, per proporsi come elementi coerenti di un modello di esperienza giuridico-istituzionale in parte influenzata, ma anche sostanzialmente diversa dal diritto giustinianeo (e in parte anche dal diritto senese).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.