L’educazione geografica è di per sé inclusiva. Lo è per contenuti, teorici e pratici; per metodo, induttivo ancorato alla conoscenza del reale; per natura cognitiva e interdisciplinare. I fondamenti, che ne fanno una scienza empirica tra quelle umane, aprono ad una vasta gamma di riflessioni e campi di riferimento in relazione al concetto di inclusione, che in questo contributo verrà trattato come oggetto, strumento e processo di una politica educativa che vede al centro la geografia come progetto. Dunque la conoscenza del territorio, presupposto perché si realizzi lo sviluppo. A questo scopo e per delineare nuove prospettive per un’educazione geografica innovativa che non sia omologante, la relazione inclusione-educazione geografica è ricondotta a pochi e selezionati aspetti: il ruolo di orientamento che questa riveste nel panorama delle policy europee di breve e medio-lungo periodo; il peso nel rafforzamento dei principi di coesione e sostenibilità che spingono verso un’etica laica unificante l’UE; il valore aggiunto costituito dalla place evidence geografica verso scelte inclusive basate sulla diversità.
Prezioso, M. (2017). L'educazione geografica per l'inclusione. In D.P. Daniela Pasquinelli D'Allegra (a cura di), Geografia per l'inclusione. Partecipazione attiva contro le disuguaglianze (pp. 32-45). Milano : Franco Angeli.
L'educazione geografica per l'inclusione
Prezioso, Maria
2017-12-01
Abstract
L’educazione geografica è di per sé inclusiva. Lo è per contenuti, teorici e pratici; per metodo, induttivo ancorato alla conoscenza del reale; per natura cognitiva e interdisciplinare. I fondamenti, che ne fanno una scienza empirica tra quelle umane, aprono ad una vasta gamma di riflessioni e campi di riferimento in relazione al concetto di inclusione, che in questo contributo verrà trattato come oggetto, strumento e processo di una politica educativa che vede al centro la geografia come progetto. Dunque la conoscenza del territorio, presupposto perché si realizzi lo sviluppo. A questo scopo e per delineare nuove prospettive per un’educazione geografica innovativa che non sia omologante, la relazione inclusione-educazione geografica è ricondotta a pochi e selezionati aspetti: il ruolo di orientamento che questa riveste nel panorama delle policy europee di breve e medio-lungo periodo; il peso nel rafforzamento dei principi di coesione e sostenibilità che spingono verso un’etica laica unificante l’UE; il valore aggiunto costituito dalla place evidence geografica verso scelte inclusive basate sulla diversità.File | Dimensione | Formato | |
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