Partendo dall’aforisma di Paul Valéry che definisce il testo poetico come una «hésitation prolongée entre le son et le sens», s’indaga sui rapporti tra parola e immagine nella poesia di Rafael Alberti (1902-1999). In particolare si ricostruiscono le origini e la genesi del "signo" albertiano attraverso le tre tappe fondamentali in cui si è sviluppato: quella ekphrastica, che inaugura l’apertura della parola poetica alla dimensione spazio-visiva, rappresentata dal libro "A la pintura" (1945-1948); quella intermediale, comprendente le prime sperimentazioni verbografiche (le cosiddette liricografías); quella transmediale, identificabile con la realizzazione di creazioni ibride, iconotestuali (il libro d’artista Nunca fui a Granada. Una poesía y seis liricografías para Federico García Lorca, 1975), in cui ancor più radicalmente poesia e disegno convergono verso un’unità di senso superiore, pluristratico, dinamico e comunque “altro” rispetto a quello mediato da ognuno dei due linguaggi artistici. L'analisi è condotta tenendo conto degli ultimi orientamenti della critica post-strutturalista (Barthes, Foucault, Deleuze) e dei più recenti studi sull'intermedialità/transmedialità (Cometa, Rajewsky, Jenkins. In Appendice è stato trascritto un importante testo inedito di Alberti, la conferenza dal titolo “A la pintura” .
Frattale, L. (2018). Il suono impossibile della poesia : Rafael Alberti e la poesia dipinta. Padova : CLEUP.
Il suono impossibile della poesia : Rafael Alberti e la poesia dipinta
Frattale L.
2018-03-01
Abstract
Partendo dall’aforisma di Paul Valéry che definisce il testo poetico come una «hésitation prolongée entre le son et le sens», s’indaga sui rapporti tra parola e immagine nella poesia di Rafael Alberti (1902-1999). In particolare si ricostruiscono le origini e la genesi del "signo" albertiano attraverso le tre tappe fondamentali in cui si è sviluppato: quella ekphrastica, che inaugura l’apertura della parola poetica alla dimensione spazio-visiva, rappresentata dal libro "A la pintura" (1945-1948); quella intermediale, comprendente le prime sperimentazioni verbografiche (le cosiddette liricografías); quella transmediale, identificabile con la realizzazione di creazioni ibride, iconotestuali (il libro d’artista Nunca fui a Granada. Una poesía y seis liricografías para Federico García Lorca, 1975), in cui ancor più radicalmente poesia e disegno convergono verso un’unità di senso superiore, pluristratico, dinamico e comunque “altro” rispetto a quello mediato da ognuno dei due linguaggi artistici. L'analisi è condotta tenendo conto degli ultimi orientamenti della critica post-strutturalista (Barthes, Foucault, Deleuze) e dei più recenti studi sull'intermedialità/transmedialità (Cometa, Rajewsky, Jenkins. In Appendice è stato trascritto un importante testo inedito di Alberti, la conferenza dal titolo “A la pintura” .File | Dimensione | Formato | |
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