Nel ventennale della conferenza di Rio de Janeiro (Rio+20, ONU) e con l’avvicinarsi del nuovo periodo di programmazione europea 2014-2020, i temi dello sviluppo sostenibile (Göteborg, 2001) e competitivo (Lisbona, 2000) ricevono un rinnovato slancio a livello comunitario, per buona parte racchiuso negli obiettivi della Strategia Europe 2020: smart, inclusive and sustainable growth (2011). “Migliorare il benessere e l’equità sociale, riducendo al contempo i rischi ambientali e promuovendo l’uso efficiente delle risorse ecologiche (Rio+20, ONU)” è l’obiettivo posto dalle Nazioni Unite. Per l’Unione europea (UE) questo significa parlare di politica di coesione, intesa come mezzo, strumento e obiettivo di misura delle diverse opportunità di sviluppo dei territori riducendo gli squilibri economico-sociali, ambientali e culturali (V Rapporto di Coesione, 2010). La recente crisi economica inoltre spinge a guardare alle nuove opportunità di sviluppo rappresentate dalla green economy sulla scia delle altre politiche internazionali e comunitarie quali quelle del climate change, riducendo le greenhouse gas emission ed implementando l’Efficient Energy Supply. Il paper, rivisitando criticamente i documenti e le dichiarazioni internazionali prodotte (Conferenza di Rio de Janeiro, 1992-2012; Territorial Agenda, 2011, Europe 2020 Strategy, 2011, etc), confronta gli investimenti realizzati dalla Politica di Coesione 2007-2013 con i nuovi prodotti/servizi sviluppati nell’ambito della green economy capaci di stimolare la crescita e l’occupazione (cfr. smart growth in Europe 2020 Strategy).
Coronato, M. (2015). Il ruolo della Green Economy nell'ambito dei nuovi indirizzi comunitari. In Ricerca in Vetrina. Originalità e impatto sul territorio regionale della ricerca scientifica di dottorandi e dottori di ricerca. Atti del convegno (pp. 527-536). Franco Angeli.
Il ruolo della Green Economy nell'ambito dei nuovi indirizzi comunitari
CORONATO, MARIA
2015-01-01
Abstract
Nel ventennale della conferenza di Rio de Janeiro (Rio+20, ONU) e con l’avvicinarsi del nuovo periodo di programmazione europea 2014-2020, i temi dello sviluppo sostenibile (Göteborg, 2001) e competitivo (Lisbona, 2000) ricevono un rinnovato slancio a livello comunitario, per buona parte racchiuso negli obiettivi della Strategia Europe 2020: smart, inclusive and sustainable growth (2011). “Migliorare il benessere e l’equità sociale, riducendo al contempo i rischi ambientali e promuovendo l’uso efficiente delle risorse ecologiche (Rio+20, ONU)” è l’obiettivo posto dalle Nazioni Unite. Per l’Unione europea (UE) questo significa parlare di politica di coesione, intesa come mezzo, strumento e obiettivo di misura delle diverse opportunità di sviluppo dei territori riducendo gli squilibri economico-sociali, ambientali e culturali (V Rapporto di Coesione, 2010). La recente crisi economica inoltre spinge a guardare alle nuove opportunità di sviluppo rappresentate dalla green economy sulla scia delle altre politiche internazionali e comunitarie quali quelle del climate change, riducendo le greenhouse gas emission ed implementando l’Efficient Energy Supply. Il paper, rivisitando criticamente i documenti e le dichiarazioni internazionali prodotte (Conferenza di Rio de Janeiro, 1992-2012; Territorial Agenda, 2011, Europe 2020 Strategy, 2011, etc), confronta gli investimenti realizzati dalla Politica di Coesione 2007-2013 con i nuovi prodotti/servizi sviluppati nell’ambito della green economy capaci di stimolare la crescita e l’occupazione (cfr. smart growth in Europe 2020 Strategy).File | Dimensione | Formato | |
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