Attraverso l’analisi dei segnali di potenziale e corrente provenienti da noise elettrochimico (EN) sono state studiate le due forme di corrosione localizzata vaiolante e interstiziale su leghe d’alluminio AA2017 e AA6060. L’analisi dei dati è stata effettuata sia nel dominio del tempo sia in quello delle frequenze e si è individuata nel corso del processo la successione di quattro fasi caratteristiche: passivazione o attivazione, incubazione, innesco e propagazione. Sono stati comparati segnali di noise provenienti da prove di corrosione vaiolante e interstiziale. Il Pit Index ha dato risulati differenti per le prove di pitting e crevice, coerentemente con le differenze nei rapporti tra le aree anodichee catodiche. L’uso dell’analisi discriminante ha permesso di ben differenziare le fasi di passivazione e incubazione. Inoltre è stata applicata la teoria delle wavelet sottoponendo i segnali di noise alla scomposizione in coefficienti wavelet e alla trasformata wavelet continua. L’analisi wavelet ha permesso di seguire il meccanismo di scambio delle cariche elettriche alla base del fenomeno corrosivo e ha evidenziato una diminuzione nel tempo della componente a bassa frequenza dei segnali di noise. Infine sono state eseguite l’osservazioni metallografiche e al SEM e analisi EDS dei campioni.
Montalto, M. (2005). Studio della corrosione localizzata mediante tecniche di analisi del rumore elettrochimico.
Studio della corrosione localizzata mediante tecniche di analisi del rumore elettrochimico
2005-12-21
Abstract
Attraverso l’analisi dei segnali di potenziale e corrente provenienti da noise elettrochimico (EN) sono state studiate le due forme di corrosione localizzata vaiolante e interstiziale su leghe d’alluminio AA2017 e AA6060. L’analisi dei dati è stata effettuata sia nel dominio del tempo sia in quello delle frequenze e si è individuata nel corso del processo la successione di quattro fasi caratteristiche: passivazione o attivazione, incubazione, innesco e propagazione. Sono stati comparati segnali di noise provenienti da prove di corrosione vaiolante e interstiziale. Il Pit Index ha dato risulati differenti per le prove di pitting e crevice, coerentemente con le differenze nei rapporti tra le aree anodichee catodiche. L’uso dell’analisi discriminante ha permesso di ben differenziare le fasi di passivazione e incubazione. Inoltre è stata applicata la teoria delle wavelet sottoponendo i segnali di noise alla scomposizione in coefficienti wavelet e alla trasformata wavelet continua. L’analisi wavelet ha permesso di seguire il meccanismo di scambio delle cariche elettriche alla base del fenomeno corrosivo e ha evidenziato una diminuzione nel tempo della componente a bassa frequenza dei segnali di noise. Infine sono state eseguite l’osservazioni metallografiche e al SEM e analisi EDS dei campioni.File | Dimensione | Formato | |
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