L’istituto che si identifica con l’espressione acquisizione sanante è regolato dal testo unico in materia di espropriazione per pubblica utilità, d.p.r. 8-6-2001, n. 327 (d’ora in avanti t.u. espropriazione), sotto la rubrica Utilizzazione senza titolo di un bene per scopi di interesse pubblico. L’art. 42 bis, t.u. espropriazione, consente all’amministrazione che utilizzi un immobile modificato in assenza di un titolo valido ed efficace, di disporne formalmente l’acquisizione, corrispondendo al proprietario l’indennizzo per il pregiudizio patrimoniale e non patrimoniale, e il risarcimento per il periodo di illegittima occupazione. La disciplina ambisce a definire – e risolvere – l’annosa questione delle occupazioni lato sensu illegittime, alle quali era stata estesa la regola gius-civilistica dell’accessione invertita. Nel configurare i presupposti, le procedure, e i caratteri dell’acquisizione sanante, dunque, l’art. 42 bis, t.u. espropriazione, rappresenta il secondo tentativo di ricondurre il fenomeno delle espropriazioni indirette entro una cornice di legalità . È in riferimento a questo obiettivo, quindi, che si affronta l’analisi dell’istituto: si muove dalle origini della questione, si esaminano, poi, le principali soluzioni ordinamentali, si illustrano le reazioni e le critiche, e si concentra, infine, l’attenzione sulla regolamentazione dell’acquisizione sanante, della quale si discutono gli aspetti più controversi.
Conticelli, M. (2017). L’acquisizione sanante. In AAVV (a cura di), Digesto, discipline pubblicistiche, VII aggiornamento (pp. 1-18). Torino : Utet.
L’acquisizione sanante
Conticelli M
2017-01-01
Abstract
L’istituto che si identifica con l’espressione acquisizione sanante è regolato dal testo unico in materia di espropriazione per pubblica utilità, d.p.r. 8-6-2001, n. 327 (d’ora in avanti t.u. espropriazione), sotto la rubrica Utilizzazione senza titolo di un bene per scopi di interesse pubblico. L’art. 42 bis, t.u. espropriazione, consente all’amministrazione che utilizzi un immobile modificato in assenza di un titolo valido ed efficace, di disporne formalmente l’acquisizione, corrispondendo al proprietario l’indennizzo per il pregiudizio patrimoniale e non patrimoniale, e il risarcimento per il periodo di illegittima occupazione. La disciplina ambisce a definire – e risolvere – l’annosa questione delle occupazioni lato sensu illegittime, alle quali era stata estesa la regola gius-civilistica dell’accessione invertita. Nel configurare i presupposti, le procedure, e i caratteri dell’acquisizione sanante, dunque, l’art. 42 bis, t.u. espropriazione, rappresenta il secondo tentativo di ricondurre il fenomeno delle espropriazioni indirette entro una cornice di legalità . È in riferimento a questo obiettivo, quindi, che si affronta l’analisi dell’istituto: si muove dalle origini della questione, si esaminano, poi, le principali soluzioni ordinamentali, si illustrano le reazioni e le critiche, e si concentra, infine, l’attenzione sulla regolamentazione dell’acquisizione sanante, della quale si discutono gli aspetti più controversi.File | Dimensione | Formato | |
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