Il rotolo di pergamena A.A. Arm. I-XVIII 3328, conservato nell'Archivio Segreto Vaticano, è lungo quasi cinque metri, è stato redatto nel 1244 per la fase preliminare del processo di canonizzazione del Beato Lorenzo Loricato. Loricato, vissuto tra il XII e XIII secolo, aveva involontariamente commesso un omicidio. Per espiare le sue colpe, si ritira per 34 anni in ascesi in una grotta nei pressi del monastero del Sacro Speco a Subiaco, indossando gli strumenti di penitenza. Il processo di canonizzazione però non ebbe successo, nonostante le molte persone provenienti da Subiaco che testimoniarono i suoi miracoli. Nel rotolo le testimonianze dei miracoli e dello stile di vita del Beato sono registrati e autenticati dallo 'scriniarius', un notaio della cancelleria papale. Il rotolo appartiene alla sezione più antica dell’Archivio Segreto Vaticano, l’Archivum Arcis, anche se fino alla fine del XVI Secolo rimase conservato a Castel Sant'Angelo. Le pergamene venivano prodotte trattando la pelle degli animali e consiste nello strato dermico più esterno. Il ‘nostro’ rotolo è danneggiato da macchie rosse o viola, associate alla distruzione localizzata delle fibre di collagene, danno comunemente rilevato nelle pergamene antiche. Questo attacco microbico è molto diffuso sulla prima e l’ultima pagina, mentre su tutta la lunghezza del rotolo si trova a partire dai margini esterni fino allo scritto; l’attacco ha determinato macchie viola e desquamazione della pergamena, con conseguente perdita di inchiostro e leggibilità. Lo studio e il restauro di questo prezioso documento includono diversi approcci: uno fisico, per caratterizzare la struttura e la conservazione del supporto; uno metagenomico, per identificare i microrganismi responsabili dell'attacco e uno chimico, per identificare la composizione delle macchie viola. L'approccio metagenomico è stato mirato a identificare la comunità batterica che colonizza le aree macchiate e quella presente sulle parti non danneggiate; la tecnica utilizzata è una di quelle denominate Next Generation Sequencing (in particolare, è stato utilizzato il 454-pyrosequencing). Il risultato sorprendente di questa analisi è che le aree danneggiate contengono batteri marini, assenti nelle parti non danneggiate.
Migliore, L., Vendittozzi, G., Mejia, A.y., Mercuri, F., Carbonetti, C., Thaller, M.c., et al. (2016). Il rotolo A.A., Arm. I-XVIII 3328 dell’Archivum Arcis: studi letterari e scientifici, interventi di restauro.. In DALL’ARCHIVIO SEGRETO VATICANO Miscellanea di testi, saggi e inventari (pp. 403-421). ARCHIVIO SEGRETO VATICANO - CITTÀ DEL VATICANO.
Il rotolo A.A., Arm. I-XVIII 3328 dell’Archivum Arcis: studi letterari e scientifici, interventi di restauro.
Migliore L.
;Mercuri F.;Carbonetti C.;Thaller M. C.;Romani M.;Cicero C.;Orazi N.;Pasqualucci A.;Marinelli M.;
2016-01-01
Abstract
Il rotolo di pergamena A.A. Arm. I-XVIII 3328, conservato nell'Archivio Segreto Vaticano, è lungo quasi cinque metri, è stato redatto nel 1244 per la fase preliminare del processo di canonizzazione del Beato Lorenzo Loricato. Loricato, vissuto tra il XII e XIII secolo, aveva involontariamente commesso un omicidio. Per espiare le sue colpe, si ritira per 34 anni in ascesi in una grotta nei pressi del monastero del Sacro Speco a Subiaco, indossando gli strumenti di penitenza. Il processo di canonizzazione però non ebbe successo, nonostante le molte persone provenienti da Subiaco che testimoniarono i suoi miracoli. Nel rotolo le testimonianze dei miracoli e dello stile di vita del Beato sono registrati e autenticati dallo 'scriniarius', un notaio della cancelleria papale. Il rotolo appartiene alla sezione più antica dell’Archivio Segreto Vaticano, l’Archivum Arcis, anche se fino alla fine del XVI Secolo rimase conservato a Castel Sant'Angelo. Le pergamene venivano prodotte trattando la pelle degli animali e consiste nello strato dermico più esterno. Il ‘nostro’ rotolo è danneggiato da macchie rosse o viola, associate alla distruzione localizzata delle fibre di collagene, danno comunemente rilevato nelle pergamene antiche. Questo attacco microbico è molto diffuso sulla prima e l’ultima pagina, mentre su tutta la lunghezza del rotolo si trova a partire dai margini esterni fino allo scritto; l’attacco ha determinato macchie viola e desquamazione della pergamena, con conseguente perdita di inchiostro e leggibilità. Lo studio e il restauro di questo prezioso documento includono diversi approcci: uno fisico, per caratterizzare la struttura e la conservazione del supporto; uno metagenomico, per identificare i microrganismi responsabili dell'attacco e uno chimico, per identificare la composizione delle macchie viola. L'approccio metagenomico è stato mirato a identificare la comunità batterica che colonizza le aree macchiate e quella presente sulle parti non danneggiate; la tecnica utilizzata è una di quelle denominate Next Generation Sequencing (in particolare, è stato utilizzato il 454-pyrosequencing). Il risultato sorprendente di questa analisi è che le aree danneggiate contengono batteri marini, assenti nelle parti non danneggiate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.