Tra la fine del XIX e il primo decennio del XX secolo la sperimentazione sinestetica fu al centro degli interessi di molti artisti russi. La ricerca pittorica di Michail Vrubel’ sulla resa visiva del testo poetico s’intreccia con quella della resa cromatica delle partiture musicali. L’opera di Léon Bakst, di Viktor Borisov Musatov, di Mikalojus Čjurlionis, tesa a trasporre sulla tela il suono, il ritmo e la musica, giunge nei dipinti di Aleksandr Golovin a ricercare il tono e il timbro cromatico per trasporre il suono di elementi della natura o addirittura della voce umana. Tale sperimentazione trovò in teatro la sua più alta espressione fino a rendere “parlante” lo stesso spazio scenico
Gavrilovich, D. (2015). Dall’evocazione del testo poetico allo spazio scenico parlante: la sperimentazione sinestetica in Russia. In C- Occhipinti (a cura di), Le immagini vive (pp. 187-208). Roma : Universitalia.
Dall’evocazione del testo poetico allo spazio scenico parlante: la sperimentazione sinestetica in Russia
Gavrilovich D
2015-01-01
Abstract
Tra la fine del XIX e il primo decennio del XX secolo la sperimentazione sinestetica fu al centro degli interessi di molti artisti russi. La ricerca pittorica di Michail Vrubel’ sulla resa visiva del testo poetico s’intreccia con quella della resa cromatica delle partiture musicali. L’opera di Léon Bakst, di Viktor Borisov Musatov, di Mikalojus Čjurlionis, tesa a trasporre sulla tela il suono, il ritmo e la musica, giunge nei dipinti di Aleksandr Golovin a ricercare il tono e il timbro cromatico per trasporre il suono di elementi della natura o addirittura della voce umana. Tale sperimentazione trovò in teatro la sua più alta espressione fino a rendere “parlante” lo stesso spazio scenicoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.