Commento all’articolo dedicato da Luigi Chiarini alla Mostra di Venezia del 1935, “A festa finita”, pubblicato su Quadrivio. Volontà di affermare il primato italiano nella cinematografia grazie alla guida politica e culturale fascista, che si incarnava nella neonata Direzione Generale per il cinematografia e nel CSC, di cui Chiarini era da poco diventato direttore. A margine, analisi di un altro articolo pubblicato su Quadrivio, “Film e fobie”, in cui in contrapposizione con E. M. Margadonna, Chiarini nega il carattere “universalistico” del cinema e afferma la “necessità imperialista” anche in campo cinematografico. Infine si sottolinea che nella figura e nell’opera di Chiarini si condensa l’esigenza sentita in quegli anni (Umberto Barbaro, Corrado Pavolini) di fondare una seria cineteca, con il fine di formare le nuove leve della cinematografia e di portare a compimento primato italiano nella cinematografia. - Summary : Comment on Luigi Chiarini’s article about Venice 1935, "A festa finita," published in Quadrivio. Desire to assert the primacy of Italian Cinema thanks to the fascist political and cultural leadership, which was embodied in the newly formed Directorate General for the Film and in the CSC, of which Chiarini had just become director. On the sidelines, analysis of another article published in Quadrivio, "Film e fobie", where in contrast with E. M. Margadonna, Chiarini denies the “universalistic” character of the film and affirms the “imperialist requirement” also in the field of cinema . Finally it‘s stressed that the figure and work of Chiarini condense the need felt in those years (Umberto Barbaro, Corrado Pavolini) to found a serious film library, with the aim of forming the new generation of film and to complete the Italian leadership in cinema industry.
Mazzei, L. (2009). Luigi Chiarini alla Mostra e il primato morale, civile e cinematografico degli italiani. BN(563), 9-23.
Luigi Chiarini alla Mostra e il primato morale, civile e cinematografico degli italiani
MAZZEI, LUCA
2009-08-01
Abstract
Commento all’articolo dedicato da Luigi Chiarini alla Mostra di Venezia del 1935, “A festa finita”, pubblicato su Quadrivio. Volontà di affermare il primato italiano nella cinematografia grazie alla guida politica e culturale fascista, che si incarnava nella neonata Direzione Generale per il cinematografia e nel CSC, di cui Chiarini era da poco diventato direttore. A margine, analisi di un altro articolo pubblicato su Quadrivio, “Film e fobie”, in cui in contrapposizione con E. M. Margadonna, Chiarini nega il carattere “universalistico” del cinema e afferma la “necessità imperialista” anche in campo cinematografico. Infine si sottolinea che nella figura e nell’opera di Chiarini si condensa l’esigenza sentita in quegli anni (Umberto Barbaro, Corrado Pavolini) di fondare una seria cineteca, con il fine di formare le nuove leve della cinematografia e di portare a compimento primato italiano nella cinematografia. - Summary : Comment on Luigi Chiarini’s article about Venice 1935, "A festa finita," published in Quadrivio. Desire to assert the primacy of Italian Cinema thanks to the fascist political and cultural leadership, which was embodied in the newly formed Directorate General for the Film and in the CSC, of which Chiarini had just become director. On the sidelines, analysis of another article published in Quadrivio, "Film e fobie", where in contrast with E. M. Margadonna, Chiarini denies the “universalistic” character of the film and affirms the “imperialist requirement” also in the field of cinema . Finally it‘s stressed that the figure and work of Chiarini condense the need felt in those years (Umberto Barbaro, Corrado Pavolini) to found a serious film library, with the aim of forming the new generation of film and to complete the Italian leadership in cinema industry.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.