Lo studio dei metaboliti secondari ha registrato un crescente interesse negli ultimi anni, in quanto essi rappresentano un’importante fonte di molecole con attività biologica; ad esempio, alla base di molti farmaci ci sono composti naturali chimicamente modificati. L’interesse per i prodotti bioattivi di origine vegetale ha favorito l’identificazione di numerosi composti con potenziali attività farmacologiche. Recentemente, sono state notevolmente implementate le tecnologie di produzione di metaboliti secondari basate sulle colture in vitro (Lila, 2004; Ruffoni et al., 2009a e referenze incluse). I vantaggi offerti dalle colture in vitro riguardano principalmente la produzione di elevate quantità di materiale ottenuto da uno stesso espianto, la garanzia di protezione dall’attacco di funghi e batteri attraverso lo svolgimento delle operazioni in ambienti controllati, la ripetibilità di tale processo e la possibilità di automatizzarlo. Tuttavia, numerosi aspetti sono ancora da studiare e da chiarire sia a livello tecnologico che biologico. Molti lavori sono presenti in bibliografia riguardanti l’incremento della produzione di molecole bioattive in piante coltivate in pieno campo o in ambiente protetto, mentre gli studi su piante o cellule coltivate in vitro sono limitati e spesso riguardano una sola classe di metaboliti. Le difficoltà nascono dalla definizione delle condizioni colturali più idonee per la crescita delle colture e dalla messa a punto di appropriati trattamenti di elicitazione abiotica per incrementare la produzione di molecole bioattive. Qui descriviamo un protocollo per indurre produzione di composti fenolici, in particolare antociani e acido ellagico, in colture di callo di mirtillo americano.
Lucioli, S., Frattarelli, A., Forni, C., Caboni, E. (2015). Applicazione di metiljasmonato in colture di callo di mirtillo per indurre la produzione di composti fenolici. In M. Micheli, E. Caboni, M. Lambardi, S. Monticelli (a cura di), COLTURE IN VITRO: NOTE DI LABORATORIO (pp. 161-163). Firenze : Società di Ortofrutticoltyra Italana.
Applicazione di metiljasmonato in colture di callo di mirtillo per indurre la produzione di composti fenolici
FORNI, CINZIA;
2015-01-01
Abstract
Lo studio dei metaboliti secondari ha registrato un crescente interesse negli ultimi anni, in quanto essi rappresentano un’importante fonte di molecole con attività biologica; ad esempio, alla base di molti farmaci ci sono composti naturali chimicamente modificati. L’interesse per i prodotti bioattivi di origine vegetale ha favorito l’identificazione di numerosi composti con potenziali attività farmacologiche. Recentemente, sono state notevolmente implementate le tecnologie di produzione di metaboliti secondari basate sulle colture in vitro (Lila, 2004; Ruffoni et al., 2009a e referenze incluse). I vantaggi offerti dalle colture in vitro riguardano principalmente la produzione di elevate quantità di materiale ottenuto da uno stesso espianto, la garanzia di protezione dall’attacco di funghi e batteri attraverso lo svolgimento delle operazioni in ambienti controllati, la ripetibilità di tale processo e la possibilità di automatizzarlo. Tuttavia, numerosi aspetti sono ancora da studiare e da chiarire sia a livello tecnologico che biologico. Molti lavori sono presenti in bibliografia riguardanti l’incremento della produzione di molecole bioattive in piante coltivate in pieno campo o in ambiente protetto, mentre gli studi su piante o cellule coltivate in vitro sono limitati e spesso riguardano una sola classe di metaboliti. Le difficoltà nascono dalla definizione delle condizioni colturali più idonee per la crescita delle colture e dalla messa a punto di appropriati trattamenti di elicitazione abiotica per incrementare la produzione di molecole bioattive. Qui descriviamo un protocollo per indurre produzione di composti fenolici, in particolare antociani e acido ellagico, in colture di callo di mirtillo americano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.