La prassi del travestimento spirituale è forse uno dei fenomeni più antichi della musica occidentale, e si collega alla volontà di fissare un repertorio di carattere spirituale attraverso la mediazione di un motivo musicale impresso nella memoria attraverso la versione profana. Intento del presente saggio è indagare questo fenomeno nell’ambito della cantata da camera fra Sei e Settecento. In questo repertorio tale consuetudine acquista una connotazione diversa: la sua più limitata circolazione suggerisce infatti altre motivazioni al perpetuarsi di questa prassi, una delle quali potrebbe essere non tanto la facilità di memorizzare un canto già impresso nella memoria, quanto la possibilità per un compositore di utilizzare musica già disponibile per un uso alternativo. La pratica del travestimento nell’ambito della cantata sembra dunque più legata alla necessità di realizzare in breve tempo composizioni di argomento spirituale attraverso il riuso di materiali già disponibili. Tuttavia, al di là di questa motivazione eminentemente pratica, il travestimento spirituale pone diversi interessanti quesiti circa i modi in cui una composizione profana si poteva relazionare con il sacro. Va comunque precisato che questa consuetudine non è riconducibile a un unico comune denominatore, come si può rilevare dalla varietà delle fonti che la testimoniano: si passa infatti da fonti ben codificate e chiaramente costruite per una destinazione ufficiale a fonti che tradiscono la velocità e l’occasionalità con cui questi travestimenti potevano essere realizzati. La disinvolta commistione di sacro e profano, la mancanza di specificità musicale che da questo deriva pongono diversi quesiti come l’effettivo rapporto fra modello profano e la versione ‚spirituale‘, la destinazione finale che questa doveva avere. Vengono proposte alcune risposte a questi quesiti attraverso l’esame di una campionatura di travestimenti spirituali scelta nel repertorio fra Sei e Settecento nei diversi ambienti in cui questo uso è stato rilevato.

Gialdroni, T.m. (2017). Il “travestimento spirituale” nella cantata italiana da camera fra Sei e Settecento : una campionatura. STUDI MUSICALI, 8(2), 197-232.

Il “travestimento spirituale” nella cantata italiana da camera fra Sei e Settecento : una campionatura

GIALDRONI, TERESA MARIA
2017-01-01

Abstract

La prassi del travestimento spirituale è forse uno dei fenomeni più antichi della musica occidentale, e si collega alla volontà di fissare un repertorio di carattere spirituale attraverso la mediazione di un motivo musicale impresso nella memoria attraverso la versione profana. Intento del presente saggio è indagare questo fenomeno nell’ambito della cantata da camera fra Sei e Settecento. In questo repertorio tale consuetudine acquista una connotazione diversa: la sua più limitata circolazione suggerisce infatti altre motivazioni al perpetuarsi di questa prassi, una delle quali potrebbe essere non tanto la facilità di memorizzare un canto già impresso nella memoria, quanto la possibilità per un compositore di utilizzare musica già disponibile per un uso alternativo. La pratica del travestimento nell’ambito della cantata sembra dunque più legata alla necessità di realizzare in breve tempo composizioni di argomento spirituale attraverso il riuso di materiali già disponibili. Tuttavia, al di là di questa motivazione eminentemente pratica, il travestimento spirituale pone diversi interessanti quesiti circa i modi in cui una composizione profana si poteva relazionare con il sacro. Va comunque precisato che questa consuetudine non è riconducibile a un unico comune denominatore, come si può rilevare dalla varietà delle fonti che la testimoniano: si passa infatti da fonti ben codificate e chiaramente costruite per una destinazione ufficiale a fonti che tradiscono la velocità e l’occasionalità con cui questi travestimenti potevano essere realizzati. La disinvolta commistione di sacro e profano, la mancanza di specificità musicale che da questo deriva pongono diversi quesiti come l’effettivo rapporto fra modello profano e la versione ‚spirituale‘, la destinazione finale che questa doveva avere. Vengono proposte alcune risposte a questi quesiti attraverso l’esame di una campionatura di travestimenti spirituali scelta nel repertorio fra Sei e Settecento nei diversi ambienti in cui questo uso è stato rilevato.
2017
Pubblicato
Rilevanza internazionale
Articolo
Esperti anonimi
Settore L-ART/07 - MUSICOLOGIA E STORIA DELLA MUSICA
Italian
Cantata; Cantata spirituale; contrafactum
Gialdroni, T.m. (2017). Il “travestimento spirituale” nella cantata italiana da camera fra Sei e Settecento : una campionatura. STUDI MUSICALI, 8(2), 197-232.
Gialdroni, Tm
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